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Autore: _hangover    21/03/2012    4 recensioni
«Come mai sei qui tutta sola? E' Carnevale ragazza, animo!» fece una piccola giravolta su se stesso.
«Ero con una mia amica ma mi ha abbandonato, e poi non mi piace tanto, sono qui a Doncaster da un anno e non ci sono abituata» abbassai lo sguardo.
Lui mi prese una mano e mi trascinò di nuovo dentro, iniziando a ballare.
«Che stai facendo?» gli chiesi, strizzando gli occhi.
«Ballo, no?» scoppiò in una risata che contagiò anche me.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Ilaria che mi aiuta sempre con le storie, soprattutto con questa,
e a Virginia, che amo con tutto il cuore.
Prologo
 

«Su Maya, sbrigati -disse Fae, mettendosi freneticamente il mascara sulle ciglia lunge, mentre correva da una parte all'altra della mia stanza, cercando di non farlo sbavare- e per l'amor del cielo, mettiti quel vestito che sei fantastica.»
Annuii poco convinta, infilandomi il vestito addosso cercando di non fare danni. Dopo un paio di litigate con la zip, riuscii a chiuderlo decentemente, anche se era un po' stretto per la mia taglia.
«Fae, calmati! E' una stupidissima festa, mica il ballo del Duca Reale!» sbuffai, tentando di sistemarmi i capelli rossi -più arancioni che rossi, ma sorvoliamo- in un modo che fosse perlomeno presentabile.
«Ho capito, Maya, ma io a questa festa ci tengo perchè potrei conoscere tanti ragazzi carini e..» la interruppi, passandole un gesto della mano davanti alla faccia che era imbambolata mentre sognava chissà quale principe azzurro. «Fae, è una festa in maschera, questo vuol dire che tu non saprai con chi ballerai, e magari sarà pure uno sfigato di prima categoria» lei mi fulminò con lo sguardo «Scusa scusa, non volevo rompere i tuoi sogni irrealizzabili».
Era passato quasi un anno da quando mi ero trasferita a Doncaster, e il fatto che ogni anno per Carnevale si organizzasse una grande festa in maschera per tutti i ragazzi dai quindici anni ai ventitrè mi aveva incuriosita. Non che fossi come Fae, la mia migliore amica, che sognava perdutamente di trovare il proprio principe azzurro ad uno stupidissimo ballo in maschera organizzato in un paesino, ma non era male come rimedio per ammazzare il tempo ogni tanto.
Afferrai con disgusto le scarpe con un tacco esorbitante che mi aveva 'gentilmente' prestato Fae, per poi buttarle da qualche parte nella sua grossa borsa.
Mi diressi verso l'armadio delle scarpe e ne estrassi un paio di comode, gentili e simpatiche ballerine.
«Non vorrai mica metterti quelle robe, spero.» alzai gli occhi al cielo, chiedendomi perchè la mia migliore amica doveva essere così maledettamente presa da ogni cosa che potesse rendere le persone fighe-sexy-attraenti. Era una maniaca mondana, praticamente.
Sospirai, infilandomi le ballerine nere. «Fae, non so se te ne rendi conto ma io fino a mezzanotte con quelle non ci reggo.» lei sbuffò, per poi tornare a riempirsi di fondotinta «Come vuoi, ma non lamentarti se stasera sarò più alta di te» sorrisi lievemente.
Pur non avendo un fisico perfetto ero sempre stata più alta di lei, di qualche centimetro ovvio ma lei non lo aveva mai sopportato, quindi quelle poche volte che metteva dei tacchi esorbitanti per delle feste si vantava della sua altezza e di quanto fossi basta vista dai 'piani superiori'.
«Ammettilo, non vedi l'ora anche tu che sia stasera» mi misi accanto a lei davanti allo specchio, per truccarmi un po'. 
«No, la trovo soltanto una stupida festa, ma dato che tu e mezza Doncaster ci andate, non vedo perchè non dovrei venirci anche io. E poi almeno non passo la serata a casa con mio fratello Adam» lei mi diede un piccolo colpo sul braccio, aveva le unghie palesemente colorate tutte di colori eccentrici diversi come il rosa, il giallo abbagliante, il verde mela e così via «Smettila di fare l'asociale Maya, so che interessa anche a te infondo, e che sogni anche tu di incontrare un tuo principe azzurro» sorrise a quelle parole.
«Si, tra tutti i bei ragazzi che ci sono a Doncaster poi, soprattutto nel nostro quartiere!» risi sotto i baffi, cercando di non essere notata. «Cosa vorresti insinuare?» mi lanciò un occhiata non molto gentile, prima di chiudere il rossetto rosa salmone e posarlo sul ripiano del mio lavandino.
«Niente, solo che qui non si trovano così tanti ragazzi carini, e se lo sono sono stronzi, tutto qui» scrollai le spalle indifferente, infilandomi la maschera e afferrando la borsa, dirigendomi in cucina.
«Mamma noi andiamo» guardai sorridente mia madre che si tolse gli occhiali da lettura per rivolgermi un sorriso semplice ma puro. «Okay Maya, ma ricordati di tornare a casa per mezzanotte» roteai gli occhi «Mamma ho 20 anni, non 16» «Ma sarai sempre la mia bambina, e finchè vivrai sotto il mio stesso tetto detto io le regole» mi voltai, dirigendomi verso l'uscita. «Ciao mamma».
 
«Maya guarda, guarda!» Fae mi tirava per un braccio e con il suo dito pomposamente laccato indicava il locale che avevano scelto quest'anno per la festa in maschera. 
«Non lo trovi stupendo? La musica, le luci, i ragazzi..» ripresi possesso del mio braccio «Si Fae, una festa, come tutte le altre, solo che questa è in maschera» aveva una simpatica maschera azzurra, come il suo vestito, che risplendevano vivacemente i suoi capelli biondi un po' sul castano lunghi fino alle spalle. 
«Oh andiamo Maya!» mi diede una leggera spinta col bacino «Pensa a divertirti stasera, che ne dici?»  annuii soltanto, guardandomi intorno.
Migliaia di sedicenni tutte pompate arrivavano a flotte, sembrava sbucassero da dietro i pali, ed evidentemente avevano gli ormoni a palla perchè già fuori dal locale si muovevano come se stessero facendo la lap-dance, ma senza palo.
Erano tutte rigorosamente vestite, non con un vestito semplice e una maschera, come la maggior parte della gente -con un po' di sale in zucca evidentemente-, ma come conigliette sexy o modelle di playboy tutte gasate.
Che scempio.
Mi voltai rapidamente verso Fae, guardandola negli occhi «Promettimi che non mi lascerai sola in mezzo a queste persone, ci potrebbero anche essere dei maniaci» lei mi sorrise allegramente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo «Ma certo che no Maya, come ti viene in mente una cosa simile?» sospirai, sperando che avrebbe davvero mantenuto la promessa.
Un ora e mezza dopo dovetti ricredermi.
Non c'erano più tracce di Fae, ne dentro il locale ne fuori. L'avevo cercata disperatamente per un buon quarto d'ora ma niente, non la trovavo.
Entrai di nuovo nel locale, rassegnata, andandomi a sedere su un cavolo di divanetto, dovendo alzarmi cinque secondi dopo perchè una ragazzina con una maschera da lupacchiotta alquanto isterica mi stava urlando addosso di levarmi dai piedi perchè quel posto era suo. Come se ci fosse il suo nome stampato sopra.
Venni sballottata da un paio di persone, mentre cercavo disperatamente un posto dove potermi rinfrescare, bere qualcosa o semplicemente mangiare qualche snack.
Quando finalmente lo trovai, scoprii amaramente che non c'era nemmeno una parte adibita al cibo e alle bevande, più che altro avevano montato su un tavolino minuscolo, pieno di bicchieri pieni lasciati a metà e pizzette sgranocchiate qua e là.
Perfetto, ci mancava solo che fossi stuprata e sarebbe stato proprio il colmo.
Uscii di nuovo dal locale, e controllai l'ora sul display del mio telefono. Le 11.15.
Oh bhè, potevo sempre tornare a casa prima no? Fae si sarebbe arrangiata, era lei quella con la macchina poi, sperando che non facesse un incidente.
Ma tanto che incidenti vuoi fare in un paesino come Doncaster?
Camminavo con il telefonino in mano, senza badare alla gente che mi veniva contro, quando qualcuno mi urtò violentemente, facendomi finire a terra.
«Ma non puoi guardare dove cazzo vai?» sbottai, cercando di sistemare il vestito che si era leggermente stropicciato.
Alzai gli occhi e incrociai quelli azzurri di un ragazzo -di cui però non vedevo la faccia, coperta dalla maschera- che mi guardavano mortificato.
«Scusami, è stata colpa mia, ma con questa maledetta maschera non vedo nemmeno i miei piedi» sorrisi «Nemmeno io».
Mi porse una mano e mi aiutò ad alzarmi. Era abbastanza alto, magro, con un sorriso sempre dipinto in volto.
«Come mai sei qui tutta sola? E' Carnevale ragazza, animo!» fece una piccola giravolta su se stesso e poi tornò fermo sul posto, a guardarmi aspettando una risposta.
«Ero con una mia amica ma mi ha abbandonato, e poi non mi piace tanto, sono qui da un anno e non ci sono abituata» abbassai lo sguardo. Lui mi prese una mano e mi trascinò di nuovo dentro, iniziando a ballare non appena eravamo in centro al locale.
«Che stai facendo?» gli chiesi, strizzando gli occhi cercando di vedere meglio, date tutte le luci accecanti che c'erano. «Ballo, no?» scoppiò in una risata che contagiò anche me.
Ballammo per non so quanto tempo, e dopo una decina di canzoni pop partì un lento. Subito le ragazzine di sedici anni di prima si buttarono letteralmente addosso al proprio fidanzato, sembravano delle cozze. Anzi dei polipi, rende più l'idea.
Il ragazzo davanti a me fece un piccolo inchino, soffocando una risatina. «Ti va di ballare?» scossi la testa «Non so ballare il lento» lui rise «Nemmeno io è questo il bello» mi prese per i fianchi e mi abbracciò, iniziando a ballare a caso sulle note di quel lento.
Okay, non era niente male come ragazzo ma non l'avevo nemmeno visto in faccia e poi sarà stato uno sfigato di sicuro.
Quando la canzone fin' mi staccai da lui, sorridendo come un idiota.
Non era possibile, dovevo darmi un controllo insomma.
Lui si avvicinò a me di quale passo, poggiando le sue mani ai bordi della mia maschera «E adesso vediamo chi è questa splendida ragazza» disse sorridendo come faceva da tutta la serata.
Qualcosa mi tirò indietro, come pres di forza. Mi voltai e vidi Fae -o almeno sperai che fosse lei, maschera e vestito erano quelli- tirarmi, con sia la sua borsa in mano sia la mia.
«Fae, dove cazzo mi porti?!» sbottai, uscendo di malavoglia dal locale dirigendomi insieme a lei verso la sua macchina. «Maya cazzo è mezzanotte devi tornare!»
sbuffai. «Perchè, avevi trovato il tuo principe azzurro?» impallidii. «No ma va ti pare? E' una stupida festa questa, nient'altro» appoggiai il gomito al finestrino dell'auto. «Ah, grazie per avermi abbandonata».
 

 
Adesso mi prendete per pazza perchè è la mia terza storia cwc. No vi prego non fatelo, è che avevo l'idea e poi questa la aggiornerò molto meno spesso delle altre due, vi avviso ewe.
Okay, questo inizio fa schifo e non si capisce niente, lo so, lo so, ma nel prossimo capitolo credo che capirete un po' di più, spero, credo AHAHAHAHA.
La storia è interamente dal punto di vista di Maya, il che mi piace, uhuhuuu. Ed è incentrata anche su Louis, quello famoso però LOL.
Non so se Fae avrà un ruolo così importante nella storia, e non so nemmeno se farò apparire anche gli altri quattro idioti nella storia ma credo che parlerò solo di Louis, AHAHAHA.
Tipo che è la prima storia che scrivo dove uno di loro è famoso e mi piace un sacco come idea AHAHAHAHA.
Mi è venuta tipo l'altra sera mentre guardavo Cenerentola (non sono pazza, non avevo niente da fare) e quindi ho chiesto pareri alla mia fantasmagorica Ilaria che non mi abbandona mai uù e ne è uscito 'sto schifo.

Su Twitter sono @niallsweeties e se mi date i vostri nick vi avviso lì ogni volta che aggiorno (:

Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ve ne pare :)

Un bacione, allh :3
   
 
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