Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: ShadeFlash    22/03/2012    2 recensioni
Questa flash-fic nasce dopo aver letto di una ragazza mtf (male to female) che ha tentato il suicidio in quanto non poteva sopportare l'idea di un sogno infranto a causa della transessualità. Si basa su qualcosa che generalmente la società ignora del tutto, ma che non poteva non lasciarmi segni addosso.
Dedicata a tutte le sorelle
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Accese il giradischi, la voce angelica ed eterea della cantante lirica invase la sua stanza, coprendo del tutto il rumore dell'acqua che riempiva rapidamente la vasca da bagno.  Ale si spogliò, non potè fare a meno di osservarsi allo specchio, con profondo disgusto, esaminò quei fianchi spigolosi,  quei piedi enormi,  per non parlare di quelle tremende spalle larghissime, si sentiva ingombrante.
Tirò su col naso, mentre i suoi occhi mettevano a fuoco il suo volto con un lieve accenno di peluria, rigato dalle lacrime.
Odiava quella mascella massiccia, quell'arcata sopracigliare così pronunciata, ma più di tutto, odiava il suo pomo d'adamo; la sua voce stava cambiando,  e sapeva che sarebbe stato un cambiamento irreversibile, non poteva sopportarlo oltre. 
lentamente, si calò nella vasca  canticchiando a memoria le strofe in falsetto e si lasciò sommergere. Rabbrividiva di freddo, sentiva il calore del suo orribile corpo affievolirsi sempre di più; cambiava il colorito della sua pelle, non importava. 
Che senso aveva cercare di vivere con un corpo che si odia?  Che senso aveva aspettare per assumere ormoni, se tanto nessuno le avrebbe regalato la voce angelica che tanto desiderava? 
Immersa in questi pensieri cercò di Togliersi la vita, perchè evidentemente non meritava di essere come quell'angelo che cantava inciso nel disco. Le sarebbe tanto piaciuto un giorno salire sul palco, e rapire la platea con una voce simile, voce che purtroppo non le sarebbe mai appartenuta. 

Sentiva la vita abbandonarla, ma non le importava. Proprio mentre rifletteva su quanto considerasse inutile vivere, sentì squillare il suo telefono, era dimenticato lì sul lavandino; era bastato il fatto che qualcuno le scrivesse, che cercasse proprio lei per distrarla. Battendo i denti per il freddo, arrancò verso il suo accappatoio, se lo mise alla ben meglio e poi si aggrappò come disperata al cellulare. 
Le aveva scritto un suo caro amico che le ricordava come sarebbe stato bello vivere nel Suo corpo, indossare i Suoi vestiti preferiti senza doverli nascondere in fondo all'armadio, poter andare in giro senza la paura di esser fermata da qualcuno.
Lentamente un piccolo sorriso nacque sulle sue labbra, mentre si immaginava di fare la spesa con tanto di borsa e carrello, e di sentirsi dire "signora compri un'anguria che è bella fresca"  dal ragazzo del reparto ortofrutta. Così, sognando ad occhi aperti un futuro migliore, dimenticò il desiderio di morire, almeno per quella volta.

Note dell'autore: esiste un intervento per le corde vocali, ma non credo possa far raggiungere il timbro di una cantante lirica, e in ogni caso ne deve passare di acqua sotto i ponti prima che una persona possa arrivare a quel punto del suo percorso. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: ShadeFlash