Capitolo modificato!
Il getto di acqua calda le colpì il capo e un brivido la scosse. Amanda si sedette con un sospiro e appoggiò la schiena contro l’anta della doccia. L’acqua si tinse di rosso.
«Amanda, vieni». Una voce roca proveniente dalla camera da letto. Davide.
Amanda si alzò e chiuse il rubinetto. I piedi toccarono il pavimento, goccioline d’acqua le percorsero il corpo e caddero sulle piastrelle dure e gelide.
Lo sguardò si posò sul braccio destro: una linea rosata segnava la pelle dove l’avevano ferita.
Come in un film. Amanda scoppiò a ridere.
«Ehi, a cosa pensi?». Davide la stava osservando con la fronte corrugata, appoggiato a braccia conserte contro lo stipite della porta. Indossava solo i pantaloni del pigiama. Amanda si avvicinò e con l’indice accarezzò la pelle liscia e abbronzata, disegnando piccoli cerchi sul petto muscoloso.
«Ci lasceranno mai tranquilli?».
Davide sorrise e una fossetta comparve sul mento. «Se non ci lasceranno tranquilli, li aspetterò con in mano il mitra». Le afferrò il viso e la baciò. Amanda rimase senza fiato e spalancò gli occhi; Davide si allontanò con un ghigno e balzò sul letto.
Lei lo seguì e scivolò sotto le lenzuola di cotone. Si strinse a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla.
«Ricordi ancora il tuo ultimo giorno?» sussurrò Davide, accarezzandole i capelli.
«Sì…». Amanda chiuse gli occhi e con i pensieri andò indietro di un anno.