Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Anthy    15/04/2010    5 recensioni
L'incontro con Alice, dal punto di vista di Jasper; i pensieri che l'hanno preceduto e quelli provati in sua presenza.
Dal primo capitolo:
Ma in quelle poche parole, hai sentito un tremito.
E tante altre emozioni. Così tante, che hai faticato a riconoscerle.
Ma così intense, che hanno scaldato quel cuore creduto morto.
Quell’animo creduto perso.
E ti chiedi se c’è la possibilità di risvegliare quell’umanità presente in te, intrappolata in un inverno che dura da secoli, ghiacciata da strati di neve fresca.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
chap
Under the snow





Nonostante tu sia un vampiro, nonostante la tua forza, ti senti stanco.
Troppo stanco.
Stanco di vivere nella morte, stanco di vivere di morte.
Ti passi una mano sul volto, ma le immagini non spariscono.
Le emozioni non si dimenticano.
E non solo le tue, no. Le emozioni di tutti coloro che hai ucciso, per sete di sangue.
Sorridi per il tuo gioco di parole: per un vampiro, questa afferermazione equivale tanto alla voglia di ammazzare che di sfamarsi.
E tu, per cosa hai ucciso?
Per necessità o per difenderti?
Oh, nulla di così nobile, vero?
Per potere, solo per potere...
Alzi il volto, verso un cielo plumbeo, carico di neve.
Avresti preferito fosse pioggia: con quella, hai l’impressione di pulirti dello schifo che ti porti dietro.
Del sangue che impregna il tuo essere.
Così necessario eppure così odiato... sei un mostro, del resto.
Che senso ha continuare a... esistere? Chi piangerebbe la tua morte, chi si dispererebbe della tua scomparsa?
Nessuno, nessuno lo farebbe.
Faresti solo un favore al mondo.


Corri, corri mentre la neve scende. Corri, mentre lasci alle tue spalle, sul soffice manto bianco, scie rosse.
Hai ucciso, di nuovo.
Avevi fame.
Ma è solo per quello?
Quel cacciatore... quel cacciatore non doveva aggirarsi per i boschi con quel tempo.
Perché l’ha fatto?
Perché?
Hai strappato la sua vita, l’hai distrutta. Magari era marito, magari era padre.
Hai sentito ogni singolo battito del suo cuore, prima che si fermasse.
Hai sentito la paura attraversarlo. E ne hai goduto.
L’hai visto tentare di difendersi. Inutilmente.
Corri, chiudendo gli occhi, lasciandoti guidare da sensi che umani non sono.
Corri, e la neve cade...


Sopravvivi, ancora.
Nevica, ancora.
Quanto tempo è passato? Che giorno è?
Non lo sai.
Cammini, ora. Cammini, osservando le tue impronte impresse sul terreno.
È bianca la neve, quasi quanto te.
Ma mentre lei è pura, tu non lo sei.
Tu non sei candido come la neve. Sarebbe un’offesa a lei.
Ti tocchi la gola, carezzandola lievemente. Ti vergogni, ma non c’è nulla che desideri più del sangue.
Nulla.
È così difficile rinunciarci, così difficile...
È una dipendenza che odi, che non ti fa ragionare, che toglie lucidità e spegne la ragione.
Lo odi, per questo.
Lo desideri, senza poterne fare a meno.


Alzi gli occhi: una città imbiancata ti appare davanti.
Filadelfia, se non ti ricordi male.
Non c’è traccia di umani intorno a te. Già, le persone normali non stanno fuori con questo tempo.
Con gli occhi, individui una bettola: proprio quello che cercavi.
Simulando una gelo che non provi, fai il tuo ingresso in quel luogo semideserto.
Ma prima ancora del sangue, ad attirare la tua attenzione è la presenza di un altro tuo simile.
Un vampiro.
Lo cerchi... e lo individui.
Una femmina...
Ti fissa, per nulla intimorita, anzi è sorridente, e ti senti confuso.
E tramortito: ansia, sollievo, gioia, felicità, stupore...
Un vortice di emozioni ti travolge, emozioni che provengono solo da lei.
E con maggior stupore ti accorgi che è la tua presenza ad alimentarle.
Possibile... possibile che qualcuno possa desiderare di vederti?
La vedi alzarsi, con un movimento tanto aggraziato quanto sensuale.
È piccola, tanto piccola.
E graziosa.
Ti ritrovi ad indietreggiare, intimorito.
Se solo sapesse tutto ciò che hai fatto, se solo sapesse quanto sangue hai versato, anche solo per diletto, non avanzerebbe con quel sorriso sulle labbra.
Quel sorriso che sa di fiducia, di aspettativa, di affetto...
Eppure lei continua ad avanzare e tu ti ritrovi a deglutire, a desiderare di fuggire - di essere abbracciato da quel corpo che promette solo gioia.

<< Mi hai fatto aspettare parecchio>>, la senti sussurrare, con voce cristallina.
Ma in quelle poche parole, hai sentito un tremito.
E tante altre emozioni. Così tante, che hai faticato a riconoscerle.
Ma così intense, che hanno scaldato quel cuore creduto morto.
Quell’animo creduto perso.
E ti chiedi se c’è la possibilità di risvegliare quell’umanità presente in te, intrappolata in un inverno che dura da secoli, ghiacciata da strati di neve fresca.
Ti chiedi se ci sia qualcosa di abbastanza potente, abbastanza caldo per poter sciogliere quelle fredde sbarre.
E forse, questo “qualcosa” porta lo stesso nome di quel sentimento che quella strana – ma bella, veramente bella – vampira  sembra possedere in gran quantità.
Quel sentimento chiamato speranza...
Non lo sai, ma in un barlume lucidità – umanità – ti ricorda che stai facendo attendere una tua risposta.
Mai far aspettare una donna...
Ti senti impacciato, mentre ti inchini. Inadeguato.
<< Mi dispiace, signorina>>, mormori, senza osservarla in volto.
Ma presto nel tuo campo visivo si affaccia una piccola mano bianca.
Candida come la neve...
Il desiderio di toccarla è forte; è qualcosa di impulsivo, che va al di là della comprensione.
Perché quella piccola vampira sta cercando te. Vuole te.
Esiti solo un momento – momento in cui ti chiedi se sia giusto anche solo sfiorarla, sporco come sei – ma la tentazione è troppo forte.
Il bisogno è troppo forte.
E quando le vostre dita entrano in contatto, capisci di aver trovato quel “qualcosa”.
Trattieni il fiato, stupito da quanto quel semplice gesto abbia ti abbia scaldato interiormente.
Di quanto ti senti vulnerabile ora.
Di quanto sollievo tu stia provando.
Ti spaventa, tutto questo.
Ma mentre porti la sua mano alle labbra, per baciarla delicatamente; mentre ti bei del suo sorriso e delle sue emozioni... provi il desiderio di vivere.
Provi la voglia di esistere.
Siamo diventati sentimentali, Jasper Whitlock?
Forse... non ti interessa.
Non quando il futuro ti sembra all'improvviso meno rosso...

***


Note: è da un po’ che provavo il desiderio di scrivere una storia su Jasper ed Alice, dopo alcune parentesi in “Deadly Sins”.
Non so cosa ne sia venuto fuori, però mi piace.
Ne sono discretamente soddisfatta.
Dopo aver postato “Life” mi ci voleva qualche shottina ^^

Un bacione a tutti,
Anthea.





   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Anthy