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Autore: RoseGONEwild    23/03/2012    5 recensioni
Hardcore Superstar [Jocke/Vic]
"Quando stava vicino a lui, quando gli si avvicinava sul palco, quando lo abbracciava, sentiva quella fragranza paradisiaca tutt’attorno. La cosa lo eccitava terribilmente."
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il profumo di Vic mandava Jocke fuori di testa. Non aveva mai un odore sgradevole, nemmeno quand’era sudato dopo i concerti: era sempre un mix tra dopobarba, shampoo, birra e fumo. Era un profumo che non aveva mai sentito addosso a nessun altro, inconfondibile. Quando stava vicino a lui, quando gli si avvicinava sul palco, quando lo abbracciava, sentiva quella fragranza paradisiaca tutt’attorno. La cosa lo eccitava terribilmente. Doveva tenere a bado le reazioni del suo corpo, quando Vic gli si avvicinava o quando finiva con il viso fra i suoi capelli lunghi. Il problema era che lo stesso profumo rimaneva intrappolato nel tessuto dei suoi vestiti, il che rendeva particolarmente difficoltoso il quieto vivere di Jocke quando dovevano condividere una stanza o, peggio, il tourbus. Perché anche quando Vic non c’era, era come se la sua presenza aleggiasse tutt’intorno, sprigionandosi dai vestiti che venivano lasciati a terra o sui tavolini.
Jocke fu il primo a salire le scalette del bus, dopo il concerto. Gli altri erano rimasti nel locale per concedere foto ed autografi ai fan, ma lui era decisamente troppo stanco. Si lasciò cadere in una delle cuccette che fungevano da letti e chiuse gli occhi. Ripensò al live di quella sera e, inevitabilmente, i suoi ricordi si focalizzarono sulle movenze di Vic, sui suoi occhi blu contornati da una riga di matita nera più pesante del solito e sulle goccioline di sudore che mentre suonava scendevano lentamente lungo il suo petto nudo. Non lo faceva di proposito, non era così autolesionista, semplicemente il chitarrista occupava una posizione centrale nel suo immaginario erotico. Sentì i jeans che cominciavano a stringere e l’eccitazione farsi strada in lui come un serpente tentatore. Abbassò la zip per avere un po’ di sollievo, ma non riuscì a smettere di pensarci. Seguì l’itinerario ipotetico di una goccia di sudore che dal viso di Vic scivolava lungo i suoi addominali, oltrepassando il torace, l’ombelico ed arrivando all’orlo dei pantaloni. Quei pantaloni che Jocke avrebbe voluto abbassare. Per quanto cercasse di trattenersi, desiderava il corpo del chitarrista più di ogni altra cosa. Voleva mettergli le mani addosso, prenderlo per le spalle e metterlo in ginocchio. Voleva vedere la sua schiena contorcersi per i brividi che gli avrebbe procurato sbattendoselo contro un muro.
Senza rendersene conto, aveva portato la mano destra ai boxer ed aveva cominciato ad accarezzarsi lentamente, ad occhi chiusi. A lui non piacevano le sveltine, preferiva prendersi il tempo necessario per fare le cose con calma, arrivando ad un’eccitazione estrema che non avrebbe mai ottenuto in piedi in un bagno pubblico con addosso l’ansia del dover fare in fretta.
Tuttavia, per far sì che l’immagine di Vic che si stava costruendo in mente prendesse del tutto forma, Jocke aveva bisogno di qualcosa che si rivelò essere una delle magliette del chitarrista, abbandonata sul pavimento. La raccolse e la portò al suo viso, inalandone il profumo come se fosse divino, e sentì la sua erezione irrigidirsi ancora di più. Mentre con una mano eseguiva dei lenti movimenti dall’alto al basso, con l’altra teneva ben saldo il tessuto della t-shirt di Vic, passandosela sul petto, acccanto al viso e poi più giù. Sentire il suo profumo così forte mentre soddisfava il desiderio fisico lo fece impazzire. Inarcò la schiena in uno spasmo di lussuria, quando il tessuto scivolò fra le dita dell’altra mano, che lo strinsero attorno alla sua cappella, iniziando poi a muoverla verso il basso, e poi di nuovo su, acellerando sempre di più il movimento. Sentì l’eccitazione crescere sempre di più, mentre immaginava le labbra di Vic al posto della maglietta, e il suo respiro divenne più pesante. Dopo pochi secondi perse il controllo e con un’ultimo sospiro lasciò che l’estasi prendesse il sopravvento.
Si asciugò la mano utilizzando il tessuto della t-shirt dove aveva riversato il suo orgasmo. Rimase a fissare il soffitto basso sopra alla sua cuccetta, cercando di calmare i respiri e i pensieri.
Avendo tenuto le palpebre abbassate per la maggior parte del tempo, non si sarebbe mai accorto se qualcuno fosse entrato nel tourbus, ma era certo che gli altri fossero rimasti al locale, per cui non si preoccupò di nulla. Finché non sentì qualcuno schiarirsi la gola, in piedi poco dietro al suo letto.
- Non pensavo preferissi  le mie magliette alle mie labbra, Berg -.

Povero Jocke. Beh, chissà, forse ora Vic sarà disposto a dargli una mano. Nel senso vero e proprio del termine :P
Voi che ne dite? 
  
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