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Autore: pallina90    21/03/2012    15 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno ragazze! Come avevo accennato nell'altra storia eccomi qui a mettere la parola fine a questa... E' stata dura scrivere quest'ultimo extra sia per via degli impegni sia perchè non avrei voluto che arrivasse questo momento, visto le belle soddisfazioni che mi ha dato la storia, ma tutto ha una fine.
Grazie di vero cuore a tutti coloro che sono arrivati fino alla fine, non sapete quanto vi abbia amato e quante volte mi sono commossa a leggere alcune recensioni.
Sto postando oggi perchè è un giorno speciale: oggi è il complenno di una ragazza meravigliosa, ci siamo conosciute meglio anche grazie a questa storia e adesso è diventata una persona veramente importante per me. Quindi... Tanti auguri sorellona <3



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VENTIQUATTRORE

< < E con le mani amore, per le mani ti prenderò 
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò 
e non avrò paura se non sarò bella come dici tu 
ma voleremo in cielo in carne ed ossa, 
non torneremo più... > >


“ Stanca Mrs. Cullen? ”

“ Un po’, Mr. Cullen, ma ne è valsa la pena. ”

“ Ti vado a preparare un bagno, ok? ” Annuii e Edward, dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte, si diresse nel bagno della suite che avevamo affittato. Mi gettai a peso morto sul letto e osservai il mio anulare sul quale brillava una fede d’oro: io e Edward eravamo marito e moglie da qualche ora. Presi un profondo respiro e chiusi gli occhi, ripensando al fermento di quella giornata…

 

Quando aprii gli occhi non riconobbi la stanza in cui ero, ma poi mi ricordai che mi trovavo a casa di Alice: la mia amica, insieme a Rose e Tanya, mi aveva costretto a passare la notte prima del matrimonio da lei, perché era assolutamente disdicevole che io la passassi con il mio futuro sposo, come se io e lui già non avessimo fatto abbastanza danni.

“ Buongiorno. ” La voce di Alice mi riportò con i piedi per terra e mi voltai sorridente verso di lei.

“ Buongiorno a te. I bambini? ”

“ La piccola è venuta a prenderla Esme stamattina presto, invece Matthew è all’asilo. ”

“ Perché non li hai lasciati qui con noi? ”

“ Scherzi? Abbiamo così tante cose da fare e loro sarebbero solo d’intralcio. Forza muoviti, ti aspetta un bagno caldo per rilassare la pelle. ” Alice non mi diede neppure il tempo di ribattere che mi aveva già tolto le coperte di dosso e afferrata per la mano, trascinandomi in bagno.

“ Posso fare la pipì in santa pace o devi per forza assistere? ” Chiesi leggermente alterata per quel brusco risveglio.

“ No, scusami, ti lascio sola. ” Ed uscì chiudendosi la porta alle spalle. Sbuffai e guardai l’orologio: mancavano otto ore al matrimonio ed ero certa che se Alice e le altre avessero continuato così, non sarei sopravvissuta. Tirai lo sciacquone e mi spogliai, immergendomi in quella vasca ricolma d’acqua calda e schiuma; notai che accanto al bordo, posto su una sedia, c’era un lettore mp3: lo feci partire e una musica rilassante invase l’aria. Forse per questo avrei dovuto ringraziare le mie amiche. Mi godetti quel bagno fino a quando l’acqua non divenne fredda e le dita presero a raggrinzirsi e a quel punto capii che era ora di uscire: se Edward mi avesse visto mi avrebbe sgridato, esattamente come facevo io con lui quando rimaneva a mollo per ore giocando con Matthew e le sue macchinine di gomma. Mi avvolsi nell’asciugamano che trovai tiepido visto che era stato poggiato al termosifone e stavo per iniziare ad asciugarmi i capelli quando la porta si spalancò.

“ Ferma, da questo momento in poi ci pensiamo noi. ” Con delle valigette in mano fecero il loro ingresso in bagno Alice, Rose e Tanya: sembravano le Charlie’s Angels. Mi fecero accomodare sulla tazza del water e presero ad armeggiare con i miei capelli. Decisi che era meglio non controbattere, così chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi.

“ Perfetto Bella, rimani ferma così posso metterti la crema idratante e i cetrioli sugli occhi. ” Acconsentii alla richiesta di Rose, cercando di tenere a mente che loro erano le mie amiche e che se facevano ciò era solo perché mi volevano bene.

Dovetti essermi addormentata perché mi svegliai di soprassalto, con il cuore che batteva a mille e il fiatone, come se avessi corso la maratona.

“ Bella, tutto bene? ” Sobbalzai sentendo la voce di Tanya.

“ No, dov’è Edward? ” Chiesi allarmata.

“ Ha chiamato poco fa. È nella depandance a casa dei miei con Emmett e Jasper, si stanno preparando. Ma stai bene? ” Era seriamente preoccupata.

“ Sì, credo di essermi addormentata e ho avuto un incubo. Ho sognato che Edward scappava dall’altare perché non era più sicuro del matrimonio, non era più sicuro di noi. ” Balbettai, passandomi le mani tra i capelli per tentare di calmarmi.

“ Bella ascoltami- Tanya mi prese le mani tra le sue e aspettò che io la guardassi- Edward ti ama. Non ha alcuna intenzione di lasciarti lì sull’altare; pensa, poco fa ha chiamato per assicurarsi che tu fossi ancora certa di volerlo sposare, temeva scappassi da lui. Siete due zucconi, vi amate e non c’è motivo di dubitare gli uni degli altri, chiaro? ” Annuii con le lacrime agli occhi per poi stringere forte quella che tra qualche ora sarebbe diventata mia cognata a tutti gli effetti.

Il resto del pomeriggio lo impiegammo per finire i preparativi, mentre la mia ansia, che fino a quel momento ero riuscita a tenere sotto controllo, iniziò a salire di pari passo con l’arrivo della fatidica ora. Riuscii un po’ a calmarmi solo quando i miei genitori arrivarono insieme ai miei suoceri e vidi, finalmente, i miei bambini. Rischiai di scoppiare in lacrime quando fecero il loro ingresso nella stanza: Image and video hosting by TinyPicMatthew era bellissimo nel suo completo elegante, con il mio bouquet tra le mani,Image and video hosting by TinyPic e la piccola Sophie era meravigliosa con la gonnellina a fiori e il fiocchetto tra i capelli.

“ Niente lacrime! ” Mi urlò contro Alice e feci di tutto per trattenerle, non volevo passare altre due ore sotto le sue mani per avere un trucco perfetto.

“ Sei bellissima. ” Mormorò commossa mia madre e sorrisi quando vidi lei e Esme tamponarsi gli occhi e gli uomini distogliere lo sguardo, anche loro con gli occhi rossi e lucidi. Quando fu ora di andare tutti gli altri ci precedettero, lasciando soli me e mio padre.

“ Bambina mia, sei cresciuta così in fretta. Mi sembra ieri che ti tenevo tra le braccia e adesso lo faccio con i miei nipotini. Ricordati che io ci sarò sempre per te, non si è mai troppo grandi per i propri papà: quando avrai bisogno di un abbraccio o di qualcuno che ti sostenga, basta fare un fischio, ok? ”

Annuii “ Ti voglio bene papà. ” Dissi con la voce rotta dall’emozione.

“ Anche io piccola mia, tanto. ”

“ Ricordati che sarai sempre il primo uomo che io abbia mai amato. ” Mi abbracciò stretta a lui, facendo però attenzione a non sgualcire il velo o l’abito.

In macchina fui distratta dai miei piccoli che intonavano una canzoncina dei cartoni animati: o meglio Matthew cantava mentre la piccola Sophie si limitava a ripetere le ultime sillabe.

Quando arrivammo davanti la chiesa e mio padre venne ad aprirmi lo sportello, quasi non riuscii a scendere dalla macchina, tanto le gambe mi tremavano. Mi maledetti mentalmente per aver scelto una chiesa con una lunga scalinata, perché non ero sicura di riuscire a percorrerla tutta.

“ Andrà tutto bene. ” Mi sussurrò Charlie all’orecchio.

“ Solo non lasciarmi cadere. ” Dissi.

“ Questo mai. ”

A precederci lungo le scale c’erano Rose con Matthew, Tanya con Sophie e poi Alice. Ancorata al braccio di mio padre, senza distogliere lo sguardo dai miei piedi per paura d’inciampare, iniziai quella scalata; quando mancavano gli ultimi gradini sentii come una forza che mi costrinse a sollevare lo sguardo e trovai ad attendermi lo sposo più bello che avessi mai visto: Edward aveva un sorriso radioso, capace di illuminare ogni cosa, e quando mi vide potei vedere i suoi occhi accendersi ancor di più. Per quanto potevano permettermelo il vestito e i tacchi, velocizzai il passo e quando mi trovai di fronte a lui capii che quello era il posto esatto in cui avrei voluto essere in quel momento. Mio padre in un gesto antico quanto il mondo prese la mia mano e la mise su quella di Edward, il quale mi guardò a lungo negli occhi per poi sussurrarmi

“ Sei bellissima. ”

Gli sorrisi felice e insieme percorremmo la navata fino all’altare.

La cerimonia mi sembrò lunghissima e allo stesso tempo brevissima, perché nel momento in cui avrei dovuto pronunciare il “ Sì, lo voglio. ” non riuscii a trovare subito la voce, che mi uscì parecchio spezzata per colpa delle lacrime che stavo reprimendo a fatica, invece quella di Edward fu forte e sicura. Quando  il prete pronunciò il fatidico “ Vi dichiaro marito e moglie. ” Edward si avvicinò lentamente a me e dopo aver detto praticamente sulle mie labbra “ Ti amo. ” Le fece congiungere.

Fu un bacio tenero, adorante. Dimenticai la folla, il luogo, il tempo, la ragione. Ricordavo solo che mi amava, che mi voleva, che ero sua. Lui lo aveva iniziato e stava a lui concludere quel bacio, ma io lo strinsi forte, ignorando le risatine e i colpi di tosse dei presenti.  Mi prese il viso tra le sue mani e dopo aver premuto un po’ più forte le sue labbra sulle mie si staccò poggiando la fronte sulla mia.

“ Adesso sei la signora Cullen a tutti gli effetti. ”

“ Ti amo. ” Risposi io e poi ci voltammo verso il resto degli invitati che prese parte alla nostra felicità con un caloroso applauso.

 

 

“ Amore è pronto di là. ” Sobbalzai sentendo la voce di mio… marito! Mi faceva strano pensarlo in questi termini, ma ormai avrei dovuto considerarlo tale.

“ Scusa, non volevo svegliarti. ” Disse, sedendosi accanto a me sul letto e accarezzandomi i capelli.

“ Fa nulla. Allora questo bagno? ”

“ Sei stanca. Lo faremo domani. ”

Gli presi le labbra tra pollice e indice per tappargli la bocca. “ Amore, stai parlando con una mamma. Sai cosa vuol dire? Che non conosco la parola stanchezza, quindi andiamo di là, non ho intenzione di non assolvere ai miei doveri coniugali. ” Tolsi la mano e gli diedi un bacio a stampo e sentii le sue labbra curvarsi in un sorriso. Senza che me lo aspettassi mi afferrò in braccio e mi portò in bagno, dove ad attenderci c’era una meravigliosa jacuzzi colma d’acqua e di schiuma.

Quando mi immersi nella vasca un mugolio di piacere mi scappò dalle labbra e subito sentii i miei muscoli rilassarsi e trarre beneficio dall’idromassaggio. Edward si sedette dietro di me e prese a massaggiarmi le spalle, contribuendo ulteriormente al mio benessere: mi appoggiai totalmente al suo petto e sospirai beata.

“ Sei un po’ più rilassata? ” Mi chiese Edward, carezzandomi piano le braccia.

“ Sì, decisamente sì. Invece mi sembra che tu, o meglio una parte di te, sia piuttosto tesa. ” Dissi, voltando il viso verso di lui che arrossì leggermente.

“ Scusa, è che questa posizione non è molto conveniente per me. ” Disse imbarazzato. Risi di quel suo modo di comportarsi e mi girai totalmente verso di lui, allacciando le braccia al suo collo e baciandolo con foga. Lui rispose al bacio con passione e quando vidi che era completamente coinvolto, scivolai con una mano sotto l’acqua, impugnai la sua erezione e la feci entrare di colpo dentro di me.

“ Oh cazzo! ” Esclamò lui e io sorrisi: non aveva mai detto qualcosa di così volgare mentre facevamo l’amore. Iniziai ad ondeggiare con il bacino e subito lui mi venne incontro, afferrandomi i fianchi per aiutarmi con i movimenti, mentre con le labbra lambiva i miei seni e io gli torturavo i capelli per spingerlo ancora più verso di me e appagare il bisogno che sentivo di lui. Era una sensazione meravigliosa farlo in acqua, specialmente con le bollicine dell’idromassaggio che ci solleticavano il corpo ampliando il nostro piacere. L’orgasmo arrivò improvviso, travolgendoci insieme e portandoci ad un passo dal paradiso. Quando uscimmo dalla vasca Edward, premuroso come sempre, mi avvolse in un asciugamano e, mano nella mano, andammo in camera, dove ci sistemammo velocemente sotto le coperte. Presi il mio posto abituale, accoccolata al petto di Edward, e lui iniziò ad accarezzarmi i capelli.

“ Mi sei mancata stanotte, non è stato facile addormentarsi senza di te. ” Mi confessò all’improvviso, parlando con la testa immersa tra i miei capelli.

“ Anche tu. È stato strano ritrovarmi in un lettone tutta sola, c’era tanto spazio e poi era tutto freddo. ” E per ribadire il concetto intrecciai le mie gambe alle sue.

Rimanemmo per un po’ in silenzio a coccolarci, lui sempre accarezzandomi i capelli e lasciando di quando in quando un bacio sulla mia fronte, mentre io disegnavo ghirigori con l’indice sul suo petto.

“ Voglio un altro figlio Bella. ” L’affermazione di Edward mi prese in contropiede. Sollevai il capo per poterlo osservare negli occhi.

“ Cosa hai detto? ”

“ Siamo giovani Bella, ci amiamo e poi tre è il numero perfetto. ” Disse convinto, con una luce che gli brillava negli occhi che gli avevo visto solo raramente.

“ Sì, ma Sophie è ancora così piccola, ha a malapena un anno. Sei già pronto a ricominciare con pannolini, notti in bianco, coliche e tutto il resto? ”

“ Se ci sei tu con me non ho paura di nulla. Insieme possiamo affrontare tutto Bella. Non dico che dobbiamo farlo stasera o domani, ma sarebbe un modo perfetto per coronare il nostro matrimonio. ”

“ Sei cresciuto tanto in questi anni Edward. ” Gli dissi, scostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte che mi impediva di vedere bene i suoi occhi. “ Fino a qualche anno fa eri terrorizzato dall’idea di avere un figlio. Poi lentamente lo hai accettato e adesso sei addirittura tu a chiedermene un altro. Tu non puoi neppure immaginare la felicità che provo in questo momento e sì, avremo un altro bambino, non potrei mai dirti di no e poi lo voglio anche io. Sarebbe il nostro primo figlio programmato. ” Scoppiammo a ridere entrambi per la mia uscita, ma era la verità: Matthew dire che era stato inaspettato non esprimeva bene il concetto; Sophie anche lei era stata una sorpresa, non avevamo mai parlato di avere un altro bambino; questo sarebbe stato il primo che avremmo concepito con la consapevolezza di volerlo.

“ Tu e i bambini siete stati la mia forza. Senza di voi non sarei mai riuscito a spiccare il volo: siete le mie ali. ” Le sue parole attecchirono nel mio cuore come la più profonda delle verità che avessi mai sentito.

“ Per sempre. ” Ribadii.

“ Ogni ventiquattrore. ”

 

 

 

 

The end

   
 
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