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Autore: MimiRyuugu    21/03/2012    5 recensioni
"Era pieno inverno e mancavano esattamente due giorni a Natale. Il momento in cui tutte le famiglie sono più unite. Così avevano deciso di fare tre di queste. Iniziate le vacanze ad Hogwarts i genitori si erano subito messi in moto per invitare i parenti delle nuove amicizie formate già dal primo anno. Così avevano fatto i Weasley. Che avevano avuto l’idea di invitare i Wyspet e gli Haliwell alla Tana. Insieme a loro si era stabilita la piccola Hermione ed Harry."
Una fan fiction in stile ricordi per farvi conoscere un pò i futuri Tre Uragani di Hogwarts.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Fred Weasley, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Tre Uragani Saga'
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Salveee *_* ebbene si, dopo sette anni di scrittura di fan fiction sul mondo Potteriano ho deciso di allargare le vedute e cercare di pubblicare qualcosa di mio anche qui. Questa in realtà doveva essere una one-shot, ma come sanno le ragazze che mi leggono già da un pò (ciao bimbe <3), io e i capitoli corti non andiamo d'accordo. Per cui si è trasformata in una fic in capitoli, anche se mi dispiace dividerla perchè perde un pò o.ò
Questa in particolare è una fic "remeber" cioè in cui descrivo un evento passato della vita delle mie tre protagoniste (I Tre Uragani per l'appunto). Diciamo che è una specie di prova per farvi iniziare a conoscere i miei personaggi e vedere cosa ne pensate prima di postare il resto della saga. In realtà poi questa è l'ultimo prodotto partorito dalla mia piccola piccola mente xD

Avvertenze:  come noterete ci vuole un pò ad abituarsi al mio stile di scrittura, che può risultare abbastanza sgrammaticato. Tutto ciò è voluto e spero non me ne vogliate male xD
Altra nota dall'autrice: spesso e volentieri introduco canzoni in ciò che scrivo (scritte in corsivo) in modo da dare un maggiore effetto al momento. Collegare ricordi a canzoni è ciò che faccio anche io nella vita reale e siccome mi immedesimo molto in quello che scrivo l'ho voluto fare anche qui.
In questo primo capitolo abbiamo solo Walking on Air (di Kerli *-* mi farebbe piacere se la sentiste come sottofondo alla lettura *w*)

Siccome sono magnanima, vi semplificherò la vita con lo schema delle famiglie aggiunte alla Weasley, Harry ed Hermione:
I Wyspet: Mary Cohen, Sebastian Wyspet e la figliUola Giulia (11 anni)
Gli Haliwell: Ilary McGuire, Andrew Haliwell e i figliUoli Christian (16 anni), Anna Alvis (11 anni) e Mary Kate (10 anni).

I nomi li ho scelti quasi sette anni fa, per cui ci sono troppo affezionata per cambiarli e mi dispiace se risulteranno banali xD
Ora che vi ho tediato con questa presentazione epica (di lunghezza), vi lascio al primo capitolo <3
Buona lettura :3



1. Walking on Air

Candida neve scendeva placida. Sotterrando sotto un manto soffice Londra. Le case erano illuminate da mille colori. Era pieno inverno e mancavano esattamente due giorni a Natale. Il momento in cui tutte le famiglie sono più unite. Così avevano deciso di fare tre di queste. Iniziate le vacanze ad Hogwarts i genitori si erano subito messi in moto per invitare i parenti delle nuove amicizie formate già dal primo anno. Così avevano fatto i Weasley. Che avevano avuto l’idea di invitare i Wyspet e gli Haliwell alla Tana. Insieme a loro si era stabilita la piccola Hermione ed Harry. Mentre i genitori della prima avevano accettato di passare le festività con altri parenti. Molly trafficava indaffarata in cucina per preparare l’ennesima ricca cena. Ad aiutarla Mary ed Ilary. Seduti al tavolo Sebastian, Arthur e Andrew chiacchieravano concitati. Nel salotto era concentrata tutta la prole delle tre famiglie. I gemelli Fred e George giocavano a scacchi annoiati. Ron ed Harry li guardavano meravigliati. Sul divano Percy ed Hermione, seduti ai lati opposti l’uno dell’altro, erano assorti nella lettura di un libro. Mary Kate e Ginny giocavano tranquille in un angolo. Mentre Anna e Giulia sfogliavano qualche rivista sdraiate a terra. La prima indossava un abito nero pieno di pizzi grigi e bianchi. In testa un headdress dai fini nastri. E delle scarpine che la alzavano di qualche centimetro. La seconda navigava nella sua enorme felpa viola della Converse. Una gonna a balze viola. Calze a righe e un paio di ballerine. “Tu che hai chiesto a Babbo Natale?” chiese quest’ultima. Oramai stufa di sfogliare la rivista. La castana alzò lo sguardo disinteressata. “Il peluche di Jack Skeletron…ma tanto so che non me lo porterà…” rispose acida. Giulia la guardò dubbiosa. “E tu che cosa hai chiesto?” sviò Anna. La bambina sorrise. “Un paio di Converse viola con i lacci con i teschi! Oppure rossi…” rispose tutta agitata. La castana sospirò esasperata. “Certo che sei proprio fissata…” commentò. L’altra alzò gli occhi al cielo innocente. Hermione continuava a leggere imperterrita. D’improvviso Anna si alzò ed andò da lei. Sedendosi con un balzo. Percy si voltò di poco. “Ma non ti stufi mai di leggere Hermione?” le chiese. La diretta interessata fece finta di nulla. Quando però la castana iniziò a punzecchiarla sul fianco sbuffò. “E tu non ti stanchi mai di portare all’esasperazione le persone Anna?” sbottò secca. Anna la guardò offesa. Poi le fece la linguaccia. Però si annoiava. Così decise di cambiare vittima. Spostandosi quindi verso Percy. Nel frattempo Giulia la raggiunse e prese il suo posto vicino ad Hermione. Iniziando a punzecchiarla. “Tu Percy che leggi?” gli chiese. Il ragazzo sobbalzò di poco. “Sto solo…sto solo leggendo il prossimo capitolo di Storia della Magia…” rispose incerto. Anna si sporse per vedere meglio le pagine. “Non mi sembra molto divertente…” osservò. Percy sorrise. “Non è detto che debba per forza esserlo…magari può anche essere solo interessante…” commentò saggiò. La castana storse il naso. Subito dopo si sentì un rumore. “Hermione mi hai fatto male!” si lamentò Giulia. L’amica, stufa dei continui dispetti, le aveva dato in testa il libro. “Bambine, smettetela di dare fastidio ad Hermione e Percy! Piuttosto venire a preparare la tavola!” le richiamò Ilary. Anna saltò giù dal divano e si spostò di malavoglia in cucina. La compare la seguì massaggiandosi la testa. Mary la guardò divertita e le fece una carezza. Molly sorpassò la castana lanciandole un’occhiata veloce. La bambina si avvicinò alla madre. “Noi però ci annoiamo…” precisò ancora Giulia. La madre sorrise. “La cena sarà pronta fra poco…abbiate un po’ di pazienza…” commentò ancora Ilary. Anna sbuffò. In realtà lei era quella che mangiava meno di tutti. E non le andava a genio nemmeno sedersi a tavola con tutta quella gente. Si sentiva abbastanza a disagio. “Bill e Charlie dovrebbero essere qui fra poco…” aggiunse Molly. Sorpassando per l’ennesima volta le bambine. Che si guardarono dubbiose. Oramai avevano perso il conto dei componenti della famiglia Weasley. Dopo pochi minuti il tavolo venne preparato per la cena. Tutto il gruppo venne riunito intorno alla miriade di pietanze. Lasciando due sedie vuote. Ron aveva cercato invano di mangiare almeno un pezzo di pane, ma la madre gliel’aveva proibito. Si doveva aspettare l’arrivo di tutti. Finalmente il campanello suonò e Arthur andò ad aprire. Seguito dalla moglie che cinguettava agitata. Tutti erano curiosi di vedere i due figli maggiori. Anna come al solito teneva gli occhi fissi davanti a se. “Giulia…posso passarti metà dei miei piatti?” le sussurrò piano. L’amica la guardò stupita. “Anche stasera? Non stai bene Anna?” le chiese preoccupata. La castana scosse la testa. La verità era che in mezzo a tutta quella gente il suo stomaco si rifiutava di ingerire qualsiasi cosa. Anche se le pietanze le sembravano abbastanza invitanti. “No…però…non dire nulla alla mamma…” la pregò. Giulia annuì un poco dubbiosa. Se Ilary l’avesse saputo l’avrebbe costretta a mangiare. E lei sarebbe stata male tutta la notte. E poi non voleva dare dispiacere a Molly. Sapeva già di non starle a genio. Non voleva farsi vedere ancora più antipatica. La castana venne distratta dal vociare. Qualcuno era appena entrato in sala. Il primo era un ragazzo di media altezza. Solite caratteristiche Weasley. Il secondo fece rimanere Anna a bocca aperta. Era alto. Corporatura magra ma robusta. Capelli lunghi. Lentiggini. Un orecchino a corno pendente da un orecchio. Gli occhi di un azzurro limpido. Avvolto in un giubbotto di pelle. Molly iniziò subito le presentazioni. La castana ne rimase talmente affascinata che, all’arrivo del suo turno, boccheggiò qualcosa che nemmeno lei seppe riconoscere come il suo nome. Il ragazzo teneva fisso il suo sguardo su di lei. E ciò la fece arrossire. Giulia si guardava intorno oramai persa. Stava ferma. Sapeva che se si fosse mossa più del dovuto avrebbe fatto uno dei suoi soliti danni. L’intero gruppo si rimise a tavola. Ed iniziarono a cenare. Come promesso Giulia mangiò metà dei pasti di Anna. Fino alla verdura. Che nemmeno la prima riusciva a mangiare. Ilary lo notò subito. “Avanti tesoro…devi mangiare tutto…stai lasciando quello che ti fa più bene…” cercò di convincerla. Ma la castana scosse la testa. Mary non ci provava nemmeno con Giulia. Avrebbe finito solo con il farla piangere. “Hermione ha finito tutto…avanti, non vorrai fare la figura della bambina capricciosa davanti a tutti…” la esortò ancora Ilary. Anna si sentiva gli sguardi di tutti puntati addosso. Abbassò lo sguardo e si tenne una mano sullo stomaco. “Mamma…non…non sto bene…vado a sedermi di la…” disse. In maniera finta sofferente. La donna la guardò fra il preoccupato e lo scettico. Arresa però la lasciò andare. La castana scostò la sedia e andò sul divano nella stanza accanto. “Non so più che fare con lei veramente…” sentì sospirare la madre. Anna saltò sul divano e si rannicchiò in un angolo. Li da sola se ne stava molto meglio. Appoggiò la testa allo schienale e rimase così. A sentire le parole che arrivavano dalla cucina. C’era un gran vociare. Delle risate. Tante risate. Che ci fosse stata o no non importava a nessuno. Forse stava meglio così. Da sola poteva fare quello che voleva. Nessuno la costringeva a fare nulla. Però infondo sperava di divertirsi un po’ anche lei. Non era mai stata una bambina facile. Un rumore attirò la sua attenzione. There's a little creepy house in a little creepy place, little creepy town in a little creepy world. “Hey tutto bene?” le chiese una voce. Anna sobbalzò. “Mi dispiace…non volevo spaventarti piccola…” si scusò Bill. La castana scosse la testa. Rimanendo con lo sguardo incantato davanti a quel ragazzo che le pareva perfetto. Si era legato i capelli in una coda. E gli occhi la guardavano. Erano quasi. Dolci. “Sbaglio o qui c’è qualcuno di molto timido?” la prese in giro il rosso divertito. Anna arrossì. Bill si avvicinò intenerito. Piano si chinò e le mise una mano sulla fronte. Scostandole la frangia. “Eppure non hai febbre…almeno questo…e dimmi, hai forse mal di stomaco?” le chiese. La castana non disse nulla. Semplicemente non capiva. Perché si stava preoccupando per lei? Non la conosceva da nemmeno un’ora! Little creepy girl with her little creepy face, saying funny things that u have never heard. “Forse ho capito il problema…non hai fame per caso?” ipotizzò ancora lui. Anna si morse il labbro. “L’avrai data a bere a tua madre, ma io ho visto che hai dato quasi tutto il cibo alla tua amica...so che la cucina di mia madre è esagerata, non ti preoccupare se non riesci a finire tutto…” la rassicurò. La castana abbassò lo sguardo. “Io…io non riesco a mangiare se sono in mezzo a tanta gente…non…non lo sopporto proprio…” sussurrò. Bill sorrise. “Finalmente ho sentito la voce di questa piccola bambolina lolita!” esclamò contento. Anna lo guardò sorpresa. “Sai…tu mi ricordi tanto un personaggio di un libro che ho letto…” iniziò a dire ancora lui. La castana si avvicinò curiosa. Do you know what it's all about are you brave enough to figure out. “Che…che libro è?” gli chiese. Facendosi coraggio. “Intervista col Vampiro…eggià, tu mi ricordi quella piccola bambolina di Claudia…” ripetè il ragazzo. Anna lo guardò delusa. Non l’aveva letto quel libro. “Claudia è una piccola vampira…di circa cinque anni…però la sua bellezza è talmente profonda…ha una personalità pari a quella di un’adulta…sembra una bambola di porcellana, proprio come te!” le sorrise Bill. La castana arrossì. Know that you could set your world on fire, if you are strong enough to leave your doubts. “Io…io quel libro non l’ho letto…” confessò lei. Il ragazzo alzò le spalle. “Non c’è problema…te lo presterò volentieri…però tu in cambio mi devi promettere una cosa…” le disse. Anna ci pensò su. “Che cosa?” chiese poi. Bill la guardò. “Devi promettermi che non farai più quel faccino triste…” rispose. La castana iniziò a torturarsi l’orlo della gonna con le mani. “Perché dovrei promettertelo?” rimbeccò. Il rosso rise divertito. “Perché dici? Bhe…perché davvero mi spezza il cuore vederti qui…tutta sola…” spiegò sincero. Anna fissò gli occhi sui suoi azzurri. Erano limpidi come il più bel cielo primaverile. Feel it, breathe it, believe it and you'll be walking on air, go try, go fly so high and you'll be walking on air. “Allora…ok…lo prometto…” disse. Anche se non credeva che sarebbe riuscita veramente a mantenere la parola. “Perfetto! Così ti voglio piccola…Anna giusto?” le chiese. La bambina annuì. Bill allungò una mano e le fece una carezza sulla testa soddisfatto. “Bill c’è il dolce, vieni?” lo chiamò Molly. Anna lo guardò. Pronta a tornare da sola in pochi minuti. “Non vuoi nemmeno il dolce?” le chiese ancora premuroso. La bambina scosse la testa. Il rosso annuì comprensivo. “Sto qui con Anna…le faccio compagnia finché non sta meglio!” rifiutò. La castana sbarrò gli occhi. Non credeva che a qualcuno potesse veramente importare come si sentiva. O se stesse fingendo. O per quale motivo stesse fingendo. Ma quel ragazzo davanti a lei, con cui aveva scambiato solo poche parole, aveva rifiutato addirittura il dolce preparato da sua madre! Anna era confusa. Non riuscì a dire nulla. Anche se un grazie gliel’avrebbe detto volentieri. Riuscì solo ad arrossire. “Allora bambolina…se ti torna fame magari più tardi vado a rubacchiare dei biscotti dalla credenza…” esordì poi Bill. La castana lo guardò curiosa. Il rosso si chinò fino ad arrivare al suo orecchio. La coda gli scivolò su un lato e solleticò una guancia della bambina. “Fred e George li nascono sempre li sotto in modo che mamma non li trovi e li nasconda…lei crede che esistano solo quelli nel baratto nella credenza di sopra…lo facciamo da quando eravamo piccoli, è un segreto!” sussurrò piano. Anna divampò definitivamente. Bill si scostò da lei e si poggiò un dito sulle labbra in segno di segretezza. La castana annuì subito. Da quando era entrata in quella casa era così persa. Invece quando il rosso si era avvicinato a lei aveva sentito un piacevole calore nel cuore. Si sentiva stupida a provare qualcosa di simile per una persona appena conosciuta. Eppure avrebbe voluto allungare le mani e buttarsi fra le sue braccia. Era una sensazione che non provava da tanto. Nemmeno con suo fratello Christian, che era più giovane di Bill. “Che c’è bambolina? Ti sei incantata?” la chiamò d’improvviso quest’ultimo. Anna sobbalzò imbarazzata. Scosse la testa ancora rossa in viso. Doveva darsi un contegno. Non poteva arrossire per ogni piccola cosa! “Allora...così sei finita a Grifondoro eh? E cosa te ne pare di Hogwarts?” le chiese divertito il rosso. La castana alzò le spalle. “Non è male…anche se Trasfigurazione e Pozioni non le reggo proprio…” rispose ancora timida. Bill rise. “Hai iniziato scuola da tre mesi e hai già le idee chiare eh? Qualche incidente con i professori?” osservò. Anna alzò gli occhi finta innocente. “Io e Giulia abbiamo sbagliato a trasfigurare un rospo, che invece di diventare una libellula è diventato una mosca…e la Parkinson respirando l’ha ingoiata e ha attaccato briga con noi…continuava a tossire ed era rossissima in faccia! Intanto però mandava incantesimi a destra e sinistra…” raccontò. Mentre un piccolo ghigno prendeva spazio su quel visino di porcellana. Il rosso scosse la testa divertito. “Immagino che alla McGranitt lo spettacolo non sia piaciuto…” commentò. Anna sbuffò. “Per niente…ci ha messe in punizione per una settimana tutte e tre…abbiamo aiutato Madama Pince a sistemare tutti gli scaffali della sezione sulle Creature Magiche…” spiegò ancora. Bill sorrise. Aveva notato che la bambina non era più rannicchiata contro l’angolo del divano. Ma si era tirata su a sedere, le gambe incrociate. Ed ogni tanto dondolava. Facendo muovere i nastrini neri dell’headdress. “E a Piton invece, che avete fatto?” chiese poi. La castana rabbrividì. “Al pipistrellone? Io nulla…è Giulia che ha fatto esplodere un calderone…tutta la classe si è ritrovata coperta di melma verde…che schifo…” sbottò. Cacciando fuori la lingua in segno di disgusto. Il rosso rise ancora. Poi allungò una mano e le fece una carezza sulla testa. “Anche io ne combinavo di tutti i colori ad Hogwarts…è normale bambolina…avrai altri sei anni per tormentare i professori…” scherzò. Anna chiuse gli occhi per godersi quel piccolo momento. Sentiva il cuore battere a mille. E si era rilassata. “Davvero un bell’esempio…” soffiò Christian. Entrando in salotto. La castana aprì gli occhi di scatto. “Ti consiglio di smetterla con tutte queste scene per attirare l’attenzione Anna…ricorda che siamo ospiti…” la rimproverò il fratello. Anna aprì la bocca per replicare. Ma Bill la precedette. “Anna sta male…e tu che sei suo fratello dovresti essertene accorto…non penso che questa piccola bambolina finga…” la difese. La castana rimase a bocca aperta. Christian lo fulminò con lo sguardo. Sbuffò e poi si andò a sedere infondo alle scale. Anche stavolta Anna avrebbe dovuto ringraziare il rosso. Eppure non ci riuscì. Rimase immobile. Con gli occhi fissi su quel ragazzo. Che per qualche strano motivo aveva deciso di credere a lei.

  
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