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Autore: PadellHazza    22/03/2012    4 recensioni
Non so che scrivere qui, lol, comunque leggete la storia,su! :3
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
Piango. Ieri sera ho ricevuto un messaggio, forse il più brutto della mia vita, era il mio ragazzo, Justin.
“hei Ally, dobbiamo parlare, è urgentissimo. Vediamoci domani al parco alle 15, più tardi non posso.”
“Dobbiamo parlare”, la frase più brutta di tutte, quella che riesce a farti ripensare a tutti gli errori commessi nella tua fottuta vita. Ma ero una ragazza timida, una della serie “mi faccio i cazzi miei”, cosa avrei potuto fare di sbagliato?
Mi preparo, semplice, come sempre. Jeans, una canotta a striscie bianche e rosse, e le mie converse bianche. Vado al parco. Justin era in ritardo. Dieci minuti, poi venti.
Bhè, non solo mi aveva provocato un’ansia terribile dentro, mi lascia anche come una cretina in un parco pieno di drogati e piccioni che vagano attorno ad un albero al ritmo di musica house. Mi alzo dalla panchina e vado verso l’uscita del parco, quando sento da dietro delle urla, forse più richiami. “Allyy! Allyson, aspetta!” era Justin.
Mi giro di scatto, ero furiosa ma era pur sempre il mio ragazzo, o almeno fino a quel momento. Si, dico così perché mi aveva lasciata come una rincoglionita, con una scusa del tipo “io e te litighiamo sempre, non siamo fatti per stare insieme”, cosa che succedeva raramente, quasi mai.
probabilmente non voleva ferirmi, perché dopotutto io ero la sua ragazza, e sottolineo ero, perché adesso non lo sono più. Se n’è andato, e io sono qui, in piedi davanti a quei cinque soliti piccioni. E quelle lacrime, che scendevano sul mio volto.
La mia migliore amica, avevo bisogno di lei. Ma era in Irlanda, scambio culturale. L’altra mia migliore amica, invece, è morta due anni fa in un incidente stradale. Cazzo se mi manca.
Niente, non avevo niente, nessuno. Né qualcuno con cui sfogarmi, né un ragazzo. La mia famiglia? Pff. Mia madre ha tradito mio padre quando io avevo 11 anni, e conta che adesso ne ho 17. Mio padre invece, bhè, lui è forse l’unica ragione per cui adesso io sono qui, sempre “sorridente” o almeno fino a pochi secondi fa. Ma adesso non c’era, era fuori per lavoro, all’estero.

-Una ragazza mora, occhi verdi/azzurri, sotto raggi solari di primavera che spuntavano sulle strade londinesi, con il volto ricoperto di lacrime, e un iPod. Forse l’unica cosa che in questo momento riusciva a tirarle su il morale erano loro, i suoi idoli, quei cinque coglioni che non era ancora mai riuscita ad incontrare, se non nei suoi sogni.-
Ero stanchissima, e per di più avevo gli occhi “pesanti” a causa delle lacrime.
Decisi di ritornarmene in quell’edificio chiamatocasa , che sembra tutto tranne quest’ultimo.
Perché, mi chiedo. Perché in una casa come si deve, c’è sempre tua madre che cucina, quell’essenza di arrosto, o qualsiasi altra cosa buona da mangiare che ti fa venire l’acquolina in bocca, tuo padre che legge il giornale, una cameriera dolce e gentile che è sempre pronta ad obbedire.
Ma da me, no. Da me non c’era nessuna madre, nessun padre, nessuna cameriera. Ero da sola.
Nel ritornare a casa mi è quasi passata la stanchezza. Non avevo sonno, quindi decisi di connettermi su quel fottuto social network creato da quell’imbecille di Zuckemberg o come minchia si chiama, ovvero Facebook. Il sito più brutto che io abbia mai visto. Mi serviva solo per chattare con i miei amici, altrimenti bhè, avevo Twitter. Li sì che c’era gente per bene, non insultavano nessuno, e la maggior parte aveva un idolo e si diverte a scrivere cose senza senso.
Non sapevo che fare. Pigiama, popcorn e musica One Directioniana come sottofondo. Mi misi a cercare i ragazzi su Facebook, anche se ero consapevole del fatto che su quello schifoso SN c’erano miliardi e miliardi di loro fake.
Aggiunsi 5 account, ognuno di un ragazzo di loro diversi. Inviai ad ogni ragazzo un messaggio non più lungo di 10 righe, se li avrei trovati avrei avuto paura di disturbarli, sai com’è.
“ Hi! I’m Allyson, and I’m a directioner. I’m from London, do you know it? Ahaha
I really wanna meet you, but I can’t. You’re the reason for my fuckin’ smile. I love you.”


Semplice no? Chiusi Feisbucchi ed andai nel mio lettone a guardarmi per l’ennesima volta HSM. Per quanto possa essere banale, era il mio film preferito. Dio se lo amavo :’)


*SPAZIO AUTRICE*
Lo so, da word sembrava più lungo e.e bhè come primo capitolo penso basti questo, lo so potrebbe sembrare palloso e deprimente, ma non lo è. uu mai giudicare un libro dalla copertina. comunque, recensite PER FAVORE! voglio almeno qualche giudizio prima di continuare. <3
  
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