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Autore: JimmyHouse    20/03/2012    4 recensioni
"La mia vita è stata scritta sulle note di Stayin' alive"
Sebastian/Jim
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oooookay! E’ la mia prima MorMor ed è un pairing che seguo da… ehm… una settimana? Quindi, boh… prendetela per quello che è… e commentateeee!!!
Graaaazie!


Sulle note di Stayin alive

Qualche volta mi sento come se la mia vita fosse stata già scritta.
Poi sento squillare il cellulare di Jim e diventa tutto chiaro.
La mia vita è stata scritta sulle note di Stayin’ alive.
Quella canzone per me non ha assolutamente senso, come la mia vita.
Sono bloccato in una specie di controsenso, in un odio-amore che mi confonde.
Sono come un cieco che vaga sulle sponde di un lago profondo. Un panorama stupendo. Ed io non lo posso vedere, rischio di sprofondare da un momento all’altro.
Sto affogando e non lo nemmeno.
Eppure sopravvivo.
Questo è quello che devo fare.
E non so nemmeno come ci sono finito qui. Sento solo un saporaccio di sangue in bocca e non riesco ad aprire gli occhi.
Rettifico: non ho la minima voglia di aprire gli occhi.
Jim
E dove diavolo sono?
Jim
Come un fulmine nelle costole mi ricordo di ciò che è successo, brandelli di ricordi confusi che mi fanno lamentare di dolore.
Cos’è successo a questo mondo?
Non ci si può più nemmeno appostare da bravo cecchino per fare fuori qualcuno che ti prendono alle spalle. Neanche il tempo di rendermene conto che ero già fottuto.
Mi hanno sparato un tranquillante quegli altri, per essere sicuri di riuscire a prendermi. E poi tanto di quel dolore. Per fortuna Dio c’ha fatto piccolini e limitati, perché ricordare quel male sarebbe troppo.
Ma non ricordo con esattezza dove sono.
Quanto tempo è passato?
Cos’è questo rumore.
E’ tutto così dannatamente nero.
Sento un’imprecazione.
Jim è arrivato.

Devo averlo deluso.


Un urlo aveva squarciato l’aria, infrangendo il silenzio di tensione che era andato creandosi. James Moriarty non mostrò reazione alcuna, anche se il suo cuore mancò di un battito.
Avrebbe riconosciuto quella voce. Sempre. Ovunque.
Diciamo che tutto funzionò come un diversivo, senza la presenza dei cecchini gli ostaggi si sentirono liberi di scappare.
L’uomo più pericoloso d’Inghilterra maledisse quel momento con tutte le sue forze. Quel ragazzo avrebbe fatto meglio ad essere già morto, se non voleva passare le pene dell’inferno.
Salì velocemente le scale, per poi ritrovarselo davanti.
Sembrava l’avessero picchiato fino a distruggerlo. Era totalmente ricoperto da lividi ed imbrattato di sangue.
Ma che diavolo ci faceva infondo ad una rampa di scale?
-Sebastian- si accucciò accanto a lui dopo una serie di imprecazioni degne di nota.
Non respirava più.
Pensò per un millisecondo all’abito eccessivamente costoso che aveva addosso, per poi mettere in pratica una respirazione bocca a bocca piuttosto improvvisata. Non si era davvero posto il problema del vestito.
Le palpebre del suo cecchino tremarono lievemente e Jim sentì allontanare dal braccio del ragazzo sotto di lui.
Una vaga ombra di offesa lo avvolse per un attimo, finché non vide Sebastian sporgersi dall’altro lato per soffiare fuori un fiotto di sangue cremisi.
Dopo di che si voltò lentamente verso il suo capo, con due occhi sfiniti. Non sarebbe riuscito a sopravvivere questa volta.
-Che diavolo ci fai qui?- chiese Jim, cercando di mantenere il suo tono neautrale, mentre la mano tremava appena. Aveva preso un fazzoletto perfettamente bianco e gli stava pulendo il sangue dal viso. Era un gesto…dolce?
-Dove sono?- chiese quell’altro in un sussurro graffiato. Respirava a fatica. Ma quanti colpi aveva preso?
-Ti hanno buttato giù dalle scale- concluse seccamente Jim, senza staccare gli occhi dal suo corpo, brutalmente rovinato.
-No, no- riprese Sebastian a fatica- stavo venendo da te.
Ormai la sua voce era un sospiro che si perdeva nell’aria circostante. Abbastanza perché il suo capo lo sentisse ed il suo cuore mancasse di un altro battito.
-Mi dispiace- sussurrò dopo, con un minimo di forze.
Jim, i cui occhi erano ormai ricolmi di fiamme, tornò a fissarlo in volto.
Nessuno poteva fargli questo. Come osavano rompere qualcosa che gli apparteneva?
-Se ne pentiranno- dichiarò il capo. Ormai non si sforzava più di trattenersi, una sfumatura di forte odio impregnava ogni sua sillaba. Quella era una promessa di vendetta.
Un patto di sangue.
Tutto questo mentre Sebastian pensava che, nonostante tutto, gli sarebbe piaciuto tornare a casa, in quel casino pazzesco, per sentire ancora una volta quella dannata suoneria.
-Ti amo- la resa risuonò piuttosto evidente. Tutte le sue ultime forze erano racchiuse in quel sentimento che, morendo, si era sentito più che libero di ammettere.
E poi divenne tutto buio.

Stayin’ alive

Sì, probabilmente ci sarà un seguito, come ben sapete l'angst non è proprio il mio genere, ma così andava oggi!
  
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