Il titolo della
fanfic è ispirato ad un film con Sophia Loren e Omar Sharif, che mi è venuto alla
mente nello scrivere questa storia. E’ una commedia romantica in cui ci saranno un
po’ tutti i personaggi di Rayearth. Ci sarà molto spazio per il rapporto fra
Lantis e Hikaru, anche se la coppia principale sarà quella che prediligo e cioè Fuu
& Felio.
C'ERA UNA
VOLTA…
Capitolo I: La real
giostra
REGNO DI
CIZETA
Le porte del castello
si aprirono.
Una piccola
delegazione, composta di quattro soldati, due damigelle e un banditore fecero
ingresso nell’ampio e sfarzoso salone reale. Le due fanciulle avevano in mano un
cesto colmo di petali di fiore e, man mano che avanzavano verso il centro della
sala pescavano manciate profumate che lasciavano cadere sul
pavimento.
Di fronte, sui
rispettivi troni, due bellissime ed avvenenti principesse. Le chiome rosse e
lucenti erano acconciate in due diverse pettinature, ugualmente sofisticate,
che ricadevano sui corpi flessuosi
e abbronzati, ricoperti da pizzi e trasparenze.
Giunta in prossimità di
dove sedevano le due regnanti, la delegazione si fermò e tutti si inchinarono
reverenzialmente. L’annunciatore, atteso il cenno di assenso da parte delle
sovrane, cominciò: “Vi porgo i miei omaggi e quelli di Sephiro, principessa
Tarta e principessa Tatra; sono giunto qui a Cizeta, per recarvi un lieto
annuncio”.
“Oh notizie dai nostri
amici di Sephiro” fece Tarta rivolgendosi alla sorella.
“Con il vostro permesso
mi accingo a leggere il dispaccio qui presente” continuò il
banditore.
“Avanti” fece
Tatra.
Così, l’uomo tese bene
la pergamena che aveva in mano, si schiarì la voce e cominciò:
“Il Regno di Sephiro,
dopo tempi bui e perigliosi, ha riconquistato,
grazie all’aiuto dei Leggendari
Cavalieri, la pace e la prosperità.
Ed è per garantire che
questo stato di cose non venga a mutare,
per Sephiro e per gli
altri pianeti del sistema Upsilon, che il principe Felio,
sovrano del Regno, ha
deciso di suggellare l’alleanza fra i popoli,
sposando una
principessa del sistema.
Ed è a tale scopo che
si terrà una real giostra,
che vuole essere
divertente modo per scegliere colei
che si unirà in
matrimonio col principe di Sephiro,
con la speranza che i
legami di sangue che ne verranno,
consolideranno la
concordia fra i popoli.”
“Che bello!” la
principessa Tarta saltò dal trono “una competizione” fece entusiasta “vuol dire
che se partecipassimo potremmo divenire principesse del più bel pianeta del
sistema”.
Tatra invece sembrava
più pensierosa.
“Oh, fra l’altro Felio
è proprio un bel ragazzo… uno dei più ammirati del sistema. Ohhh! Come sono
emozionata” disse Tata portandosi le mani al volto, per raffreddare le guance
arrossate.
Tatra invece domandò al
nuncio: “Che genere di gara sarà? Ci saranno delle prove?”
“Mi spiace, questo è
quanto. Null’altro mi è dato sapere” fece il banditore.
“Bene potete andare
allora” fece Tatra e poi rivolta alla sorella: “Mah… a quanto sapevo il principe
era legato a una ragazza… ma forse ricordo male”.
Ma Tarta non stava
neanche a sentirla, intenta a contemplarsi in uno specchio, incipriandosi il
naso e sistemandosi i capelli.
Si voltò verso Tatra e
disse: “Allora quando partiamo?”
REGNO DI SEPHIRO – SALA
DEL TRONO
Le porte di ingresso
della sala reale si aprirono… o meglio furono spalancate fragorosamente. Una
ragazza dai capelli ed occhi corvini fece il suo ingresso, con passo svelto,
seguita da un ragazzo che doveva avere più o meno la stessa età.
Si vedeva chiaramente
che era alterata, se non per i pugni serrati, quantomeno per gli occhi iniettati
di sangue.
Le guardie reali le si
pararono davanti, incrociando le alabarde, per non farla avanzare.
“Fermi” gridò una voce
“lasciatela passare”.
La ragazza scostate
bruscamente le lance, si avvicinò al trono e si ritrovò di fronte a lui, che
intanto si era alzato.
“Allora, cosa
significa?” disse infuriata, sbattendo in faccia al principe, una pergamena
sgualcita.
“Beh credo che sia
chiaro il suo contenuto. Cos’è Aska, non sai leggere?”
“Fai poco lo spiritoso
Felio… Sai bene cosa intendo?” disse con gli occhi che cominciavano a riempirsi
di lacrime.
Al fianco del principe
comparve il vecchio saggio.
“Principessa Aska” fece
Clef “ha deciso di prendere parte
anche lei alla giostra?”
“Neanche per sogno”
tuonò la giovane. “Ho bisogno di parlarti in privato” fece rivolta a Felio
“senza che ci siano orecchi indiscreti ad impicciarsi” guardando eloquentemente
Clef.
Quest’ultimo,
rivolgendo lo sguardo al principe, disse: “Mi raccomando, però, fa presto
ritorno, fra un po’ arriverà la delegazione di Autozam. Non sarebbe cortese
farli attendere”.
“D’accordo” rispose
Felio, con voce piatta.
REGNO DI SEPHIRO -
GIARDINI DEL CASTELLO
Felio ed Aska, seguiti
dal fedele Sang Yung, si incamminarono per i giardini che circondavano il
castello e si fermarono dinanzi ad una piccola fonte.
“Allora, mi vuoi
spiegare o no” fece la principessina, che si era nel frattempo un pochino
calmata.
“Cosa vuoi che ti dica
Aska… perché ho accettato questa pagliacciata? Credi davvero che Clef mi abbia
lasciato scelta?” rispose il principe.
“Si..ma se lei dovesse
far ritorno… le si spezzerebbe il cuore”. La voce della ragazza
tremava.
“Aska, abbiamo provato milioni di modi per cercare di
aprire un passaggio dimensionale con
Aska lesse negli occhi
del principe un’immensa tristezza. Ma non poteva credere che lui si fosse
rassegnato a perdere l’amore della sua vita.
“E quindi ti vuoi
arrendere così… altro che principe sei solo un vigliacco!”. Calde lacrime le
sgorgavano dagli occhi, per scendere rapidamente giù per il viso. Sang Yung le
poggiò una mano sulla spalla per consolarla.
“Ehi Aska aspetta… io
non ho detto affatto che non continuerò a provare. Finchè il mio cuore batterà
lo farà solo per lei. E fino a che ne avrò la forza cercherò un modo per
riaverla. Ma sono il principe di Sephiro, e come tale ho delle
responsabilità”.
“Quindi nel frattempo
ti consolerai fra le braccia di un’altra!” disse spazientita.
“Non ho detto neanche
questo… E’ vero ci sarà una gara… ma non significa per forza che qualcuno la
vincerà” disse con un guizzo negli occhi il principe.
“In che senso?” fece
curiosa la ragazza.
“Se hai pazienza, ti
racconto tutto”.
REGNO DI SEPHIRO –
QUALCHE TEMPO PRIMA
“Hai notato il vivo
interesse che ti ha dimostrato la principessa di Paranos” fece Clef.
“Quale principessa… ah
sì quella che ha ancheggiato come un'oca per tutto il tempo” rispose altezzoso
Felio. Far infuriare il saggio di Sephiro era il suo passatempo preferito, e le
curve burrose della ragazza, che lei aveva cercato in tutti i modi di sbattere
in faccia al principe, cadevano a fagiolo.
Clef lo ignorò:
“Paranos è un pianeta molto importante e un’alleanza con loro sarebbe fonte di
equilibrio per tutto il sistema. E poi è necessario pensare a preservare la
stirpe reale!.
“Vieni al dunque” disse
infastidito Felio.
“Io trovo che la
principessa Tipsy sia alquanto graziosa” continuò il saggio.
“Beh chiedila in moglie
allora!”
Lafarga che era lì e
fino a quel momento era rimasto serio, accennò ad un sorriso. Cardina si nascose
dietro di lui, perché se Clef l’avesse vista ridere si sarebbe di certo
arrabbiato. Ed era già sulla buona strada.
“Io lo dicevo per te”
Clef cercava di mantenere la calma “è ora che Sephiro abbia un ruolo di primo
piano nel sistema di Upsilon. Lo sai che è un regno molto ambito per la sua
bellezza e vitalità, e assicurarci un legame solido con altri pianeti,
soprattutto militarmente più preparati di noi, ci garantirebbe meno rischi di
attacchi esterni”.
Felio lo guardò
interrogativo, fingendo di non aver capito dove volesse andare a
parare.
Clef fu esplicito:
“Allora non ti piacerebbe sposare la principessa Tipsy, so che a lei tu piaci
molto e che ti concederebbe la sua mano. Ti ripeto trovo che sia molto graziosa
e…”
“Ehi Clef ma ci vedi
bene.. ha il sedere più grosso del cavallo di Lafarga” sbottò il
principe.
Cardina non riuscì più
a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
Il saggio sbattè con
forza il bastone sul pavimento.
“ORA BASTAAA” gridò, cercando di ristabilire l’ordine.
“Tu sei il principe di
Sephiro e dovresti iniziare a ragionare da tale”.
In effetti, dopo
l’abolizione della colonna portante e la ripartenza dei Cavalieri Magici, Clef,
ascoltando anche le idee degli abitanti, si era posto il problema di quale forma
di governo dare a Sephiro. Serviva comunque una persona, simbolo di unità, che
lo rappresentasse, specie nei rapporti con gli altri pianeti.
La scelta dopo alcuni
dibattiti, era ricaduta su Felio, avendo l’età e il carisma giusto per quel
ruolo; e comunque essa era sentita da tutti come più che legittima, visto che si
trattava del fratello di Emeraude.
E in effetti il
principe aveva saputo farsi amare dalla popolazione, per la sua umiltà e il suo
buon carattere.
Per quanto prendesse
con serietà il suo ruolo, volendo garantire la pace per quel regno che tanto
amava, spesso si trovava a dover lottare con la sua natura ribelle, che Clef ben
conosceva, e con il suo passato di spadaccino girovago.
Essere il principe di
Sephiro significava comunque non potersi allontanare ogni volta che voleva dal
castello, ed errare senza meta per giorni interi; non poter mandare a quel paese
gli ambasciatori più scoccianti e indisponenti; seguire il rigido cerimoniale di
corte e ora… anche prendere moglie!.
“Ma perché dovrei
sposare una ragazza che non mi piace?” fece il principe.
E il saggio: “Una volta
è bassa… un’altra volta è per il colore dei capelli…ora perché è troppo
formosa…”
“Stavolta è vero… non
puoi negare che abbia il sedere più grosso del cavallo di ,,,”
“BASTAAA…. tanto lo so
che sono tutte scuse… mi prendi per stupido… è semplicemente che tu non ti vuoi
sposare” fece Clef col sangue che gli schizzava dagli occhi.
“Non è vero… è che a me
piacciono le donne filiformi” disse il principe voltandosi e dando le spalle al
saggio.
“Si… e con gli occhi
verdi e i capelli biondi!” aggiunse Cardina da dietro le spalle di
Lafarga.
Felio le lanciò uno
sguardo tagliente.
“Va bene” Clef cercò di
ricomporsi “ho deciso, sposerai la principessa di Paranos… punto e
basta”.
“Te lo scordi… a me lei
non piace” ribatté
Felio.
“Non ha importanza…
quello che conta è il destino di Sephiro.. e poi esageri… col tempo potresti
apprezzare le sue curve generose!”
Un lampo illuminò gli
occhi del principe: “Allora dimmi Clef, in tutta sincerità… se tu avessi lei e
Umi di fronte e dovessi scegliere una delle due in sposa, opteresti per Tipsy!”.
Felio conosceva il debole del saggio per il cavaliere magico dell’acqua e voleva
spudoratamente provocarlo. E poi, effettivamente, era difficile trovare una
ragazza più affascinante di Umi.
Clef arrossì spiazzato
dalla domanda: “Che centra questo esempio… sei tu che ti devi
sposare!”
“E allora sono io che
devo scegliere la sposa!” fu la risposta.
“D’accordo! vuoi
scegliere…BENE TI FARO’ SCEGLIERE… Manderò un dispaccio in tutti i pianeti del
sistema. Tutte le principesse che vorranno candidarsi saranno le benvenute… So
che molte sono interessate… E dunque avrai molte donne fra cui scegliere, alcune
fra le più belle del sistema, e questa volta non potrai addurre alcuna scusa”
disse Clef esasperato.
Felio rimase
interdetto; non si aspettava una tale risposta dal saggio. Lo stava incastrando!
Cercò di pensare ad una soluzione. Doveva rapidamente venirgli un’idea in
testa.
“Va bene” fece con aria
di sfida il principe “ma sarà sotto forma di competizione: io stabilirò delle
prove e chi le supererà diverrà mia moglie. La principessa di Sephiro dovrà
essere all’altezza delle aspettative mie e del Regno”.
Clef sapeva bene che
Felio tramava qualcosa, ma non poteva far altro che accettare quel capriccio,
almeno così lui lo vedeva, e sperare che una delle pretendenti riuscisse a far
breccia nel suo cuore.
“E sia… Ma dimmi, che
genere di prove saranno?” chiese Clef.
“Sarebbe troppo facile
per le partecipanti se lo sapessero…sarà una sorpresa!” rispose con fare
impertinente il principe.
“Mando subito i
delegati per i vari pianeti del sistema…prima che tu ti inventi qualche altra
scusa” disse il saggio, uscendo dalla sala.
“Che cosa hai in mente,
Felio?” chiese curiosa Cardina, una volta che Clef si era
allontanato.
“Non lo so bene neanche
io!” rispose pensieroso.
REGNO DI SEPHIRO -
GIARDINI DEL CASTELLO
“Allora Aska, hai
capito? Predisporrò le prove in modo tale che nessuno riesca a superarle tutte
ed arrivare alla fine!”
“E metti caso che
qualche svampita principessa del sistema, per fortuna o per bravura, ce la
faccia… che farai, eh? te la sposerai?”
Il principe sembrava
sicuro di sé: “Non accadrà!”
“Beh non so come fai a
essere così tranquillo” aggiunse Aska.
Felio poggiò le mani
sulle spalle della principessa di Fahren. “Non avevo altra scelta; può darsi che
dopo questo fallimento, Clef si rassegni e demorda dall’intento di farmi
sposare”.
La principessina lo
guardò negli occhi, gli schioccò un bacio sulla guancia e si allontanò
dicendogli: “Non starò a guardare gli eventi… qualche cosa devo inventarmi pure
io!”
ASTRONAVE “DOME” DELLA
PRINCIPESSA ASKA
“Presto Sang, manda i
motori alla massima potenza, non c’è tempo da perdere” ordinò Aska.
“Principessa che
intenzioni hai?” chiese il suo assistente.
“Di riuscire in quello
in cui finora abbiamo fallito” rispose, strizzandogli l’occhio.
PIANETA TERRA – CASA DI
FUU
DLIN DLON
“Kuu puoi andare ad
aprire tu, sono in bagno!” gridò Fuu.
“D’accordo” rispose la
sorella dirigendosi giù per le scale. La ragazza aprì la porta: “Umi, Hikaru
ciao, entrate” fece scostandosi.
“Ciao Kuu” fece
Umi.
“Ciao, tutto bene?” si
aggiunse Hikaru.
“Si grazie…Fuu viene
subito, andiamo in cucina e prepariamoci una bella cioccolata
calda”.
Dopo un po’ Fuu le
raggiunse: “Che bella sorpresa, ragazze”.
Abbracciò le amiche e
si sedette al tavolo con loro.
Stavano sorseggiando la
calda bevanda quando la discussione pilotata da Kuu cadde sull’argomento
RAGAZZI. e non era un
caso.
“Senti Fuu…ti ricordi
del mio amico Kenji?” disse alla sorella.
“Si.. vagamente..
perché?”
“Vedi mi ha
chiesto…ecco…se tu…insomma… vuoi uscire con lui?” fece Kuu.
Ma prima che Fuu
potesse rispondere, si intromise Umi.: “Oh.. è una buona idea… dovresti fare un
po’ più di vita sociale. Pensi solo a studiare” disse con impeto.
Fuu portò la mano al
mento e guardò Hikaru, che arrossì. Quella ragazza era un libro aperto e leggere
in fondo ai suoi occhioni era fin troppo facile.
“Kuu” disse Fuu con
voce minacciosa “non è che le hai invitate per farti dare manforte mentre giochi
con me all’agenzia matrimoniale?”
Kuu, tutta imbarazzata
farfugliò una scusa, ma davanti all’evidenza dovette arrendersi.
Questa volta fu Hikaru
a parlare: “Fuu… è che siamo un po’ preoccupate, sei sempre chiusa in casa e in
questo periodo sei particolarmente triste, si vede, e sai..ci
dispiace”.
Fuu non era arrabbiata,
anzi era intenerita da quel maldestro tentativo di combinarle un appuntamento.
“Ragazze” disse
rivolgendosi a Umi e Hikaru “non dovete preoccuparvi, io sto bene.. e poi non è
certo un ragazzo che…”
Ma non finì la frase,
anche perché interrotta dalla sorella: “Senti Fuu io non sono d’accordo, non
puoi restare da sola a vita”.
“Non credi siano
sufficienti le cene che mamma e papà organizzano con i loro amici, che guarda
caso si portano sempre dietro qualche figlio o nipote della mia età o poco più
grande?” rispose Fuu.
“Figurati hai detto
tutto! E’ talmente assurdo che tu a diciotto anni non esci mai con un ragazzo,
che pare strano anche ai nostri genitori!” ribattè con trasporto.
“Ma che ne sai tu, chi
ti dice che io non abbia avuto mai un ragazzo?”
Fuu si stava un po’
indispettendo. In fondo non poteva neanche dire che Felio fosse stato il suo
ragazzo. Su Sephiro non c’era stato certo il tempo per amoreggiare e per quanto
i loro reciproci sentimenti erano stati ben chiari a tutti e due, non aveva
neanche mai baciato il suo principe. E fra l’altro doveva ammetterlo,
nell’ultimo periodo si era parecchio intristita. Più il tempo passava e più
Felio le mancava. Ed erano trascorsi ormai quattro anni.
Uscire con qualche
ragazzo, anche solo per un gelato o il cinema era un’idea che escludeva a
priori. Non solo le sarebbe quasi sembrato di tradire Felio; ma anche perché non
aveva mai trovato un ragazzo minimamente interessante… o meglio, nel confronto
col suo principe erano tutti perdenti… in partenza.
“Dai ragazze, cambiamo
argomento vi prego” fece Fuu.
In quel momento squillò
il telefono e Kuu andò a rispondere. Umi invece era impegnata a chiacchierare al
cellulare con un’amica.
Hikaru prese la mano di
Fuu: “Io ti capisco, amica mia, quando c’è qualcuno nel tuo cuore, è come se non
riuscissi neanche a vederli gli altri ragazzi” fece dolcemente.
“Hikaru, ti posso fare
una domanda? Credi che rivedremo
PIANETA TERRA – CASA DI
HIKARU – DUE SETTIMANE PRIMA
Hikaru tirò via il
nastro che le legava la treccia. I capelli ribelli, immediatamente si sciolsero.
Prese due forcine e legò due ciocche ai lati, in modo che non le finissero
davanti agli occhi.
Si guardò allo
specchio. Forse così femminile non si era mai vestita. Eppure aveva una semplice
gonna bianca, neanche troppo corta, ed una maglietta rossa un po’ aderente, che
le esaltava sì la figura, ma che comunque lasciava scoperte sole le braccia.
Le scarpe col tacco
sarebbero state troppo… e in realtà non ne aveva neanche. Infilò le sue comode
ballerine, e si guardò un altro attimo. Certo in quattro anni non era cresciuta
tanto, almeno di altezza, ma a detta di molti, era proprio il suo corpicino
così ben proporzionato, che aveva
fatto perdere la testa a molti ragazzi.
Eppure lei, nella
maggior parte dei casi non se ne rendeva nemmeno conto, e ingenuamente offriva
amicizia a chi cercava ben altro, spezzando a volte qualche cuore, molto più che
se avesse opposto un secco rifiuto.
Prima dell’avventura su
Sephiro, non era per nulla interessata all’amore, quello che manda in crisi
tutti i meccanismi del tuo corpo quando sei di fronte alla persona
desiderata.
Quella parola tutt’al
più poteva usarla solo per i fratelli e i genitori.
Poi, nel Regno di
Emeraude, le cose erano cambiate.
Un cavaliere
all’apparenza freddo e misterioso, aveva cominciato ad inoltrarsi per quelle vie
che sboccano dritte nell’anima, per imprimersi indelebilmente in
essa.
E ora invece, stava
preparandosi per il suo primo appuntamento… con un ragazzo… un appuntamento
romantico!
“Perché ho accettato?
Perché… devo andare avanti! Perché… devo avere una vita normale! Ma che vita può
essere quella in cui non hai l’unica persona con cui desideri passarla!” Quelle
domande l’avevano accompagnata per tutta la giornata fino al momento in cui era
scoccata l’ora in cui i nodi sarebbero venuti al pettine.
“Che faremo? Andremo a
prendere un gelato? O al cinema?”
Per lei quelle cose non
avevano alcun significato ed importanza. Nulla di lontanamente paragonabile ai
momenti trascorsi con Lantis su Sephiro. Immersi nella natura, ad ascoltare il
canto degli uccellini. Senza bisogno di proferir parola, perché quei silenzi per
loro valevano più di mille frasi d’amore.
Erano così diversi e
pure così uguali, lei e il suo sfuggente cavaliere. Due anime complesse, piene
di dubbi e di inquietudini, ma allo stesso tempo sempre pronte ad offrire il
proprio aiuto anche a costo della vita.
Udì il campanello
suonare.
Scese, impedendo al suo
cervello di pensare altro e lasciandosi guidare solo dal suo corpo.
Aprì la porta e si
trovò di fronte uno splendido mazzo di fiori. “Sono per te!”
Hikaru lo prese con le
mani che le tremavano. Sentiva le lacrime che le stavano scendendo dagli occhi.
E non era certo commozione per l’omaggio ricevuto.
Era tristezza! La
tristezza di dover andare avanti con la vita! Di fare quello che le ragazze
della sua età facevano! Di dover abituarsi all’idea che non sarebbe tornata più
su Sephiro!
Quasi affondò il viso
nei fiori per evitare che le sue emozioni potessero trapelare, e peggio, che
potessero essere scambiate per altro. Si girò: “Oh grazie, li metto subito in un
vaso… entra!”
“Ma perché mi sono
cacciata in questa situazione” pensava “che stupida sono stata a seguire i
consigli di Umi! Esci…vai …vedrai che ti
divertirai…a me vien da piangere!”
Mentre sistemava i
fiori nel vaso, e il suo spasimante tamburellava imbarazzato le dita sul tavolo,
sentì le chiavi che si infilavano nella toppa!
Chi poteva essere! Si
era accertata che non ci fosse nessuno a quell’ora. Specie i suoi fratelli che
se l’avessero vista uscire con un ragazzo l’avrebbero ammazzato.
Sentì solo urlare: “Ehi
sorellina ci sei?”
Il suo corpo non riuscì
a reagire e il fratello la trovò così, ancora a sistemare i fiori nel
vaso.
Quando vide il ragazzo
seduto sulla sedia, i suoi occhi si sgranarono.
“Chi sei? Che ci fai in
casa mia?”
“Sono un amico di
Hikaru dovevamo…” cercò di dire, intimidito dal fare aggressivo del suo
interlocutore.
“Cosa volevi farle eh…
volevi importunarla…volevi approfittarti di lei!” gridò dirigendosi verso lo
sbigottito ragazzo.
“No, Sun, non è così
..lui voleva…” disse Hikaru, ma era troppo tardi.
Sun lo aveva già
divelto dalla sedia e spinto verso la porta della cucina, colpendolo con un
gancio ben assestato.
“Hikaru è una bambina…
come ti permetti di provarci con lei” disse furioso.
Il ragazzo, rialzatosi
da terra, raccolse le sue forze e scappò verso la porta implorando: “Ti prego,
me ne vado… ti giuro non guarderò neppure più tua sorella”. E, preso il vialetto
esterno, sparì nella strada.
“Per questa volta ti
risparmio… non farti vedere mai più da queste parti!” gridò.
Sun sapeva che Hikaru non voleva si
intromettesse così nella sua vita. Aveva cercato in tutti i modi di farle
confessare per chi erano i sospiri e le lacrime che alcune volte aveva scorto.
Ma niente. E ora immaginava, che la sorella si sarebbe seriamente arrabbiata per
quella sceneggiata. Ma non poteva farci nulla, vedere mani fameliche che si
allungavano sulla sua piccola e indifesa sorellina (così almeno lui la vedeva),
gli facevano perdere i lumi della ragione.
Invece rientrato in
casa, si trovò le braccia di Hikaru al collo “Grazie Sun…grazie” e scoppiò a
piangere.
“Ma allora ti ha fatto
del male” e liberatosi dall’abbraccio corse in direzione della porta, per
imboccare rapidamente il vialetto.
“No aspetta Sun… hai
sbagliato a capire!”
Ma ormai era troppo
lontano perché la sentisse.
Hikaru cacciò un
sospiro. Si sentì decisamente sollevata e serena. Non lo stesso avrebbe potuto
dire il suo povero spasimante se Sun l’avesse raggiunto.
FARHEN - PIANETA DI
ASKA
“Allora vecchio saggio
da strapazzo vedi di darti una mossa… voglio immediatamente una risposta” disse
Aska furiosa.
“Ma principessa… le ho
detto che avrei lavorato a questo progetto ma non sono sicuro che funzioni… è un
altro tentativo che potrebbe…”
“Ti do ancora un altro
po’ di tempo, dopodichè, se non funziona, ti faccio giustiziare!” tuonò la
principessina.
Il saggio strabuzzò gli
occhi e anche se quella minaccia se la sentiva fare sin da quando Aska era una
bambina, si rimise immediatamente all’opera.
“Questa volta deve
funzionare” disse, rivolta a Sang Yung.
“Le ricordo principessa
che se questo tentativo dovesse andare in porto, dovrà trovare qualcuno molto
forte che venga con lei… il suo esile corpo o quello di Sang non reggerebbero
mai il salto spazio temporale” fece il vecchio Chang.
“Lo so, lo so..me l’hai
detto. Continua, invece di perdere tempo” e uscì dalla stanza trascinando fuori
il suo assistente.
“Principessa, ma il
principe Felio sa di questo nuovo esperimento?”chiese Sang.
“No, speravo di fargli
una sorpresa. Era inutile coinvolgerlo. Mi dispiace vedere tutto
quell’entusiasmo e quella speranza che sfuma man mano che si rende conto che
abbiamo fatto un nuovo buco nell’acqua. Così volevo valutare prima l’attendibilità della
leggenda!”
“Perché ora siamo
venuti nella sala reale?” Ma il ragazzo, in quello stesso momento vide venire
una guardia, che, inchinatasi disse: “Faccio entrare l’ospite che attende, mia
principessa?”
“Si, subito” gli
rispose, impaziente, Aska.
Un cavaliere alto e
possente fece il suo ingresso. Sang Yung era piuttosto intimidito da quella
presenza.
“Mi cercava principessa
Aska?” disse.
“Si Lantis… devo
chiederti un gran piacere!”
_ CONTINUA _
Per chi non conoscesse i corrispondenti nomi del
manga:
Ferio -
Felio
Anemone -
Fuu
Luce -
Hikaru
Marina -
Umi
sorella Anemone -
Kuu
Rafaga
- Lafarga
Piripicchio - Sung
Yung