Memorie...Insieme
Tra le vie popolose di Sendai c'è una casa molto grande,
molto accogliente.
In questa casa vivono una giovane donna con la sua sorella minore.
Hanno 13 e
16 anni e si chiamano Elena e Sara. Ma non sono giapponesi di nascita.
Sono
russe. La giovane sorella ha capelli lunghi e soffici, un corpo molto
atletico,
e non è nè troppo alta, nè troppo
bassa.
Sara invece è un po' più alta di Elena,
ugualmente atletica, molto bella, con
un fidanzato.
La sedicenne aspetta che il tempo accanto al suo giovane ragazzo passi,
così da
poter sbocciare in un bellissimo fiore di loto rosso.
"Sara? Suoniamo il pianoforte?" chiede la "piccola" Elena.
"Certo, andiamo, su." è la pronta risposta della sorella,
che oltre a
volerle molto bene, le insegna tutto cio' che puo'. Le avrebbe
insegnato tutto
cio' che sapeva, Sara ne era sicura.
La loro madre è morta quando Sara aveva cinque
anni, Elena due. Una macchina
stava attraversando la strada troppo velocemente, Marina teneva per
mano la
figlioletta, fece appena in tempo a tirarla indietro. La macchina
killer le
passò davanti. Ma non la sfiorò.
Uccise invece la madre. Una donna che passava li vicino,
chiamò subito
un'ambulanza. Quando i paramedici arrivarono accanto alla donna, lei
già non
rispondeva più. Un medico le misurò il polso. Era
assente.
La bimba invece, pareva non aver capito ciò che era successo.
"Stai tranquilla, piccola mia, andrà tutto bene, bimba."
sentì dire
da quel medico.
"Sara?? Sorella??" una voce distolse la sua attenzione.
"Mh? Si, scusa, piccola. Ero sovrappensiero. Cosa dovevamo fare?"
"Avevi detto che potevamo suonare..."
"Certo, andiamo."
Così si dirigono al grande pianoforte nella sala, e suonano,
suonano, suonano
per il piacere delle loro anime, fino a che Sara si addormenta sulla
spalla
della maggiore.
"Mh...Meglio metterti a letto, piccola. Ti sarai stancata molto."
dice Sara, più a se' stessa che non alla sorella, la quale
si è proprio
appisolata.
Mentre la bimba viene messa a letto, il rumore del campanello d'entrata
attira
la sua attenzione.
"Arrivo!" dice a bassa voce, per non svegliare la ragazzina, ben
sapendo chi può essere.
Una volta aperta la porta, dinanzi a lei si materializza un bellissimo
ragazzo.
Alto un po' più di Sara, capelli castano scuro, sulla
ventina d'anni, è il
chitarrista del gruppo che ha chiamato “Nightmare”.
Ama alla follia Sara e si
chiama Sakito.
"Amore mio, ascoltami... Possiamo uscire adesso? C'è una
bella giornata.
Uno di questi giorni avevi promesso che saresti uscito con me, ricordi?"
"Già...Volevo...Volevo portarti fuori, infatti. Andiamo."
Dopo una breve camminata giungono al piccolo parco poco distante da
casa della
giovane. Lei si siede su una panchina poco distante da alberi, lui la
imita,
abbracciandola.
"A proposito di Elena, come va la sua malattia? Volevo chiedertelo
già
prima Sara, ma mi è passato di mente." aggiunse con tono di
scusa.
"Oh, molto meglio. Da circa tre settimane sta molto meglio. E'
più serena
e tranquilla da quando siamo in Giappone. Grazie.
"Non c'è di che" fu la risposta.
Passano così le successive due ore, a guardarsi in faccia,
sussurrandosi dolci
parole, abbracciandosi appena e scappando all'occorrenza.
E' una bella giornata quella che i due piccioncini passano al parco,
circondati
da un sole che lentamente si sta avvicinando sempre più alle
montagne, un sole
che pare salutare due angioletti, poichè riempie di
un'aureola dorata l'aria, e
loro.