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Autore: Pussy    19/10/2006    3 recensioni
Poi parlò, con voce molto alterata, una voce che vibrava di un'emozione repressa. "Dov'è, Sirius?".
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ECCOTI

 

 

Note dell’autrice:

Partiamo col mettere in chiaro un paio di punti essenziali.

Punto primo: per principio, non amo molto le drabble.

Punto secondo: stimo troppo la coppia Remus/Sirius per commentare l’abominio che ho partorito.

Punto terzo: shame on me, shame on me! Perchè questa volta me lo merito davvero.

Punto quarto: se ancora persistete nella lettura, consiglio di rivolgervi  alla mia fedele garzoncella Heidi per ricevere sacchettini per il vomito in omaggio, è il minimo che possa fare.

 

Dedica: a colei che rifugge dai libri, l’unica persona che io conosca che non abbia la minima idea di chi sia Harry Potter, e che quindi non leggerà mai questa mia breve fic, ma poco importa. È il pensiero che conta, no?

 

 

Riassunto:

Sono passati dodici anni. È notte alla Stamberga Strillante e Remus incontra Sirius per la prima volta dopo tanto tempo. Si abbandona alle riflessioni. (Della serie: a cena è meglio non mangiare pesante, altrimenti vedi che cosa ti combina il cervello?)

 

 

 

Eccoti.

Eccoti, finalmente.

In quella stanza imbevuta di ricordi, tutto ciò che resta del passato.

La Stamberga Strillante non mi è mai sembrata tanto vivida, tanto teatralmente malinconica; con la sua polvere, il legno marcescente, e il suo sinistro scricchiolare.

Ha sempre emanato un’aura di ostile indolenza, come una madre che allarga le braccia, accogliendo il figlio a sé e lo illude con la promessa di falso conforto.

Dimmi, sono stato un bravo figlio?

Ma non importa. Tu sei qui.

Ora, mi viene quasi da sorridere.

Mi volto a guardarti, e sento il mio cuore perdere un battito.

Scruto la bellezza del tuo viso, la pelle tirata sugli zigomi, gli occhi scintillanti al riflesso della luna. I capelli in disordine, quei capelli che tante volte ho pettinato con le mie dita, amando il contrasto della mia pelle pallida su quelle ciocche d’ebano.

Le folte ciglia scure e le iridi blu cupo, come il cielo subito prima che l’oscurità inghiotta il mondo, quando si crede che tutto sia nero ma c’è ancora una sfumatura come di inchiostro blu all’orizzonte. *

La bellezza ha un potere tutto suo.

E così, alla fine, ci rincontriamo di nuovo.

Poi parlò, con voce molto alterata, una voce che vibrava di un’emozione repressa. “Dov’è, Sirius?”

 

 

 

 

Note:

* Leggendo ‘Il ballo della morte’, di Laurell K. Hamilton, non ho proprio saputo resistere. È una frase meravigliosa, che a mio parere coglie tutte le sfaccettature di Sirius, creando un mosaico di colori ed emozioni che ad ogni rilettura mi lascia senza fiato.

  
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