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Autore: John Fitzgerald Kennedy    22/03/2012    1 recensioni
La mia seconda prova di "Poesia" (!) in meno di 3 mesi!
Incredibile...
Scritta in treno, ma parla di un tram.
Torinese.
Con tutto ciò che vi è ovviamente legato.
Spero vi possa piacere almeno un pochino.
Graditissimi i commenti!
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRAM
 
Il 10, sì il 10.
Il 10 devi prendere.
Facile.
Ti porta dove vuoi tu.
Si, si.
Facile.
Come bere un bicchiere d'acqua.
 
Faccio sì con la testa.
Sarà.
Non mi fido tanto.
Però...
Tanto vale...
 
Fermata.
Folla.
Grande folla.
Semovente, maleodorante, informe Folla.
Parole, Chiacchiere, Borbottii e Imprecazioni.
Impaziente Folla.
Due piccoli rigagnoli di metallo di fronte.
Impazienti anche loro.
Poi arriva.
Il 10.
Grigio e blu. Come tutti gli altri.
Ma più pieno.
Molto più Pieno degli altri.
Sferraglia. 
Si agita.
Sussulta.
Ma poi si ferma.
No, non ci starò mai.
E' impossibile.
Fisicamente Impossibile.
Le porte ruotano su loro stesse.
Mi ritrovo dentro.
Come?
Boh.
 
Folla.
Ancora più maleodorante.
Ancora più informe.
Ma meno semovente.
Sussurri di adorabili vecchine.
Grida in lingue berbere sconosciute.
Bofonchi di studenti trasognanti.
Canzoni ascoltate a sbafo da 1000 ipod.
Di colpo, Spintonato giù.
Quel grosso muratore doveva scendere.
Son di nuovo su.
Fermata.
Din.
Tran tran tran...
Fermata.
Din.
Tran tran tran...
Fermata.
Stavolta è la mia.
Din.
Giù.
Tran tran tran...
 
Respiro.
Un altro.
Più profondo.
Aria pura nei polmoni.
Beh, magari non proprio pura.
Quantomeno fresca.
Si riparte.
Via a scuola.
 
E dopo Statistica e Microeconomia,
Un sole bollente.
Un'aria secca.
Che ti impolvera i polmoni.
Caldo.
Troppo.
Troppo Caldo.
Arranco.
Passo dopo passo.
Goccia dopo goccia.
 
Fermata.
Abbastanza tranquilla.
Placida.
Calma.
Silenziosa.
Wow.
 
Rumore.
Metallo che stride.
Metallo che stride su altro metallo.
Il tram.
Arriva.
Sferraglia.
Si agita.
Sussulta.
Ma poi si ferma.
Gente.
Tanta gente.
Ma non Così tanta.
Buono.
 
Sono sopra.
Cantilena gracchiante di una vecchia.
In Cassa Integrazione per anni.
6 anni.
Negli anni '70.
Aria falsamente interessata dello studente a fianco.
Pura cortesia.
Incomprensibile.
Almeno oggi.
A fianco, fidanzata al telefono.
Discute.
No, neanche secondo me la senape sta bene sul merluzzo.
Va beh...
 
Fermata.
Din.
Uff, ancora una.
Voce che viene da vicino.
Imperiosa.
Vigile.
Rude.
Il Controllore!
Mi volto.
Le porte anche.
Sono chiuso dentro.
Prigione di ferro.
Tran tran tran...
Panico.
Avvampo.
Rigido come una pietra.
E' lì. 
Due metri.
Massimo due e mezzo.
Non di più.
 
Biglietti...
Biglietti...
Hmm.
E questo?
No, guardi che non è più valido.
No, no, si fidi, non è possibile.
Sì, la macchinetta funziona.
Garantito.
Vede?
E' Scaduto.
Non più Valido.
Non Più.
 
Una possibile salvezza.
La fermata si avvicina.
L'ometto e il controllore sono impegnati.
Forse ce la faccio...
 
Guardi, io le assicuro che è così.
Non le mentirei di certo.
Si fidi.
Senta, faccia quel che deve.
Se deve, lo faccia.
 
Tensione alle stelle.
Molto più che palpabile.
Concreta come un macigno.
...
 
Pochi metri...
...
 
Pochi...
...
 
Metri...
 
 
 
Fermata.
Din.
GIU'!
Salvo!
Vamos!
 
Tran tran tran...
  
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