20/03/2012
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“Cosa?” ti chiede sorridendo innocentemente, come se averti seguito nel bagno del Lima Bean e tentato di toglierti i vestiti di dosso fosse la cosa più normale del mondo.
“Non possiamo.” noti che la tua voce è sensibilmente arrochita “Sto con Kurt.”
“Non mi sembra stiamo facendo niente di male.” continua, le sue labbra ad un centimetro dal tuo orecchio. E, sei costretto ad ammettere a te stesso, ha ragione: ti ha sfiorato, accarezzato, ma non avete fatto niente che possa essere considerato un tradimento.
E, anche se ti fai schifo da solo per il semplice fatto di pensarlo, è estremamente frustrante. Non desideri altro che fare qualcosa che possa essere considerato un tradimento con Sebastian.
Il tuo cervello ti dice che tutto questo è sbagliato, che Kurt ti ama, che ti è stato sempre accanto, anche durante la convalescenza provocatati, ironia della sorte, dalla persona con la quale lo vorresti tradire. Il problema è che il sangue al momento sta affluendo in un’altra zona del tuo corpo.
“D-dove vai?” chiedi a Sebastian mentre apre la porta del bagno dove vi siete chiusi, probabilmente stanco delle tue resistenze.
Si gira e ti guarda. Dallo sguardo di Sebastian Smythe è sempre trasparsa tutta la sua sicurezza, tutta la sua sfacciataggine, la sua malizia. Ti inchioda e poi riesce a farti sentire terribilmente teso e piacevolmente desiderato allo stesso tempo.
Ma non ora. Ora dai suoi occhi verdi traspare solo rassegnazione.
“Posso essere un vero stronzo, Blaine. Ma non costringerei mai qualcuno a fare qualcosa che non vuole.” lo guardi e ti sembra amareggiato “So riconoscere una causa persa.”
Sei spiazzato dal suo tono freddo. Altre volte lo hai respinto, altre volte ti sei scostato, ma lui non si è mai dato per vinto, ha sempre continuato a guardarti con quello sguardo ammiccante nel quale riuscivi a leggere tutto ciò che ti avrebbe voluto fare. O forse era solo quello che tu volevi ti facesse, chissà.
Questa volta è diverso diverso.
Lo vedi dirigersi verso la porta e un pensiero ti colpisce, con la forza di un pugno nello stomaco.
Non tornerà.
Un altro passo e quella sensazione di scombussolamento che provavi ogni volta che ti guardava, il battito che il tuo cuore saltava quando ti salutava, il ronzio nelle orecchie che copriva ogni altro suono appena le sue dita ti sfioravano... sarà tutto finito.
No.
Il tuo corpo si muove da solo e prima che tu ti possa rendere conto di ciò che stai facendo stai stringendo spasmodicamente la manica della sua giacca.
Si volta, stupito. Lo hai colto di sorpresa quanto te stesso.
Non c’è bisogno di parole, i tuoi gesti parlano da soli.
Ti avvicini.
Chiudi gli occhi.
Inspiri profondamente, lasciandoti travolgere dall’odore della sua colonia. Fresca e frizzante, perfettamente adatta a lui.
Appoggi delicatamente le tue labbra sulle sue mentre senti la sua mano poggiarsi sul tuo collo.
Per un attimo senti il suo respiro -che sa di cappuccino- mischiarsi al tuo.
È lui a staccarsi da te, sorridendo di nuovo “Se vuoi qualcos’altro lascia il tuo ragazzo.”
Poi si gira e se ne va, lasciandomi lì, immobilizzato, mentre cerchi ancora di capire bene cos’è successo.
Quando finalmente lo realizzi prendi il cellulare e scrivi un messaggio a Kurt.
“Dobbiamo parlare.”
Perché sai che devi la verità tanto a lui quanto a Sebastian. E anche a te, perché hai sempre odiato mentire, fin da quando eri piccolo.
Hai deciso: dopo tanti mesi vivrai di nuovo alla luce del sole. Con Sebastian.