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Autore: SassyUnicorn    23/03/2012    2 recensioni
Londra.
Bella, che dire. Quell'aria accogliente per le strade del centro e quella confidenza con la metro che ad un certo punto ti fa sorridere; confidenza che io non ho mai trovato, ci sarà qualcosa fra me e la metro che proprio non funziona, come con iTunes.
Comunque Londra è bella anche se non sai dove ti trovi e pare che quello che hai davanti è l'ultimo bus della serata e tutti ti sbattono contro per entrare ma tu non sai nemmeno dove va quel bus o come ti ci sei trovato.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti,
questa storia l'ho partorita molto ma molto a cazzo.
Questo e solo un intro, giusto per introdurvi nella storia e per vedere se piace o meno.
Essendo un intro è molto corto e quindi blablabla
Spero vi piaccia perchè ho grandi idee (?)
 



Londra.
Bella, che dire. Quell'aria accogliente per le strade del centro e quella confidenza con la metro che ad un certo punto ti fa sorridere; confidenza che io non ho mai trovato, ci sarà qualcosa fra me e la metro che proprio non funziona, come con iTunes.
Comunque Londra è bella anche se non sai dove ti trovi e pare che quello che hai davanti è l'ultimo bus della serata e tutti ti sbattono contro per entrare ma tu non sai nemmeno dove va quel bus o come ti ci sei trovato.
Un attimo prima eri in un accogliente starbucks circondato dall'odore di caffè e poi dopo..
Spallate dopo spallate, vorrei mettermi a piangere, come un bambino cazzo!
Sono a Londra da meno di 24 ore e già mi sono perso.
L'ennesima spallata mi fa cadere anche quel poco di caffè che mi era rimasto.
"Scusami!"almeno..
"Aspetti!" evidentemente urla al bus. Il tipo della spallata mi guarda confuso con un piede sul bus e uno sul marciapiede. "Serve aiuto?"
Lo guardo perplesso per un attimo e balbetto qualcosa senza accorgermene. Fa un cenno all'autista e mi guarda di nuovo un po' scocciato. "Ehy, dove devi andare? Questa è l'ultima corsa.."
Una cosa l'ho imparata, la fermata della metro.
Gliela indico e lui ridacchia un po' e mi porge la mano. "Sbrigati o ci lascia a terra tutti e due"
Afferro la sua mano un po' confuso e le porte del bus si chiudono dietro di me.
"Guarda, qui siamo in zona Brixton.. Tu sei molto più a sinistra" fa scorrere il dito sulla mappa della metro "Ora troviamo una soluzione.." mi fa un mezzo sorriso e guarda la fermata e ritorna a guardare fuori dal finestrino. I capelli arruffati al buio sembrano un ammasso informe di lana e mi sforzo dal trattenere una risata quando si passa una mano fra i capelli e li scompiglia ancora di più.
Però è la prima persona gentile che ho trovato.
"Alla prossima io scendo, puoi.. Puoi venire da me, giuro che non mangio. Il mio coinquilino purtroppo è ancora vivo!" uhm. What?!
"Io emh.. Non ci conosciamo nemm-"
"Piacere, Gerard " mi porge di nuovo la mano con un sorriso. Un po' titubante la stringo.
"Piacere.. Frank" guardo fuori ed è buio pesto.
Sospiro e prego un 'Merlino mandamela buona'.
"Sei davvero molto gentile" mi sciolgo forse nel primo sorriso della serata.
"È capitato anche a me" scrolla le spalle e aspetta che le porte del bus si aprano, una volta giù cerco di tenere il passo, perché sono tutti così veloci?!
"Londra è difficile all'inizio, non so nemmeno quante volte ho dormito in un Bed and Breakfast" ha una bella risata "Sei qui come turista o.. " gesticola anche un sacco.
"Cerco lavoro, sono arrivato sta mattina dagli States" mi ascolta e continua a camminare.
La casa non è molto lontana, sembra un bel quartiere, peccato che il mio '''''hotel''''' sia da tutt'altra parte.
"Comunque ricorda che se mai ti dovessi trovare a Brixton la 24 di Cambria Road è sempre aperta" mi fa l'occhiolino e io mi unisco alla sua risata.
La casa non sembra grandissima da fuori ma a quanto ho capito son tutte così, infatti appena apre la porta mi si parà davanti una scala.
"Penso che Bert stia dormendo, puoi scendere giù, io vado a prendere delle coperte.. Oh e vai pure al bagno se vuoi, è sulla strada" e intanto che parla forse è già arrivato al diciottesimo piano, diamine.
Scendo piano le scale e l'ambiente non è il massimo, la cucina poi.. Ma il soggiorno sembra carino, almeno c'è una bella tv e un divano davvero comodo.

Sono già spaparanzato sul divano quando Gerard torna con delle lenzuola in mano e mi sorride.
Ha messo via il cappotto e il suo busto fasciato da un maglioncino grigio scuro è decisamente più magro.
Okay, non lo devo fissare.
Gli sorrido e mi sposto per lasciarlo fare.
"A te Frank! In cucina non c'è molto ma qualsiasi cosa trovi di mangiabile non ti fare problemi. Insomma fa come se fossi a casa tua!"
Cioè ma questo sembra essere uscito da un catalogo. Ma non conosce i 'ladri' o le figure mitologiche dei 'killer'? Sarà che io non sono così fiducioso nel prossimo.. Però bhe, mi trovo qui quindi.. Mh okay, lui ispira fiducia.
"Grazie mille, sul serio" gli sorrido e lui ricambia un po' in imbarazzo.
"Domani mattina scusaci se la sveglia è un po' mattiniera ma abbiamo ragazzi che vengono per la camera al primo piano, al secondo stiamo io e Bert, ohw domani te lo presento!" aggiungerei logorroico e iperattivo.
"Magari la guardo anche io la stanza.." what. Okay mi serve una casa ma cazzo lingua, chiedi prima di agire!
"Oh sarebbe fantastico, tu mi stai già simpatico!" ride e mi lancia il telecomando che afferro per miracolo "se vuoi vedere la tv.. Ma penso che tu la sappia usare!" ridacchio anche io e mi butto sul divano, già detto comodissimo?
"Io.." guarda l'orologio che ha al polso "È tardissimo, scappo a letto che domani devo anche andare a scuola, buona notte allora" mi sorride e il tempo di fargli un cenno che è scappato su per le scale.
 
 
Il rumore dei piatti mi sveglia e ancora avvolto nel mio piumone mi immagino un Gerard premuroso che mi prepara il caffè perché ehy, lui è gentile.
Riapro gli occhi sorridendo e aspettandomi una chioma nera e arruffata che gira per la cucina ma non è esattamente quello che mi aspettavo.
Un essere in boxer che gira per la cucina e rutta alle.. guardo un attimo l’orologio, le sette.
Questo deve essere Bert. Mi faccio coraggio e mi alzo dal divano, mi stiracchio un po’ e cerco i jeans che avevo posato sul tavolinetto. Insomma, c’è un solo tavolinetto perché non ci sono? Perché?!
Mi guardo in giro e spero che il tipo in cucina non si giri e mi trovi in boxer, anche se lui ci sta con nonchalance.
Trovo i pantaloni buttati dietro il tavolinetto e faccio veloce il giro per infilarmeli nel modo meno goffo e rumoroso possibile ma quando Gerard entra in cucina mi trova ancora con una gamba al vento e un imprecazione già pronta.
Ma mi sorride e mi da il buongiorno e finalmente il ragazzo in cucina sembra notare la mia presenza e mi fa un cenno con il capo.
Riesco finalmente ad infilarmi i jeans e raggiungo i due in cucina.
“Frank, lui è Bert.. aspetta che si sia lavato le mani prima di stringergliela di prima mattina” soffoco una risata mentre Gerard non fa nulla per nasconderla, Bert lo manda a quel paese ma non mi rivolge più di un altro cenno.
Gerard mi passa una tazza piena di caffè e mi fa cenno di sedermi, eseguo silenzioso.
“La mattina non è mai molto socievole” gli sorrido, chi può essere socievole la mattina presto? Forse solo Gerard.
 
Finita la colazione Gerard mi porta a fare il giro della casa e della stanza che pare sia in affitto.
Niente male, è spoglia ma è bella. Non voglio chiedere però l’affitto, ora come ora sono senza lavoro e sto pagando una stanza a vuoto con dentro tutte le mie robe.
Pensandoci devo trovare una casa e un lavoro.
E anche il prima possibile.
“Se sei interessato non ti fare problemi per l’affitto, io sono sempre qui, capisco che tu ora sia senza lavoro”
Quindi la casa è proprio di Gerard, e Gerard è proprio gentile dentro.
“No vabbhè non vorrei approfittarne..” diciamo che non mi risparmia una risata in faccia.
“Dai ci terrei ad avere un coinquilino simpatico, almeno pensaci” e mi fa un sorriso che cazzo che sorriso.
Sincero, sicuramente.
“Ci penserò” e anche io gli sorrido.
 
 
*             *             *
 
Una settimana dopo quella stanza spoglia e semplice non lo era più di tanto.
Alla fine mi sono trasferito due giorni dopo facendo felice Gerard. Ora sono alla ricerca di un lavoro e proprio per questo sto aspettando Gerard davanti la porta da dieci minuti.
Ho fatto amicizia con Gerard facilmente.  Ho scoperto che frequenta la scuola d’arte e che questa non è l’unica casa che i suoi possiedono in Londra. Abbiamo molte cose in comune tipo i gusti musicali o anche lo zucchero nel caffè. Ho scoperto che non è proprio di Londra ma arriva dall'Irlanda e i genitori sono quei tipi che si aspettano molto dei figli ma lui, testuali parole, se ne fotte altamente.
Quasi tutte le mattine facciamo colazione insieme e poi lui va a scuola e io vado in cerca di lavoro.
Ma stamattina lui non ha lezione e mi vuole accompagnare in giro, dice di aver visto alcuni locali che hanno bisogno di un barista.
“Okay, ci sono!” lo sento urlare dal piano di sopra e rido sapendo che sta litigando con il cappotto.
Tof tof tof
Sento le scale e me lo trovo dietro.
“Finalmente!” di tutta risposta mi fa una smorfia e ridendo chiudiamo la porta.
Prima tappa: un caffè.
Gerard è dipendente dal caffè quasi quanto lo sono io dalle sigarette, è assurdo perché se fosse stato caffè italiano avrebbe già mille problemi.
In questi giorni mi ha aiutato molto anche con la metro e mi ha promesso che appena ha delle vacanze mi porta a fare un giro da turista.
Sono stato molto fortunato a trovare Gerard, non c’è che dire.
 

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