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Autore: Acidia    21/03/2012    4 recensioni
Seblaine!Week
Prompt 3: I know you
E se Sebastian e Blaine si fossero visti prima di incontrarsi alla Dalton?
[...]Quindi ora si trovava sotto un portico, con cane a seguito e sconosciuto affianco. Insomma, la tipica situazione da giornata di pioggia.
[...] ‘Io credo che ci rivedremo, curly boy’ e mentre Blaine gli passava accanto gli fece una breve carezza sulla schiena.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno di pioggia Sebastian e Parker

Un giorno,

per caso.

 

 

 

 

 

 

Prompt 3: I know you

 

 

 

Sebastian Smythe guardava annoiato e un po’ incazzato la pioggia cadere.

Quella mattina era uscito di casa con il suo cane per fargli fare la solita passeggiata quotidiana, non si era portato l’ombrello solo perché le nuvole non erano state così scure da farlo preoccupare, purtroppo però non era nemmeno arrivato al parco che aveva iniziato improvvisamente a piovere. L’unica cosa sensata che gli era venuta in mente di fare era quella di cercarsi un riparo.

Quindi ora si trovava sotto un portico, con cane a seguito e sconosciuto affianco. Insomma, la tipica situazione da giornata di pioggia.

Ogni tanto Sebastian guardava con la coda dell’occhio il suo compagno di sventura. Non era molto alto, in realtà era parecchio bassino, ma a Sebastian certi dettagli non interessavano affatto, la statura non era di certo una delle qualità che il biondo guardava in un ragazzo. Soprattutto se il suddetto ragazzo aveva un culo da favola e delle labbra da sogno. L’unica pecca, aveva notato Sebastian, erano quelle bretelle orribili e quel papillon ripugnante. Davvero improponibili. Ma anche quelli passavano in secondo piano alla vista dei capelli mossi, scuri e sicuramente morbidi di quello sconosciuto. Alcune goccioline di pioggia scendevano da quelle ciocche bagnate per posarsi e accarezzare quel volto rilassato. E bellissimo.

Sebastian si sentì strattonare improvvisamente, spostò allora lo sguardo verso terra e vide il suo cane tirare e scodinzolare in direzione di quel moretto con le labbra da baciare e il culo da mordere. E dai vestiti orrendi. Il ragazzo in questione si girò verso di loro e sorrise accucciandosi per accarezzare il cane.

 

‘Come si chiama?’ chiese facendo dei grattini sotto il mento dell’animale. ‘Parker’ rispose Sebastian ringraziando mentalmente il suo cane per essere così ruffiano e sfacciato. Proprio come il padrone. Sebastian non aveva mai creduto al detto che i cani assomigliavano ai loro padroni, ma in quel momento dovette ricredersi. ‘E’ davvero molto dolce’ disse il moro con un sorriso intenerito. Sebastian avrebbe tanto voluto rispondere concome lo devono essere le tue labbra’, ma forse quello non era il momento appropriato per fare delle avances spinte ad uno sconosciuto, nonostante Sebastian amasse le sfide e tutto ciò che comportava vincerle. ‘Ha cinque anni’ e questa da dove gli era uscita? Sebastian si diede mentalmente dell’idiota per quell’uscita infelice e sperò con tutto il cuore che quel ragazzo non l’avesse sentito, quanto patetico stava diventando per due occhioni da Bambi. Il cerbiatto in questione alzò lo sguardo su di lui, prova che l’aveva sfortunatamente sentito, e continuò a sorridere. Sebastian allora non potè che ricambiare sfoggiando il suo miglior sorriso ammiccante e malizioso, nessuno riusciva mai a resistere al suo sex appeal, difatti lo sconosciuto abbassò subito lo sguardo imbarazzato e leggermente a disagio. Bingo!  Il ghigno di Sebastian si ampliò maggiormente, era divertito e lusingato da quella reazione.

 

‘Ha smesso di piovere’ mormorò quella meraviglia di ragazzo allontanandosi da lui e Parker… ma dove stava andando? ‘Allora ciao’ disse facendogli un sorriso dolce prima di andarsene completamente, lasciandolo lì impalato come uno stronzo. Sebastian abbassò lo sguardo verso il proprio cane. ‘Non mi guardare così Parker, lo so, avrei dovuto sbatterlo contro il muro e infilargli la lingua in gola’ disse sospirando. Non gli era mai capitato di trovarsi ad essere così goffo ed imbranato di fronte ad un ragazzo.

 

 

~

 

 

Blaine Anderson stava sfogliando un libro nella libreria della città, aveva letto la trama ma era ancora indeciso se prenderlo o meno. Sembrava interessante.

Ogni tanto la sua mente ritornava a quello strano incontro che aveva fatto qualche giorno prima, non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo, il suo sorriso accattivante e quello sguardo sorniore. Si era sentito così vulnerabile e nudo sotto quegli occhi così penetranti, non aveva mai provato una sensazione così appagante. Mai, nemmeno con Kurt. Scosse piano la testa per scacciare quei pensieri che gli creavano solo una gran confusione e appoggiò il libro nella mensola. L’avrebbe comprato un’altra volta. Si spostò appena di lato, verso un altro scaffale per leggere qualche altra trama, allungò il braccio verso un libro dal titolo interessante e si scontrò con altre dita, probabilmente il proprietario di quella mano aveva avuto la sua stessa idea. ‘Scusa…’ ma le parole gli morirono in gola quando incontrò due occhi verdi ed un sorriso malizioso. ‘Ciao ragazzo della pioggia’ Blaine sorrise sorpreso e stranamente compiaciuto, il biondino l’aveva riconosciuto.

 

‘Ciao…’ mormorò leggermente a disagio tornando a guardare la copertina del libro ‘… anche tu sette note musicali ?’ aggiunse ammiccando al libro.

Il biondino si appoggiò con la spalla allo scaffale e continuò a sondarlo, penetrandolo con lo sguardo. ‘Mi ispirava il titolo, mi piace la musica’ disse inclinando il volto e guardandolo di sottecchi. Blaine lo guardò sorpreso ‘davvero? Anche a me piace, tantissimo!’ esclamò entusiasta. Sembrava quasi che si conoscessero da un sacco di tempo. ‘Mi piace molto cantare e suonare…’ continuò non riuscendo a contenere l’entusiasmo, quando si trattava di musica perdeva completamente qualsiasi freno inibitorio ‘.. e anche ballare in realtà’ aggiunse, le dita che non la smettevano di giocherellare con la bretella.

Il biondino ridacchiò divertito ed allungò la mano per sistemargli il papillon, gli piacevano davvero tanto quei cosi a Blaine. ‘Piace molto anche a me cantare… e non solo’ la sua voce si era arrochita leggermente, lo sguardo sornione puntato in quello caramello di Blaine, le dita gli accarezzavano leggermente quella porzione di collo scoperto. ‘Siamo molto in sintonia io e te’ aggiunse facendolo arrossire. ‘Stesso portico, stesso libro, stessa passione…’ Blaine abbassò lo sguardo imbarazzato, sentiva improvvisamente caldo, ma chi era quel ragazzo?! Il biondino gli alzò il volto con la mano e gli accarezzò il mento, passando poi alla guancia. ‘Non trovi che sia eccitante trovarsi sempre negli stessi posti, alla stessa ora, con gli stessi interessi, senza aver programmato nulla di tutto ciò…?’ aggiunse sensuale toccandogli ora il lobo dell’orecchio. Blaine inclinò inconsciamente il volto verso quel tocco, rabbrividendo a quel contatto. ‘Forse fa parte del nostro destino’ concluse il biondino, facendogli dei grattini dietro l’orecchio. Blaine sospirò compiaciuto, rabbrividendo sotto quelle attenzioni. ‘Non credo nel destino…’ mormorò socchiudendo gli occhi. Da quando si faceva toccare in quel modo da uno sconosciuto…? Aveva un ragazzo, diamine! ‘O-ora devo andare’ con dispiacere si scostò da quelle dita, non doveva farsi sopraffare in quel modo, non poteva. Il biondo sorrise compiaciuto, notando l’effetto che le sue carezze avevano sortito su di lui. ‘Io credo che ci rivedremo, curly boy’ e mentre Blaine gli passava accanto gli fece una breve carezza sulla schiena.

 

 

 

~

 

 

Sebastian stava camminando con Parker per la solita passeggiata mattutina, ogni tanto il volto di quel moretto con le labbra da sogno gli tornava alla mente, provocandogli delle strane fitte allo stomaco. Non gli era mai capitato di incontrare un ragazzo che lo facesse scombussolare in quel modo, aveva qualcosa di speciale e non si trattava solo del culo o della bocca, aveva un qualcosa che non aveva mai visto in nessuno delle sue conquiste. Si era appena trasferito in quella città dimenticata da Dio e già aveva conosciuto qualcuno che gli stava facendo dimenticare i suoi principi morali: come conquistare qualcuno per scoparselo a sangue. Non era assolutamente da Sebastian Smythe, lui che aveva flirtato con un sacco di ragazzi senza averne mai frequentato nessuno, lui che aveva baciato e scopato senza impegnarsi mai seriamente. Lui che considerava le storie serie solo una perdita di tempo e uno spreco di energie. Non che si stesse innamorando, ma quel ragazzo gli aveva fatto quasi venir voglia di cambiare il suo modus operandi. Sicuramente era colpa di quello sguardo imbarazzato e di quel sorriso dolce. Oppure dell’entusiasmo e della vitalità che l’avevano un po’ contagiato. Sebastian scosse la testa infastidito, che sciocchezze! L’unica cosa che avrebbe voluto fare era prendere quel ragazzo, sbatterlo su qualsiasi superficie liscia e morderlo e baciarlo. Farlo sospirare ed invocare il suo nome. Ecco, così andava meglio.

Parker si fermò per annusare il terreno, Sebastian dovette quindi arrestare la sua camminata, il suo sguardo vagava senza meta verso l’altro lato della strada, sui marciapiedi c’era davvero poca gente, ancora non capiva perché suo padre avesse accettato quell’offerta di lavoro in quella città insignificante.

Ad un certo punto il suo sguardo intravide una figura a lui ormai molto conosciuta, stava camminando nell’altro lato della strada, dalla parte opposta alla sua.

Sebastian sapeva che l’avrebbe rivisto, il destino non si poteva comandare. Il moretto girò appena il volto e finalmente i loro sguardi si incontrarono per la terza volta. Sebastian gli sorrise divertito e lo sconosciuto ricambiò accennando ad un saluto con la testa. Peccato ci fosse quella strada in mezzo a dividerli, ma Sebastian pensò che fosse molto più affascinante così, un’incontro davvero inusuale e per questo più elettrizzante. Il suo sguardo continuò a seguire la figura del moretto, ormai di spalle, voleva vedere se… Lo sconosciuto si voltò appena verso la sua postazione incontrando così il suo sorriso sornione, beccato!  Sebastian sapeva che si sarebbe voltato per osservarlo e lui da perfetto stronzo l’aveva aspettato, quello sguardo. Il moretto imbarazzato girò velocemente la testa e svoltò dietro l’angolo.

La prossima volta, caro Parker, quel ragazzo sarà mio’ mormorò soddisfatto continuando a camminare assieme al proprio cane.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino: Ecco il mio tributo a questa terza giornata di Seblaine!Week. Parker è il nome del cane di Grant, mi sembrava giusto omaggiarlo ù.ù

Spero sia decente come shot. Ci tengo molto a questa settimana.

 See you soon <3

   
 
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