Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Joy    20/10/2006    5 recensioni
"Non esiste la paura per chi non ha nulla da perdere, ma questo non è vero coraggio."
"E tu hai paura, Regulus?"
"Sì."
"Cos'hai da perdere?"
"Non avevo mai amato... e nessuno aveva mai amato me..."[]
Erano simili.
Entrambe abbandonate per amore quando avrebbero preferito morire piuttosto che restare indietro.
Erano simili...
E hanno avuto destini diversi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regulus Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
18



18

NE VALE PIU’ D’UNA



"Chi era la donna che ti ha accompagnato fino al cancello d’entrata?”

Occhi curiosi e labbra increspate in un sorriso.

Mia cugina Bellatrix.” la voce era affettuosa e derisoria al tempo stesso. “Non sarai gelosa, spero…”

Dovrei?” la bonaria ironia nascosta sotto l’espressione innocente.

Direi proprio di no, dal momento che Bellatrix ha dieci anni più di me.”

E questo ti sembra un buon motivo?”

“… E’ anche sposata.”

Stai tentando di farmi irritare?”

“… Suo marito è il fratello di Raba-”

Regulus!”

Una risata.

Uno sguardo dolce e due braccia calde intorno a lei.

Non ti tradirò mai.”

Mille millenni.

Mai. Non tradirò mai te.”

Un sospiro.

Com’è tua cugina?”

Il tremore nelle mani di lui.

Pazza.” occhi neri carichi d’angoscia. “Orlena, tieniti lontana da lei. Bellatrix è pazza.”

***

“Harry, la bacchetta!”

La voce di Ginny l’aveva salvato.

Lei lo salvava sempre…

Perché nonostante fosse consapevole di non potersi permettere né lo stupore né la confusione, sapeva che in quel momento vi sarebbe annegato, se non fosse stato per lei.

Rimanere impassibili di fronte al Caso crudele che aveva confuso e intrecciato due generazioni, sembrava un affronto verso coloro che per lui erano morti.

Memorie rimaste nascoste per diciassette anni…

Il medaglione di Serpeverde, costato la vita a colui che l’aveva trovato, risplendeva nella sua mano.

Una pesante eredità.

Il compito dei suoi genitori…

Cercavano qualcosa…

E per la prima volta si sentì come se non se ne fossero veramente andati.

Loro che avevano combattuto come lui quella guerra e non erano sopravvissuti.

Ripercorrere la stessa strada… sapendo che non si erano mai arresi.

Si gettò per recuperare la bacchetta e lanciò l’incantesimo che sciolse Ron e Hermione dalla loro immobilità, poi afferrò rudemente Ginny e la trascinò fuori dalla traiettoria di altre eventuali maledizioni. Gli occhi di lei, grandi e limpidi, lo osservavano colmi d’inquietudine; Harry intuì che avrebbe voluto domandargli quali fossero le sue intenzioni, ma non osasse farlo.

Le posò una mano sulla guancia e si accorse che era fredda e stava tremando.

“Ti voglio al sicuro, Ginevra.” le disse serio.

Ginevra…

La chiamava così solo quando stava per lasciarla…

“Arriverà mai il giorno in cui mi dirai Ti voglio al mio fianco ?” ribatté lei, tentando con un mezzo sorriso di non mostrare la paura.

Lui si chinò sfiorandole la tempia con le labbra.

“Ti voglio per tutta la vita.” le sussurrò.

Forse la mia l’hai già avuta tutta…”

Lei chiuse gli occhi e tentò, con scarso successo, di fare la stessa cosa con la mente. I ricordi terrificanti, colmi di oscuri presagi, aleggiavano su di lei come ingannevoli e incompiute profezie. Non riusciva a liberarsene…

“Harry…” implorò aiuto senza chiederlo e lui scorse la supplica in quell’unica nota dolorosa che le uscì dalle labbra, mentre pronunciava il suo nome.

Le baciò la bocca lievemente.

Lo spazio caldo e protetto dei loro respiri…

… E intorno a loro una guerra da combattere.

Riaprì gli occhi.



“Orlena Crux!”

Bellatrix Lestrange avanzava con calma studiata verso la donna ancora riversa a terra.

“Ho sempre sostenuto che non dovevamo fidarci di te.” disse con tono sprezzante, puntandole contro la bacchetta.

Si muoveva piano e sembrava un’ombra innaturale nel mattino appena sorto. Una sagoma scura e cupa, avvolta in strati di stoffa che si agitavano tetramente al vento.

Nero.

La sua risata era stridula e mancava di coerenza, i suoi occhi sembravano a tratti o completamente assenti o malignamente posseduti.

“Non dovevi consegnarci Potter?” sogghignò perversa. “Crucio!”

La donna gridò e la lettera che ancora stringeva, si accartocciò tra le sue dita.

“Non dovevi spiarlo e raccogliere informazioni?” continuò Bellatrix accecata dalla sua malsana esaltazione. “Non dovevi seguirlo senza che se ne accorgesse?”

Orlena si rannicchiò su se stessa gemendo, ma Harry notò che in quella posizione poteva nascondere alla sua avversaria la mano serrata sulla bacchetta.

“NON VOLEVI SERVIRE L’OSCURO SIGNORE!” gridò ancora quella. “Cru-”

E’ pazza. Orlena, Bellatrix è pazza.”

La voce di lui che dissipava la nebbia… e con essa il dolore.

Lui la salvava sempre…

Stupeficium!” gridò prima che l’altra potesse concludere la maledizione.

“Via di qui!” ne approfittò Harry, spingendo Ginny verso gli amici mentre Bellatrix cadeva indietro colpita dallo schiantesimo.

“Andatevene! Smaterializzatevi!”

“E tu cosa farai?!” gridò la ragazza sconvolta, inciampando sui suoi piedi e aggrappandosi, poco prima di cadere, alla maglia del fratello.

“Voglio scoprire cosa sa degli Horcrux e dei miei genitori.”

“Sei un pazzo!” gridò Hermione. “Dobbiamo andarcene!” continuò lanciando uno sguardo allarmato alle due donne che combattevano. “Non ci capiterà un’altra occasione per fuggire!”

Harry la fissò negli occhi. “Hermione” le disse serio “non mi capiterà un’altra occasione per sapere.”

“Sei un pazzo!” ripeté Ginny, il volto rigato dalle lacrime.

“STATE GIU’!” gridò Ron spingendo a terra gli amici, mentre una maledizione s’infrangeva a pochi metri da loro, sollevando un mulinello di sabbia.

“Cos’hai consegnato a Potter?” miagolò Bellatrix, il tono innocente disgustosamente falso e lo sguardo perverso, colmo di scherno.

“Perché me lo domandi?” chiese a sua volta Orlena con voce tagliente. “Ero io a volere delle risposte da te, ma ho scoperto di possederle già.” continuò, il volto orgoglioso. “Non ho più alcun motivo per combattere al vostro fianco, ormai. Non ho più motivi per infrangere le mie promesse.”

“Per cui non collaborerai.” concluse Bellatrix in uno sprazzo di lucidità. Poi sollevò la bacchetta e le sue labbra s’incresparono in un sorriso sardonico. “Allora…” sibilò. “Morirai.”

Ginny chiuse gli occhi e si aggrappò con forza al braccio di Harry, le ginocchia ancora affondate nella sabbia.

Ma la maledizione non arrivò. Bellatrix agitò la bacchetta e la lettera stropicciata passò dalle mani di Orlena alle sue.

Un silenzioso stupore li avvolse per qualche istante, poi la risata folle e malata di Bellatrix lo infranse.

“Regulus, il mio stupido cuginetto!” proruppe. “Ne ha avuto di coraggio!”

Orlena puntò la bacchetta dritta alla sua gola. “Non ti azzardare.” disse scandendo bene la parole.

Non ti azzardare?” ripeté l’altra sbarrando gli occhi da invasata. “Non devo azzardarmi a far cosa, esattamente?” continuò. “A infangare il nome del tuo amante compianto, morto e sepolto già da un secolo?”

“Diciassette anni non sono un secolo.”

“Era un traditore al pari di suo fratello!”

Non tradirò mai te…”

“Avrei dovuto capirlo prima e avere la soddisfazione di vederlo cadere sotto le mie maledizioni, proprio come Sirius!”

Harry serrò le dita intorno alla bacchetta e fece per alzarsi, ma la mano di Ron lo trattenne.

“Aspetta.” gli sussurrò calmo. “Ascoltiamo. La vendetta verrà dopo.”

Lui tremò di rabbia, ma rimase immobile.

“Erano entrambi marci, come mia sorella Andromeda… Avrei ucciso anche lei, insieme a quel mezzosangue di suo marito, ma gli Auror si sono messi in mezzo…”

Sul suo volto si dipinse un ghigno malato e gli occhi le luccicarono di follia. “E’ stato divertente, però, bruciare l’intero quartiere.”

“… mi piacerebbe sapere dove fossero le famose Squadre di Sicurezza mentre i Mangiamorte incendiavano l’intero quartiere e se la filavano indisturbati!”

“Pagherà.” tornò a dire Ron, prevenendo l’impulsività del suo migliore amico.

“E Regulus, quell’idi-”

“NON PARLARE DI LUI!” gridò Orlena furiosa. “NON PRONUNCIARE IL SUO NOME!”

“QUEL TRADITORE!” berciò Bellatrix con tono di sfida.

“NO! NON E’ VERO!”

Negherò io, per te, tutto ciò che vorrai.”

“Non era un traditore.”

Non tradirò mai te…”

“Le sue scelte non furono mai scontate.”

I desideri che non si realizzavano.

Percorrevano strade sbagliate e s’infrangevano, agonizzando, contro l’avidità e il potere.

E chi vi aveva creduto, annegava.

Chi aveva combattuto fino alla fine, aveva salvato soltanto l’onore…

Questo bimbo rivestirà di nuovo onore il casato dei Black!”

“E’ morto per dare una possibilità a Potter. Quel Potter!” gridò Bellatrix puntando il dito contro Harry. Lui si alzò in piedi temendo che venissero coinvolti anche gli altri. “Cosa può esserci di più patetico?”

“Una puttana che fa da serva al suo padrone.” le rispose Orlena, il gelo che lui aveva scacciato molti anni prima, di nuovo presente nella sua voce e nei suoi occhi.

Il sorriso crudele si spense. “Cederai, te l’assicuro.” sibilò. “E allora sarà molto divertente…”

“Non mi arrenderò mai.”

Negherò io, per te, tutto ciò che vorrai.”

“Ne sei certa?” le domandò Bellatrix con studiata lentezza e con maligna lucidità.

“Non ho niente da perdere.” ribatté lei.

“E niente da ottenere.”

Chi aveva combattuto fino alla fine, aveva salvato soltanto l’amore…

Niente è immortale.”

Neanche l’amore?”

Nell’anima…

La bacchetta di Bellatrix ondeggiò e il fasciò di luce s’infranse sullo scudo provvidenzialmente eretto da Ron.

“Ottimo lavoro, amico.” gli sussurrò Harry dopo un primo istante di sconcerto. “A quanto pare, siamo chiamati in causa…” continuò, bacchetta alla mano, pronto a difendere o a colpire, quale che fosse l’evenienza…

“Harry, ti prego…” incominciò Ginny, ma non finì la frase che un altro incantesimo si schiantò contro una barriera appena innalzata. Quando rialzò il viso notò che Ron era sorpreso quanto lei, segno che questa volta, l’incantesimo scudo non era stato opera sua.

Lo svolazzante tessuto viola chiarì ogni suo dubbio: lei si era materializzata davanti a loro.

Orlena, il suo nome…

Osservò la sua bacchetta che si agitava ricambiando a Bellatrix la cortesia.

“Possiamo combattere.” chiarì Harry nell’istante che seguì.

“Lo so.” rispose lei. “Ma avete un compito più importante, adesso.”

“Cosa sai degli Horcrux?” chiese incapace di attendere oltre. “E cosa sapevano i miei genitori?”

Lei parve pensierosa, isolò momentaneamente lo spazio circostante in modo da avere qualche secondo per poter parlare liberamente, poi si voltò a guardarlo.

“Quanti te ne mancano?” gli chiese.

“Se escludiamo il medaglione, ancora tre.”

“Tre…” ripeté lei.

Nato da chi per tre volte l’aveva sfidato…

“Dovresti proprio tornare nella casa dei tuoi genitori, sai?” disse dopo un istante di silenzio. “A Godric’s Hollow.” gli diede le spalle e tenne la bacchetta pronta davanti a sé. “Tutto è cominciato da lì.”

Dove sorgeva il nuovo giorno.

Si voltò per cercare Ginny e la trovò al suo fianco. Vi sarebbe rimasta per sempre, a dispetto di tutto il resto.

Era senz’altro stupita, ma non lo mostrava. Fissava la schiena della donna con sguardo concentrato, come se stesse analizzando l’informazione che gli era appena stata rivelata e non dubitasse affatto della sua veridicità. Harry si concesse di accarezzarle brevemente il braccio: la sua pelle calda era confortante, ma le mani le tremavano.

Una maledizione venne respinta e Harry sentì la presa sul suo braccio farsi più forte e le unghie affondare nella pelle.

Una cicatrice che sarebbe rimasta.

La desiderava…

E sebbene il pericolo fosse imprevedibile, non riuscì a mandarla via.

… Neanche per salvarla.

“Ginny, ti prego…” implorò, facendo violenza a ciò che disperatamente agognava. “Ti prego…” ma lei gli fece cenno di tacere e scosse la testa.

“Resterò con te.” sussurrò.

Lei…

Rosso e Oro.

Il coraggio e la passione.

Il chiarore infuocato di un potente sortilegio gli illuminò il viso. Strinse più forte la bacchetta e fece un passo in avanti, dove la barriera stava per scomparire.

Ron e Hermione erano al suo fianco, vigili e pronti a combattere. Forti come lo erano sempre stati.

Complici in quella sfida che prevedeva, come trofeo al vincitore, il beneficio di vivere.

Ginny.

Il futuro teneramente rivestito dei colori del tramonto… o dell’alba immacolata.

Rosso e oro… e diamanti.

Troppo da perdere.

La sua mano premeva ancora sul suo braccio tremando impercettibilmente. Non lo lasciava…

Caparbia.

Lo erano tutti loro.

… Quasi quanto erano fragili…

“Andatevene.” ordinò Orlena senza voltarsi. “Una nuova epoca aspetta voi per nascere. Non apparterrà a me…” la sua voce era calma e stranamente melodica, come se fosse in pace con se stessa e volesse mostrarlo. “Resterò io qui .” continuò. “Non ho niente da perdere, soltanto un varco di diciassette anni da attraversare...”

“Vieni con noi.” propose Harry, il tono troppo incalzante che tradiva l’intenzione di mostrarsi risoluto.

“No. Voi la temete, ma io la desidero.”

Desiderare la morte dopo diciassette anni…

La bacchetta di Bellatrix scintillò sinistramente.

“Il sortilegio scudo non resisterà!” gridò Hermione prima che Ron l’afferrasse per un braccio senza tanti riguardi e la spingesse indietro, puntando davanti a sé la bacchetta.

“NON REGGE-” gridò di nuovo, mentre il fascio di luce rossa oltrepassava la barriera e si schiantava in pieno nel petto del ragazzo.

Troppo veloce per poterlo impedire, fulmineo.

“RON!” urlò senza ritegno osservandolo cadere con un tonfo sulla sabbia, dopo esser stato sbalzato indietro.

Una posa scomposta, innaturale…

Orrore.

Harry perse il fiato, la mente chiusa ad ogni logico pensiero e le gambe pesanti, quasi fossero di piombo, che si rifiutavano di muovere un solo passo. Cadde indietro sotto il peso di Ginny e solo dopo un istante capì di essere rimasto immobile sulla traiettoria degl’incantesimi.

Lei lo salvava sempre…

Il peso del suo corpo…

Le sue mani pallide lo scuotevano con tutta la forza che possedevano. Più disperate che sollecite…

Si sentiva di ghiaccio.

“E’ vivo, Harry. E’ vivo.” stava gridando la ragazza sopra di lui.

Le ciocche disordinate e agitate dal vento con i loro riflessi di rame e corallo le nascondevano quasi completamente il viso e le spalle.

Lei…

Il futuro da conquistare senza arrendersi mai.

La scostò dolcemente da sé senza dire una parola e voltò lo sguardo sull’amico: Hermione era riversa su di lui e tentava di farlo riprendere.

La sua bocca tremava.

Cercò Bellatrix con gli occhi, l’espressione carica di rabbia e dolore, e vide che era trattenuta in un duello serrato da quella donna che aveva spalancato per lui le porte della verità. Si sentì ribollire di collera e sopraffare dalla smania di combattere. Aveva un conto in sospeso con la signora Lestrange.

… Ma era necessario allontanare Ron… e neanche Hermione pareva in grado di combattere…

Le si inginocchiò di fianco e la vide sollevare la testa mostrando uno sguardo implorante e spaventato; aveva le labbra socchiuse, come se stesse per dire qualcosa di vitale importanza e non riuscisse ad articolarne le parole.

“Smaterializzati portandolo con te.” le disse serio, sperando, per il suo stesso bene, che fosse abbastanza sconvolta da mettere da parte la sua consueta testardaggine. “Devi portarlo lontano da qui e chiedere aiuto.” continuò. “ Usa il tuo patronus.”

“Ci metterà troppo tempo…” replicò lei ritornando leggermente in sé.

“Non importa. Non abbiamo scelta.”

Non avere scelta…

Tu sei l’alternativa.”

“Vai.” la incitò. “Vai, Hermione.” e le sfiorò la guancia con la mano.

Lei chiuse gli occhi.

Cedeva…

“Raggiungici con Ginny il prima possibile.” sussurrò infatti.

Harry annuì e abbozzò un sorriso incoraggiante, mentre lei si smaterializzava portando Ron con sé.

Sbatté le palpebre, davanti a lui non c’era più nessuno. “Vi raggiungeremo presto.” mormorò al niente. “Io e Ginny.”

Lui e Ginny.

Il rifugio che si generava ogni volta che protendevano le braccia, ogni volta che si sfioravano e confondevano i respiri sulle loro labbra…

Lui e Ginny…

Una guerra ancora da combattere.

Si voltò per cercarla e si accorse troppo tardi che la bacchetta di Bellatrix era puntata contro di lei.

Impossibile.

Impossibile da credere.

Una risata folle risuonò intorno a lui e tutto il resto scomparve, persino il respiro.

Udì ciò che temeva prima che avesse il tempo di scongiurarlo…

Sectumsempra!”

Si lanciò di fronte a lei senza pensare e senza sperare di poter scongiurare l’inevitabile.

< Se devo morire > pensò semplicemente < che almeno sia per lei. Che lei viva… >

Morire per lei…

Non fece in tempo.

Il sangue schizzò di fronte a lui, tingendo la sabbia con il suo tetro colore vermiglio, e una figura cadde a terra pesantemente.

Senza speranza, se non nel libero arbitrio delle sue scelte…

Dopo diciassette anni…

Harry fissò incredulo la veste viola che andava tingendosi di scuro.

Quasi nero…

La macchia si allargava portando via la vita.

Colei che aveva infranto le sue promesse…

Orlena Crux era distesa davanti a lui, il petto squarciato e la mano ancora serrata sulla bacchetta.

Poco dietro Ginny allungava la mano verso di lui, illesa e terrorizzata, supplicandolo in silenzio, ancora inginocchiata sulla sabbia.

Si slanciò verso di lei e la prese tra le braccia, mentre la risata stridula si faceva sempre più vicina.

Bellatrix si portò ad un passo dalla moribonda e ghignando perfidamente, il volto stravolto da una malata soddisfazione, sibilò:

“Sarò così magnanima da ascoltare le tue ultime.” un sorriso crudele le increspò le labbra. “Hai qualcosa da dire adesso che sei alla fine? Custodirò le tue memorie, non temere…” la guardò dall’alto, spingendo contro la sua gamba con la punta della scarpa. “Dovresti essermi grata, finalmente potrai riunirti a lui. Potreste giacere insieme, nella tomba…”

E’ pazza. Bellatrix è pazza…”

… Deviata…

“Peccato che di lui, ormai, non sia rimasto niente!”

Eccetto l’amore…

Eccetto l’onore…

… E la forza e il coraggio…

“Avanti!” riprese la donna con tono sprezzante. “Con quali parole vuoi essere ricordata?”

La bacchetta ancora serrata nella mano…

Orlena mosse le labbra.

Avada Kedavra!”

Il corpo di Bellatrix si accasciò senza vita.

“N… non ricordarmi affatto, cugina.” disse poi.

Tutto finito.

Il vento intonò il suo lamento…

Sottofondo alla ninna nanna delle onde…

Eterna…

Ginny si sciolse dall’abbraccio e si trascinò di fianco alla donna riversa sulla sabbia.

Aveva abbandonato la bacchetta ed entrambe le mani erano premute sul petto. I suoi occhi erano assenti, sebbene li tenesse aperti e benché il respiro le mancasse, riuscì a parlare.

“L… le mie mani s… sono sporche…” la sentì sussurrare.

Posò la sua su di esse e provò a chiamarla con il suo nome.

“Orlena…” una lacrima le rotolò giù dalla guancia, ma lei non se ne accorse.

“Tu… per me sei stato l’amore…” disse. “S… sei stato la vita.”

Ginny chinò la testa, i capelli rossi la inondarono…

Scarlatto…

Sapevo che non saresti venuta da me vestita di nero…”

… E l’ultimo ricordo risuonò nitido, reale e straziante nella sua mente.

Regulus, cosa faresti se non mantenessi le promesse?”

Non mettermi alla prova. Potrei infuriarmi.”

Uno sguardo capace di attraversare anche il baratro del tempo trascorso…

Penso che potrei tornare persino dalla morte, per dirti quanto mi avresti deluso. Sarei indignato.”

L’ultimo sussurro…

“V… verrò io da te…” soffiò. Un cupo sorriso sulle sue labbra. “Così potrai… essere furioso e… indignato.” socchiuse gli occhi e due lacrime le rigarono il viso. “P… potrai rimproverarmi…”

L’ultimo respiro…

“… Ma ti… dirò c… che ti amo. Di certo mi… perdonerai…” e chiuse gli occhi.

Per sempre.

Lacrime che scintillavano alla fine di tutto, come mille candele…

Ginny si alzò in piedi barcollando, ma c’era Harry a sostenerla e il suo sguardo… illuminato dalla luce del mattino…

Stregata dai suoi occhi…

… E in quelli, riflessa una nuova epoca.

Un destino più felice.

Ingiusto, forse…

“Il nostro amore vale davvero quella vita?” gli chiese piangendo.

Lui le accarezzò una guancia, scostandole i capelli umidi di lacrime dal viso. Poi l’abbracciò stretta.

Il peso del vero Horcrux nella sua tasca…

“Il nostro debito è più grande, Ginny.” le rispose. “Deve valerne più d’una.”



Fine 18° capitolo

X redRon: Cara…*__* ! Ti ringrazio davvero tantissimo, adesso che sono alla fin, il tuo entusiasmo mi fa ancora più piacere! Mi sorgono sempre mille dubbi quando sto per concludere una storia…ç_ç. Devo ringraziarti per tutto, per la costanza e per la fiducia e soprattutto per esserti dedicata a questa storia! Il prossimo capitolo è l’ultimo, e spero di non farti rimpiangere il tempo perso. Un bacio, Joy.

X Ginny06: Non preoccuparti carissima, anzi, bentornata! Sei arrivata quasi sul finire della storia, quando ormai quasi tutto è stato svelato, sono contenta che ti siano piaciuti tutti i capitoli; avevo un’idea abbastanza chiara di quello che sarebbe successo quando ho cominciato a scrivere, ma non è stato facile lo stesso! Ti ringrazio per la fiducia e per la presenza… e ti mnado un bacio, Joy.

X Anduril: Ti chiedo perdono carissima! Di solito non faccio di queste cose, ma nello specifico, il capitolo stava diventando davvero troppo lungo e dispersivo… e alla fine ho preferito dividerlo… Sono spiacente per l’insoddisfazione creata…ç_ç Suvvia, non pensarci più, in questo capitolo tutto si conclude, o quasi… Comunque, carissima, hai davvero il potere di rincuorarmi, leggi con tale sensibilità e riesci a cogliere molti dettagli e sfumature… Non stato facile rimettere insieme la trama di questa storia – i commenti di chi legge in questo caso sono stati di grande spinta- adesso che è quasi finita, rimango sempre con molte incertezze, chiedendomi se sono stata sufficientemente chiara o se qualcosa non torna. I personaggi, poi, sono stati una sfida, come sai non avevo mai scritto di Harry e Ginny, e di Regulus non sappiamo quasi niente… Ma sapere che hai letto e apprezzato mi riempie d’orgoglio e vedo ciò che ho scritto sotto un’altra luce… Ti ringrazio, davvero. Joy.

X Master Ellie: Ok… corro a nascondermi. E in mia difesa, mi azzardo a dire una sola cosa: ciò che è successo in questo capitolo era davvero ciò che Orlena desiderava. Non avrebbe potuto essere altrimenti. Mhmm… Joy fa capolino: Sei ancora furiosa? Scherzi a parte ^__^... Sei decisamente troppo, troppo buona… e anche decisamente di parte, direi, e io in questo momento sono decisamente troppo, troppo imbarazzata per ringraziarti come meriteresti! Naturalmente non devo proprio preoccuparti per gli scorsi capitoli, è vero che adoro le recensioni –come tutti del resto- ma non sempre abbiamo a disposizione tutto il tempo che vogliamo, dico bene? Mia cara… grazie, grazie, grazie! Non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere sapere che ami Regulus e Orlena –quasi piango dal sollievo- non mi viene detto spesso e io ho creato i flashback amandoli a dismisura! Davvero, a metà storia ho cominciato ad adorarli e non sono più riuscita a tenerli da parte, ma ho sempre avuto il dubbio che non fossero particolarmente apprezzati! Per cui: GRAZIE! Anche sulla trama mi hai rincuorato molto, sapessi quante volte ho perso il filo -_- ! Un bacione immenso e alla prossima! Joy.

X Illy91: Joy rossa d’imbarazzo…^\\\^ Vuoi dire che hai letto anche le altre storie? O_O! Oh, qui si rischia di farmi diventare un’insopportabile viziata! A parte gli scherzi… ^__^ Sono contenta che ti siano piaciute, soprattutto adesso che è passato un po’ di tempo da quando le ho scritte ed ho sempre la sensazione che non interessino più a nessuno! Grazie di tutto! Spero di non deluderti proprio da ultimo, perché il prossimo sarà il capitolo conclusivo e poi arriverà un epilogo, ma ormai siamo agli sgoccioli… Ti abbraccio fortissimo, Joy.

X EDVIGE: Eccomi qua, carissima –anche se non propriamente in orario -_-! – per risolvere la questione rimasta in sospeso con Bellatrix. E’ sì, speravate di non averla tra i piedi e invece guarda che combina… Ok. Sto zitta, visto che è tutta colpa mia! ^-^  Comunque con questo capitolo puoi vedere come si metteranno le cose e il prossimo sarà l’ultimo quindi… ti auguro buona lettura e ti ringrazio ancora per la costanza e per l’immancabile sostegno. Un bacio, Joy.

X AxelC91: Tesoro, grazie, grazie, grazie. Mentre scrivevo, amavo a dismisura Regulus e Orlena, ma avevo la sensazione che come coppia non fosse molto apprezzata tra i lettori. Mi riempie di gioia sapere che invece ti piace. Oggi è un bel giorno! ^\\\^ Guarda, ti posso assicurare che la parte dove muore Regulus è stata un vero parto, mi facevo del male da sola e non sapevo più come uscirne… per non parlare della vena patetica nella quale cadevo continuamente… è_é

Ma non ci penserò, voglio crogiolarmi nelle tue parole! ^__^ E così scriverai una Harry\Ginny ? Brava, fai bene ^_^! Ma in proposito posso assicurarti che come scrittrice di questa coppia io faccio piuttosto pena…-_- ! In questa storia la scena continuava a passare a Regulus e Orlena senza che riuscissi a farci niente! Poveri Harry e Ginny, doveva essere una storia tutta per loro e invece alla fine sono stati spodestati!^_-! Ti ringrazio ancora e ti abbraccio forte, Joy.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Joy