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Autore: MimiRyuugu    23/03/2012    5 recensioni
"Era pieno inverno e mancavano esattamente due giorni a Natale. Il momento in cui tutte le famiglie sono più unite. Così avevano deciso di fare tre di queste. Iniziate le vacanze ad Hogwarts i genitori si erano subito messi in moto per invitare i parenti delle nuove amicizie formate già dal primo anno. Così avevano fatto i Weasley. Che avevano avuto l’idea di invitare i Wyspet e gli Haliwell alla Tana. Insieme a loro si era stabilita la piccola Hermione ed Harry."
Una fan fiction in stile ricordi per farvi conoscere un pò i futuri Tre Uragani di Hogwarts.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Fred Weasley, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Tre Uragani Saga'
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Salve salvino *-* come noterete non sono molto paziente nell'aggiornare xD se ho un capitolo pronto non riesco a non metterlo il prima possibile >w< un abbraccio alle bimbe che leggono (si voi, sapete di essere voi é_é) <3
Spero che il continuo della storia vi piaccia <3 per questo capitolo abbiamo Set Apart this Dream (dei Flyleaf).
Le avvertenze sono le stesse del primo capitolo, ma ve le incollo comunque qui sotto u.u

Avvertenze:  come noterete ci vuole un pò ad abituarsi al mio stile di scrittura, che può risultare abbastanza sgrammaticato. Tutto ciò è voluto e spero non me ne vogliate male xD
Altra nota dall'autrice: spesso e volentieri introduco canzoni in ciò che scrivo (scritte in corsivo) in modo da dare un maggiore effetto al momento. Collegare ricordi a canzoni è ciò che faccio anche io nella vita reale e siccome mi immedesimo molto in quello che scrivo l'ho voluto fare anche qui.

Vi lascio al capitolo *w*
Buona lettura <3



2. Set Apart This Dream

Anna e Bill continuarono a parlare per tutta la sera. Nel mentre il salotto fu di nuovo preso d’assalto dal resto del gruppo. Percy si sedette su un cuscino nell’angolo della stanza. Con il libro sulle ginocchia. Hermione aveva occupato gli ultimi gradini delle scale, poco sotto a Christian. Mentre Giulia si era alleata ai gemelli per architettare qualcosa di poco piacevole ai danni degli altri. Ron e Harry si erano rituffati negli scacchi dei maghi. E come nella partita precedente il moro non sembrava per nulla bravo. Mary Kate e Ginny, essendo le più piccole vennero spedite a letto senza troppi complimenti. Erano quasi le dieci quando i restanti membri adulti entrarono nel salotto. Ilary si avvicinò alla figlia. Appoggiata mollemente allo schienale del divano. Intenta ad ascoltare incantata una delle storiche birbonate scolastiche di Bill. “Allora tesoro, come stai ora?” le chiese dolcemente. Anna si voltò di poco. “Meglio…” sussurrò. Più con tono scocciato perché la storia fosse stata interrotta. Mary si avvicinò a Giulia. Che confabulava qualcosa di sospetto con i gemelli. “È ora di dormire, avanti!” la richiamò. La bambina alzò le testa e gonfiò le guance in segno di protesta. “Se sei troppo piccola per rimanere sveglia dovremo proprio rivedere i ruoli Giulia…mi sa che ti abbasserai di un grado…” la punzecchiò George. Fred annuì ridacchiando. Giulia arrossì e si morse il labbro inferiore. La madre scosse la testa esasperata e la prese per mano. “Sono grande mamma…non serve che mi ci porti tu a letto…” bofonchiò offesa. Mary alzò gli occhi al cielo. “Ron, Harry, Hermione! Avanti, anche voi!” li richiamò Molly. Hermione chiuse il libro con un movimento secco e lo strinse fra le braccia. Augurò la buonanotte a tutti e quando passò davanti alla signora Weasley ricevette il tipico abbraccio costriptor. Lo stesso successe con Ron e Harry. Giulia si arrese e facendo la linguaccia ai gemelli seguì i suoi amici. Anna però tergiversava. Voleva implorare sua madre di farla stare sveglia ancora un po’. Voleva sentire ancora storie. Voleva continuare ad essere cullata dalla voce di Bill. Ma sapeva che non ci sarebbe mai riuscita. Ilary la fece scendere dal divano e salutare tutti. Poi con passo mogio salì le scale. Andò in bagno e raggiunse le amiche. Mary Kate e Ginny dormivano oramai beate. La prima russava addirittura. Giulia andò a sbattere contro il proprio baule cadendo a sedere in giù. “Per Billie Joe, ma cosa diamine ci faceva li?!” sbuffò. Per poi tirarsi su e andare al suo letto. Hermione scosse la testa esasperata. Ripose con cura il libro sul comodino e si cambiò. Immergendosi nel pigiama pesante di pile. Giulia passò cinque minuti buoni a litigare con la camicia da notte che le arrivava fino alle caviglie. Odiava che fosse così lunga. Non vedeva l’ora di crescere per potersi mettere quelle belle camicie da notte eleganti che metteva sua madre. E le arrivavano solo fino al ginocchio. Anna slacciò tutti i vari nastrini dell’abitino Gothic Lolita e si tolse l’head dress. Buttando tutto alla rinfusa nel baule. Poi si infilò anche lei la camicia da notte lunga e si infilò sotto le coperte. Infine poggiò gli occhiali sul comodino. Aveva appena chiuso gli occhi quando sentì un rumore. “Giulia non starai mica litigando ancora con quella camicia da notte?” sbottò spazientita Hermione. L’amica grugnì in modo poco femminile. La castana sorrise. Si voltò verso il letto dell’altra. Almeno aveva avuto la fortuna di essere la prima nella scelta dei letti. La stessa cosa che era accaduta ad Hogwarts. “Hei Giulia…che cosa stavi facendo prima coi gemelli?” le chiese curiosa. L’amica ora era intenta ad arrampicarsi sul letto senza cadere di nuovo. “Stavamo…parlando…di un piano supersegretissimo!” iniziò a spiegare. Parlando lentamente per via dello sforzo fisico. Finalmente riuscì a salire sul letto e a strisciare sotto le coperte. “Se è uno dei vostri stupidi scherzi ditemelo subito…così mi preparo e lo evito…” soffiò acida Hermione. Giulia le fece la linguaccia. “Però mi hanno abbassato di grado perché dicono che sono troppo piccola…” aggiunse poi sconsolata. Anna scosse la testa divertita. “Teoricamente loro sono di due anni più grandi…” precisò Hermione. La ragazza si tirò la coperta fino alla testa. La castana ridacchiò. “È tardi…ora a nanna…” decretò ancora Hermione. “Si mamma Herm!” esclamarono in coro le altre due. La bambina sbuffò e chiuse gli occhi. Lo stesso fece Anna. Che però rimase così per almeno una mezzora senza addormentarsi. Ad un certo punto si mise a pancia in su a guardare il soffitto. Contare le crepe forse l’avrebbe fatta dormire. Ma nemmeno questo servi a qualcosa. Si sentiva sola nel letto. Avrebbe tanto voluto intrufolarsi nel letto dei suoi genitori. Se avesse tentato si sarebbe presa una gridata come minimo. Era troppo cresciuta per dormire con loro. Diceva Ilary. Eppure lei non si sentiva così tanto cresciuta come dicevano. Anzi avrebbe tanto voluto tornare ad anni e anni prima. Quando si svegliava per colpa degli incubi. E con passo quatto si intrufolava nella camera di Christian. Close your eyes little girl, you're a princess now, you own this world. Stavano sempre insieme. Prima che lui andasse ad Hogwarts ovviamente. E quando lui era tornato non era più il fratellone a cui voleva bene. Non la considerava più. All’inizio aveva paura che andare in quella scuola cambiasse anche lei. Invece era stata fortunata. Aveva trovato Hermione e Giulia. Eppure in quel momento la nostalgia aveva preso il sopravvento. Piano Anna scese dal letto. Senza nemmeno mettersi gli occhiali uscì dalla stanza. Arrivata a metà del corridoio però si bloccò. Dove sarebbe andata? I suoi genitori l’avrebbero sgridata. E Christian l’avrebbe scacciata come aveva già fatto in passato. Sentendosi improvvisamente persa la castana corse nell’angolino più vicino. E si rannicchiò contro il muro. Twirling in your twirly dress, you're the loveliest far above the rest. Non sapeva che ora fosse. Non riusciva più a rialzarsi. Sentiva gli occhi lucidi. E subito dopo delle calde lacrime iniziarono a rigarle le guance. Nascose il viso fra le ginocchia. Voleva tornare a casa. Voleva tornare al sicuro nella sua cameretta. Fra le sue cose. Odiava stare in mezzo a tutta quella gente che la ignorava e non la capiva. D’improvviso sentì qualcosa posarsi sulla sua spalla. E sobbalzò. Il cuore a mille. You build your castles in the skies, stars reflecting off your eyes. “Ma sei tu bambolina! Non volevo spaventarti scusa…” sussurrò piano Bill. Anna tremò di poco. In preda ai singhiozzi. “Che fai in giro a quest’ora? È tardi…torna a dormire…” le disse poi il rosso. La castana scosse la testa. “Non voglio! Voglio tornare a casa mia, nella mia cameretta!” esclamò. La voce tremula. Bill appoggiò le mani sui fianchi. Sembrava una perfetta imitazione di sua madre. And angels sing on silver clouds and no one cries, screams, or shouts'. “Non…non voglio tornare di la…io…io sono sola…” aggiunse poi la bambina. Abbassando lo sguardo. Il rosso la guardò intenerito. “Vorresti andare a dormire con i tuoi genitori?” le chiese. Anna scosse la testa. “Non posso…è dai sette anni che non me lo permettono…” spiegò. Bill sospirò. E osservò la piccola che gli stava davanti. Era talmente minuscola che sembrava un folletto. O un fantasma. A dir la verità si era preso anche lui un certo spavento. Di certo però non poteva lasciarla li a congelarsi. Oh set apart this dream, oh set apart this dream for me, set apart this dream for me. “Vieni a dormire con me bambolina…” propose allora. La castana spalancò gli occhi e divampò. Il rosso sorrise. Forse era stato troppo diretto. Così si inginocchiò davanti a lei. “Sai Anna…non devi piangere…” esordì. Per poi avvicinarsi. Anna tirò su col naso. “E perché dovrei?” soffiò. Bill le fece una carezza sulla guancia umida. Oh lovely and beautiful, precious and priceless, you're so much more than you know. “Perché quando sorridi sei più bella…” rispose solo. La castana si morse il labbro inferiore. Poi annuì piano. Senza dire nulla il rosso si alzò e la prese in braccio. Anna si strinse al suo petto. Cercando di asciugarsi le lacrime con le mani. Bill la portò in camera sua. Nell’altro letto dormiva beato Christian. Heart of the purest gold, pure clean and white as snow, clothed in such splendor. La castana lo guardò per qualche secondo. Pensando che infondo sarebbe dovuto accorrere lui in suo aiuto. Infondo era il dovere di un fratello maggiore. Eppure lui non si comportava come tale. Oh what a beauty for me. Il rosso la fece sedere sul bordo del letto. Poi entrò sotto le coperte e si appiatti vicino a muro. Per lasciare quasi tutto lo spazio ad Anna. Quest’ultima si avvicinò timida. Fino a finire con la fronte sotto al suo mento. Piano Bill l’abbracciò. E si chinò verso di lei. “Buonanotte bambolina…non ti preoccupare…veglierò io da stanotte su di te…” le sussurrò. La castana tremò di poco. Oh set apart this dream, oh set apart this dream for me, set apart this dream for me. Godendosi il calore che quell’abbraccio le trasmetteva. Scacciando via ogni pensiero ed ogni preoccupazione. Non era più sola. E poi oramai aveva deciso. Bill sarebbe stato il suo fratellone. Per sempre.



  
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