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Autore: Princess Kurenai    22/03/2012    0 recensioni
Non sapeva con precisione da quanto tempo stava osservando la schiena nuda di Hiruma. Si era semplicemente perso nei suoi pensieri, e la pelle chiara del suo capitano aveva attratto il suo sguardo.
Non riusciva a non pensare a quello che era successo con Hiruma - avvampava al solo ricordo - e non poteva fare a meno di porsi una semplice domanda: perché?
[Yukimitsu/Hiruma]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Manabu Yukimitsu, Youichi Hiruma
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Senza Risposta
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Youichi Hiruma, Manabu Yukimitsu
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Shonen-ai
Conteggio Parole: 702 (FiumiDiParole)
Note: 1. Ambientata prima del rientro di Musashi.
2. A te che mi hai chiesto questa fic ù_ù ti amo<3



{ Senza Risposta ~



Non sapeva con precisione da quanto tempo stava osservando la schiena nuda di Hiruma. Si era semplicemente perso nei suoi pensieri, e la pelle chiara del suo capitano aveva attratto il suo sguardo.
Non riusciva a non pensare a quello che era successo con Hiruma - avvampava al solo ricordo - e non poteva fare a meno di porsi una semplice domanda: perché?
Secondo Yukimitsu era una domanda più che legittima ma... la verità era che aveva paura di chiedere spiegazioni al quarterback. Per esperienza sapeva che ogni azione di Hiruma aveva sempre un secondo fine... ma l'aver fatto sesso, con lui, che scopo poteva avere?
L'ipotesi più plausibile era quella del ricatto, con delle possibili foto o video di quello che avevano fatto, ma Yukimitsu dubitava fortemente che fosse per quello, perché Hiruma non ci avrebbe guadagnato niente nel ricattarlo.
Quindi, perché era successo?
Non poteva dire che era stato spiacevole, tutt'altro, ma la mancanza di una spiegazione lo mandava nel panico più totale - Manabu era abituato a trovare sempre le soluzioni a tutti i suoi quesiti, non aveva passato diciassette anni su una scrivania per niente.
Si mosse irrequieto accanto al quarterback, stando ben attento a non svegliarlo - era certo che Hiruma avrebbe afferrato la prima arma che gli sarebbe capitata sotto tiro se fosse stato disturbato -, cercando al tempo stesso di ricapitolare quanto era accaduto in quelle ultime ore.
Ricordava perfettamente lo scambio di battute fatto con il capitano, ed anche la rabbia che gli era montata dentro ad un certo punto.
Yukimitsu era stanco, l'allenamento era sempre più pesante ma lui non riusciva a fermarsi. Sapeva di non poter mollare, quella era l'ultima occasione che aveva per fare un qualcosa per se stesso... ed anche per quel gruppo che si era creato.
" Non sei in grado di sostenere questi allenamenti, fottuto pelato.", Hiruma sghignazzava. " Arrenditi. Il football non è fatto per gente come te."
Era uno strano modo di spronarlo, tant'è che Manabu poteva dirsi addirittura abituato alle parole di scherno del quarterback, ma quel giorno aveva sentito un fondo di verità in quelle affermazioni.
Sapeva di non avere il fisico adatto e di essere al limite... ma ancora una volta si ripeté la stessa identica cosa.
" No. Io... non mi arrendo!", l'aveva gridato, quasi senza rendersene conto.
Aveva visto Hiruma sgranare gli occhi, stupito dalla sua reazione - non aveva mai alzato la voce né tentato di controbattere alle provocazioni -, per poi lasciarsi andare ad una risata.
Yukimitsu non sapeva come classificare quell'atteggiamento, solo più tardi aveva capito di aver attirato su di sé l'attenzione del quarterback... quando si era ritrovato contro il muro della palestra con le labbra del capitano sulle sue.
Complici la stanchezza e la tensione per l'allenamento appena terminato, da quel momento in poi non avevano parlato granché. Yukimitsu aveva semplicemente spento il cervello e si era lasciato andare... almeno fino a quell'istante, quando aveva ripreso suo malgrado a farsi delle domande.
Domande che continuavano a non trovare risposta.
Perché era successo tutto quello?
" Perché?", ripeté a mezza voce, guardando ancora la schiena nuda di Hiruma che, addormentato, non rispose. Ma, forse, era meglio così: Manabu, nonostante tutto, non era poi così certo di voler sapere la risposta.
Decise quindi di cercare di non pensarci - anche se era impossibile - e di concedersi qualche minuto in più di riposo accanto al quarterback che, quando sentì Yukimitsu più rilassato, si permise di aprire gli occhi.
Aveva sentito la tensione ed il nervosismo del compagno di squadra e, per fuggire a quegli interrogativi che voleva sicuramente porgli, aveva preferito fingere di dormire.
Sapeva benissimo che quello era un atteggiamento da codardo ma che gli avrebbe potuto dire?
Per essere sinceri, neanche lui sapeva dare una spiegazione a tutto quello... o, per meglio dire, non voleva trovarla.
Sarebbe stato come aprire gli occhi davanti a quella dura realtà che lo vedeva fin troppo simile a Yukimitsu.
Sarebbe stato come dare voce alla necessità che sentiva di non essere più solo e... sarebbe stato come dire il nome della persona che voleva davvero vicina in quel momento.
Il nome che evitava accuratamente di pronunciare da quando era iniziato il torneo del Kanto. Farlo significava solo accettare la realtà: lui non era ancora tornato.
A quel punto, era meglio per entrambi non avere una risposta.
   
 
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