You are under my skin
Ad Aki,
Che non è
più solo un’autrice che stimo, ma anche un’amica.
Forza,
faccio il tifo per te! ;)
#01. Gelosia
Maka schioccò la lingua contro il palato; poco lontano da lei Blair
stava schiacciando il suo prosperoso seno contro il braccio magro di Soul,
lanciandole di tanto in tanto occhiate divertite.
Strinse con forza il coltello e affettò una carota come se fosse il
collo della gatta, mentre la sua voce ridente la raggiungeva fastidiosa: «Sei
gelosa, Maka-chan?», anche gli occhi di Soul le ponevano la medesima domanda,
ma lei si limitava ad affettare qualsiasi cosa le capitasse sotto lama.
#02. Lenzuola
La prima cosa che Soul vide, quella mattina, fu un rigonfiamento dalla
forma umana sotto le lenzuola; un rigonfiamento con capelli biondo miele,
codini scarmigliati e lunghe gambe sinuose. Maka aveva dormito con lui?
#03. Caffè
Tsubaki la guardò di sottecchi, notando le profonde occhiaie che
segnavano il contorno degli occhi dell’amica; Maka stringeva convulsamente l’ennesima
tazza di caffè, che aveva portato a tre notti quasi completamente insonni in
quei giorni.
«Perché non vuoi dormire, Maka-chan?» Domandò infine, mordicchiandosi
il labbro incerta.
Maka sollevò gli occhi verdi, irosa, sbattendo la tazza sul tavolo. «Sono
sonnambula. E finisco sempre in camera di Soul. Ehi, tu, portami un altro caffè!»
#04. Interrogatorio
Maka poggiò il libro sul tavolo della cucina, mentre Soul la
raggiungeva dal salotto, mezzo vestito per andare a dormire, guardandola
curioso. «Dove sei stata?»
La meister veleggiò per la cucina, aprendo qualche sportello in cerca
di cibo. «Ox aveva bisogno di una mano per…»
«E dove siete stati?»
«Al bar giù all‘an…»
«Così tanto?»
Maka si voltò a fissarlo con un ghigno, incrociando le braccia sotto
il seno poco prosperoso. «Questo è un interrogatorio, Soul Eater? Sei forse geloso?»
Soul borbottò qualcosa di sconnesso («Non dire cazzate») prima di
scomparire, rosso come un pomodoro, nel corridoio.
#05. Melodia
Soul la depositò di malagrazia sulla tastiera del pianoforte,
mordendole le labbra; il suono che si espanse per tutta la casa li fece
ridacchiare, suono che divenne più frequente, una melodia improvvisata, man
mano che le spinte di Soul aumentavano.
#06. Lavoro
Se non fosse stato una falce, probabilmente avrebbe sudato freddo. Le
cosce di Maka erano strette intorno alla sua “faccia”, e lui doveva continuamente
ripetersi che quello era un lavoro e non poteva fermarsi a mezz’aria per
compiere il remake dell’ultimo porno che aveva visto.
#07. Denti
«Quello è un segno di denti da squalo,» disse Kim con un risolino,
mentre Maka si copriva imbarazzata la ferita sul collo e rivolgeva uno sguardo
di fuoco a Soul.
#08. Libro
Soul aveva uno strettissimo rapporto con il libro preferito di Maka:
gli finiva sempre dritto in testa.
#09. Chiave
Guardò ogni punto di quel ragazzo; si era insediato in casa sua dopo il
loro patto, campato per aria e firmato con una canzone dark al pianoforte, ed
ora bazzicava tra salotto e cucina spettinato, gettandole di tanto in tanto un’occhiata.
Era come un gatto randagio appena dopo aver trovato un rifugio, Maka
lo aveva capito. Lo fissava da dietro il suo libro, alla ricerca di una chiave
per comprenderlo meglio, per aprire la sua anima.
«Vuoi mangiare qualcosa?» Domandò allora la giovane e neo meister,
alzandosi dalla poltrona e raggiungendolo.
Lui la scrutò arricciando il naso, scrollando poi le spalle. «Come
vuoi».
Si preannunciava complicato.
#10. Sguardo
Maka incatenò lo sguardo in quello vermiglio di Soul, deglutendo
rumorosamente: quegli occhi le stavano facendo sciogliere le gambe, e la
vicinanza delle sue labbra non aiutava affatto.
#11. Biancheria
Soul guardò le mutandine con le stampe dei coniglietti di Maka con un
sorriso, mentre la ragazza ignara era chinata nel tentativo di afferrare una
rivista dal pavimento. Con uno sguardo obliquo, le diede una pacca sulla
schiena: «La tua biancheria non è per niente sexy, lo sai?»
Quello fu il primo Maka-chop che Soul Eater Evans ricevette .
#12. Massaggio
Soul si massaggiò il collo, guardando la Meister di sottecchi che, a
pochi centimetri da lui, mangiucchiava un bastoncino di cioccolato, sfogliando
una rivista.
Mugugnò di dolore per attirare la sua attenzione, ma non ricevette che
un’occhiata di sufficienza.
«Avrei bisogno di un massaggio», provò sentendosi poco cool, mentre l’avvicinava
con un braccio intorno alla vita magra. Cacciò un mezzo urlo quando Maka, ben
poco lieta del suo gesto, gli pizzicò una mano.
«Perché non te ne vai da Blair come stamattina, nh?»
Guardandola andare via con i suoi codini salterini Soul sorrise: era
gelosa, per la miseria!
#13. Sete
Maka lo guardò a pochi centimetri da sé, intrappolata nelle sue
braccia e inerme come non mai. Sentiva il suo fiato caldo contro la guancia e,
d’istinto, chiuse gli occhi.
Fu la risatina di Soul a svegliarla, mentre poco lontano da lei
sollevava la bottiglietta d’acqua: «Avevo solo sete», spiegò pacato sentendosi
infinitamente cool.
#14. Regalo
Erano sottili le labbra di Soul, e le sue dita dietro al collo le facevano
un leggero solletico; eppure, quel regalo di compleanno le stava piacendo un
sacco, pensò, afferrandogli con forza la camicia sbottonata.
#15. Fotografia
Tra le mani Maka teneva una fotografia stropicciata, mentre le spalle
sussultavano per le grasse risate e Soul, lì accanto, borbottava qualche
improperio colorito che non la scalfiva affatto.
Fu solo dopo essersi asciugata gli occhi che gattonò verso di lui,
tirandogli le guance. «Non c‘è bisogno di avere vergogna; ti ho visto nudo un
sacco di volte, anche se eri così carino da piccolo!» Trillò con voce gioiosa
mentre Soul le afferrava i fianchi, spingendola sotto di sé.
«Vedermi nudo una volta in più quindi non ti cambierà», le disse
affondando la lingua nella sua bocca.
#16. Istante
Il loro primo bacio fu secco e brusco; non durò che un istante.
#17. Cane
Poche volte aveva visto la sua meister così spaventata: se la sentì
spremuta addosso, urlante, mentre il cane abbaiava ai loro piedi. Sorrise
malandrino, stringendole la vita.
Quello sì che era cool!
#18. Rossetto
Maka assottigliò gli occhi verdi, guardando lo stampo di rossetto sul
collo di Soul; lui roteò gli occhi, afferrandole un braccio e tirandola contro
di sé: «Black*Star, una scommessa, nessuna donna».
#19. Orologio
Lanciò un’occhiata alle lancette dell’orologio: si muoveva
perfettamente, di secondo in secondo, quindi Maka non riuscì a spiegarsi come
il tempo, tra le braccia di Soul, sembrasse immobile.
#20. Computer
«Solo una secchiona come te può preferire
scrivere i rapporti a mano piuttosto che a computer, Maka».
#21. Salato
Soul guardò la zuppa di Miso che la signora della mensa gli aveva
posato di fronte al naso. Fumava ancora, segno che probabilmente si sarebbe
bruciato la lingua.
Di fronte a lui, ad esattamente due tavoli di distanza, Maka teneva il
naso infilato tra le pagine del libro.
La buki sospirò; erano due settimane e quattro giorni che non si
rivolgevano la parola e lui dormiva da Black*Star. Avvicinò il cucchiaio alla
bocca, saggiando la zuppa… E la sputò.
«’Cidenti, che sapore salato. È quasi più brava quella fessa di Maka!»
Persino una zuppa di Miso faceva pensare quella
maniaca dei codini.
#22. Pelle
La pelle delle cosce di Maka era quanto di più morbido Soul avesse mai
toccato nella sua intera esistenza. Quando la toccava con la punta delle dita,
lei fremeva e gli occhi diventavano di un verde brillante solamente per lui:
adorava quella porzione di pelle, davvero.
#23. Dolce
Soul inarcò un sopracciglio, guardando Kid come
se fosse un pazzo - beh, vista la sua insana passione per la simmetria, forse
lo era.
«Maka non è dolce perché porta codini così
carini e simmetrici, è una pazza isterica, che sicuramente comparirà alle
mie spalle in questo momento!»
«Sì, sarebbe un classico», disse proprio la voce
della Meister, e Soul sudò freddo.
#24. Maglia
«Vuoi imparare a lavorare a maglia…per Soul-kun?» Domandò
innocentemente Tsubaki, adocchiando le riviste aperte sotto i gomiti di Maka.
Quest’ultima arrossì fino alla radice dei capelli, facendole cenno di tacere
con il dito.
«Abbassa la voce, mi prenderà già in giro quando aprirà il regalo a
Natale!»
Invece non l’avrebbe fatto, pensò intenerita Tsubaki.
#25. Gelo
«Uhm».
Quello fu l’unico commento che Soul riuscì a trovare palpando il seno
acerbo di Maka, sdraiato sopra di lei, dopo una spinta di Black*Star.
«Alzati, così posso ammazzarti Soul Eater». La buki sentì un brivido
freddo percorrergli la schiena sentendo il gelo nelle parole di Maka, prima di
borbottare un «Così non è che mi viene voglia di levarmi, eh».
Lo colpì all’inguine come vendetta.
#26. Pallone
«La tua faccia sembra un pallone» le disse Soul senza un particolare
motivo, guardando il suo riflesso nello specchio, e Maka sgranò gli occhi
imbarazzata.
«Scusa se non ho un viso così bello!»
«Io non ho mai detto di trovarlo brutto, ho detto che sembra un
pallone».
Guardò le gote della sua Meister arrossire e ghignò: ah, quello era
decisamente cool!
#27. Alba
Soul si domandò se sarebbe stato poco cool
osservare Maka dormire al suo fianco fino all’alba.
#28. Oscurità
Semplicemente, Maka era la sua luce nell’oscurità di quella stanza -
era la ragione per cui non avrebbe mai potuto seguire la follia.
#29. Lacrime
Soul odiava vedere le lacrime sul volto di Maka, certo, ma non poteva
fare a meno di pensare che la ragazza ci tenesse davvero tanto a lui per
piangere così forte di fronte alla sua ferita.
#30. Tatuaggio
«Ehi Soul», la buki sollevò gli occhi carmini dalla rivista, guardando
Maka con curiosità, «come mi vedresti con un tatuaggio?»
Spalancò le palpebre stupito dal sentire una simile domanda da una
secchiona come Maka, e la curiosità si accentuò. «Dove?»
«Uhm», arrossì imbarazzata, prima di poggiare le punte delle dita tra
il taglio dei seni, «Liz mi ha consigliato qualcosa che accentuasse le mie scar…ehi,
Soul, perché perdi sangue dal naso?»
#31. Occhiali
Accidenti, pensò Soul coprendosi il volto arrossato, persino una
vecchia scopa secchiona come Maka riusciva ad apparire sexy con un paio di
occhiali caduti sul naso.
#32. Latte
«Maaaaakaaaaaa, hai comprato il latte per Blair?» Domandò la gatta
aprendo la porta della stanza e irrompendo con rabbia.
Sbatté le lunghe ciglia truccate di fronte al corpo nudo di Soul
sdraiato su quello altrettanto svestito della meister, prima di sorridere
vivacemente maliziosa.
«Come non detto, il latte me lo compro da sola! Voi continuate pure a
giocare!»
#33. Taglio
«Fammi vedere quel taglio», la esortò Soul per l’ennesima volta,
cercando di afferrarle la mano.
Maka strizzò gli occhi ed arricciò la bocca, provando dolore nel
momento esatto in cui la buki versò sulla ferita del disinfettante.
«Io non taglierò mai più l‘insalata, giuro!»
Non riuscì a nascondere un sorriso divertito Soul, pensando che quella
ragazzina tutta d’un pezzo fosse simile ad una bambina, in fondo.
#34. Anniversario
«Sai Soul», Maka fermò i capelli mossi dal vento, «oggi è un anno
esatto che facciamo coppia».
La buki annuì, le mani affondate nelle tasche ed un ghigno, prima di
prenderla per un polso e tirarla contro di sé. Sprofondò con il volto nell’incavo
del suo collo, aspirando il profumo di Maka a pieni polmoni.
«Un anno che ti sopporto, bacchettona» e Maka non ebbe nemmeno la forza
di picchiarlo.
#35. Quadro
Il nemico osservò con un ghigno dolorante quella ragazzina e la sua
falce, iniziando a sputare sangue.
«Siete davvero un quadro bellissimo, voi due».
«Pittore pazzo Pi-casso, ci prendiamo la tua anima!»
#36. Ripetere
«Ehi Soul,» il giovane sollevò il capo dalle gambe nude di Maka,
chiedendole con gli occhi cosa volesse. Lei ridacchiò un po’ rossa forse per il
sole, forse per imbarazzo: «Ripeti quello che hai detto prima?»
Lui ghignò, sadico, mordendole la coscia. «Che sei piatta come una
tavola…»
Maka caricò il pugno.
«…o che ti amo?»
#37. Sfumature
Soul aveva imparato a memoria ogni sfumatura del viso di Maka. Quella
che la sua Meister mostrava ora, con le dita della buki tra le gambe, era di
piacere.
#38. Significati
I gesti di Soul nei suoi confronti potevano avere molteplici
significati: affetto, preoccupazione, interesse, fiducia, legame, amicizia, amore,
attrazione.
#39. Ossessione
Soul guardò Black*Star e Kid dal basso della sua posizione, rosso in
viso.
«Sono ossessionato dalla visione di Maka che si scioglie i codini;
penso che se non riuscirò a vederla, impazzirò».
#40. Sabbia
Probabilmente Maka aveva ancora della sabbia appiccicata alla sua
pelle, ma rideva quando lui la baciava, e a Soul davvero non importava se si
sarebbe trovato dei granelli in bocca e tra i denti se poteva godere di quello
spettacolo estivo.
#41. Aereo
Maka gli strinse forte la mano, pallida e tremante. «Ti prego, ti
prego, ti prego Soul, non mi lasciare per nessun motivo!»
La buki sospirò esasperata, contraccambiando la stretta e sollevando
le loro mani unite: «E quando mai ti avrei lasciato sola, stupida fifona?»
#42. Viaggio
«Potremmo fare un viaggio alla fine di tutto questo», le disse Soul
con il sangue che cadeva dalla bocca spezzata da un taglio, mentre Maka teneva
la mano sullo squarcio nel proprio petto.
Sorrise, dolorante, ammiccando poi.
«Solo relax, niente libri».
«E lascia il tuo dizionario a casa», anche Soul ammiccò. Prima di
cadere a terra, privo conoscenza.
#43. Bosco
Fantastico, si disse Maka guardandosi intorno. Si erano persi in un
bosco, da soli, senza cibo e con un solo sacco a pelo. Immaginarsi dormire
abbracciata a Soul le fece venire terribilmente caldo.
#44. Bracciale
Di certo quando scartò il suo regalo, Maka non si sarebbe mai
aspettata di ricevere un bracciale dal taglio fine e femminile proprio da Soul.
#45. Sesso
Sesso, si ripeté Soul: lui e Maka stavano facendo
sesso.
Dopo questo pensiero, però, non riuscì a spiegarsi il battito frenetico
del suo cuore quando la Meister lottò con il bottone dei suoi pantaloni, quando
si leccò le labbra e nemmeno quando fece il semplicissimo gesto di scostarsi un
codino dal viso.
Sesso, stavano facendo sesso. Un sesso che assomigliava terribilmente all’amore,
ecco.
#46. Polvere
«Perché sembri Tsubaki durante le pulizie di primavera e non vieni ad
una partita con l‘illustre sottoscritto?» Domandò Black*Star tutto d’un fiato,
con un pallone di basket sotto il braccio.
Soul, armato di spolverino e stracci, stava riordinando la sua camera.
«Perché altrimenti Maka non ci sta».
E sperò che se lo facesse bastare, perché non aveva la minima
intenzione di dirgli che la ragazza l’aveva fermato proprio sul più bello perché
«In camera tua c‘è un sacco di polvere, Soul».
#47. Penna
Maka si sedette di fronte a lui con lo sguardo serio, proprio il
secondo giorno in cui erano diventati coinquilini.
«Prendi carta e penna, dobbiamo stilare delle regole».
Fu la prima volta che Soul si addormentò di fronte a lei.
#48. Lingua
Soul guardando quei due ragazzini baciarsi di fronte a sé, si chiese
come sarebbe stato avere la lingua di Maka nella sua bocca. Pazzesco, non aveva
mai baciato nessuno nella sua vita e la prima a cui pensava era la sua Meister
bacchettona!
#49. Note
Maka si stava muovendo in perfetta armonia grazie alle dita di Soul;
le note provenienti dal pianoforte erano entrate dentro di lei, toccandole l’anima
- Soul stava accarezzando la sua anima.
#50. Manette
Maka guardò prima Soul e poi le manette che faceva roteare intorno all’indice.
Strizzò gli occhi in una smorfia, per poi arricciare le labbra.
«Vuoi scherzare?»
Soul ghignò, maliziosamente divertito. «Per niente. Oggi è il mio
compleanno e come regalo voglio te legata al letto, ora».
N/a: queste avrebbero dovuto essere cinquanta frasi,
ma in realtà sono quasi tutte drabble - o anche flash -, perché di Maka e Soul
ho troppo da dire. Io li adoro e mi sono divertita.
Mi mancano un sacco quattro autrici sul fandom (Aki_penn, Distorted
Soul, Hysteria Hollow e Mushroom), che spero ritornino con le loro fantastiche
storie il prima possibile. Sic, loro rendevano allegre le mie giornate.
Ah, e oggi divento vecchia. Mi regalo questa fic da sola. Tanti auguri a me! (L)