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Autore: Pravorum    23/03/2012    0 recensioni
Pensieri che volavano via con le passioni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi pulisco la bocca, sporca di vomito.
Attorno sembra vi sia il caos eppure sento tutto ovattato.
Sembra di essere in una bolla di sapone.
Un clacson troppo vicino al mio orecchio mi riporta alla realtà.
Riaccendo il motore notando il faro anteriore prossimo a morire.
Vado via da li, cerco la pace.
Vedo passare veloci accanto a me paesaggi che prima non avevo notato.
Campagna abbandonata, buio, solitudine.
E’ li che i pensieri hanno sfogo.
Non penso a dove vado, non faccio caso alla strada, il mio corpo va in automatico.
Non voglio fermarmi, voglio sentire il vento sbattermi in faccia mentre piano io mi sputo in alto la verità.
E lo sputo ritorna.
Chi sono io?
Non lo so più.
O forse non l’ho mai saputo.. mai.
Inizio a sentire freddo, il gelo mi attanaglia le gambe scoperte poiché ho ancora in dosso i pantaloncini da calcio.
I pensieri si mutano in ombra, mi offuscano la visuale.
Ma io chi sono?
Una dannata.
Non ho pace, non ho quiete, la mia anima si rivolta dentro delle membra ormai marce e ciò non mi spaventa, mi inorridisce.
Si, mi faccio schifo.
Ho distrutto le convinzioni di una vita, ho smontato i miei ideali, il buon senso, la normalità.
Non lascerò che l’istinto abbia il sopravvento sulla razionalità perché questo istinto è male.
Fa male.
Ti dilania nelle viscere lasciandoti vuota.
Voglio la pace.
Non faccio caso alla strada…
Non so dove sono, è buio. Mi fermo e respiro profondamente.
Ho il suo odore addosso, un odore che sa di peccato, di perdizione.
E’ male.
Può il male sconvolgerti piacevolmente la vita?
Bastardo.
Non penso più.
Non voglio pensare, riparto senza guardarmi attorno.
Sola..
Amo questa solitudine, vorrei fosse eterna, vorrei non dover più pensare.
E se mi uccidessi? Ora.. mi schianto contro un muro…
Troverei la pace che cerco, nessuno sospetterebbe che un tipo come me possa pensare al suicidio.
Forse la mia reputazione non ne risentirebbe se tutti pensassero fosse solo un incidente.
Già, la reputazione… ho rischiato di bruciare anni di falsità.
No, ho lottato troppo per essere quello che sono ora, ed ora voglio solo morire.
Ho sempre immaginato che la mia morte avrebbe lasciato il segno, che sarebbe servita a qualcosa ed ora mi sento vuota.
La mia vita ha perso senso.
I fari si spengono del  tutto, mi lasciano da sola e non so dove sono.
Non mi importa, non ho paura.
Non ho paura di morire.
Buio.
Luce dell’alba che entra da candide finestre bianche.
Sento l’aroma del mattino.
Ho mal di testa, mi scombussola.
Non riconosco l’ambiente attorno a me.
Non mi sento le gambe.
Voglio un pallone.
Sento una mano stringere la mia, non so dove sono.
Chino il capo di lato, una ragazza accanto a me piange, ma non è dolore, è felicità.
Sono disorientata, non ricordo nulla.
Mi abbraccia e quel calore mi fa stare bene.
“Viviana… cosa è successo?”
“Pazza, pazza, pazza! Ci hai fatto morire di paura!”
“Ho sete.”
“Lo immagino, sei stata in coma per due settimane”
“Due settimane?”
“Ricordi qualcosa?”
“Solo buio”
“Ti hanno trovata sul ciglio della strada in una pozza di sangue”
Respiro profondamente, non la guardo più in viso e lei continua a piangere.
Ci avevo provato davvero ad uccidermi.
“Oh.. mi sono fatta qualcosa di irreparabile?”
“Sei stata miracolata ragazza, hai solo perso molto sangue dalla testa e dalla gamba”
“Che ha la mia gamba?!”
“Si è rotta”
La paura inizia a lambire tutti i miei sensi.
“Chiama il dottore.. ti prego.”
“Fede.. so a cosa stai pensando. Preferisco dirlo io, un estraneo non ha lo stesso tatto”
“Che cazzo stai dicendo Vivi?! Cosa è successo?!”
Inizio a piangere e stringo la sua mano.
“Non potrai più giocare a calcio Fede..”
Mi stringe forte provo a soffocare il pianto, ma è come una bomba ad orologeria, scoppia imminente.
Urlo, senza pudore, non mi importa di nulla.
Viviana mi stringe forte.
Soffoco.
Buio.
Apro gli occhi, sono tutta sudata.
Il mio peccato mi guarda dalla tribuna, vuota.
Mi passo una mano fra i capelli e mi tocco involontariamente le gambe.
Le sento..
Sorrido inconsciamente.
Sono viva.
Meglio vivere per giocare piuttosto che morire per il disonore.
Amo il mio peccato.
  
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