-jun,ti prego,un'ultima volta...però con la mente lucida-Alzai pian piano il capo.
-Jessy,io...-Lo interruppi
-JUN TI PREGO,VOGLIO SAPERE COME SI CI SENTE A DIVENTARE UNA COSA SOLA CON LA PERSONA CHE SI AMA!-lo guardai fisso negli occhi.
-Jessy,io...io credo che...-abbassai lo sguardo,fissavo i petali di rose rosse sul pavimento...il profumo dei fiori era molto forte,mi vennero in mente molti ricordi.
-Jessica io,io credo che oramai sei grande e,e credo anche che tu ami molto-si avvicinò a me ed iniziò e baciarmi sul collo,quel collo gelido che si scaldò solo dopo un contatto fisico con lui,stavo bene,sorridevo sentivo sempre più il bisogno di sorridere,di accarezzarlo,di amarlo...sentivo tutto ciò che non avevo mai provato con nessuno.Si fermò ed iniziò a guardarmi oramai in biancheria intima,prese un fiore e me lo mise fra i capelli e disse
-i fiori ti stanno bene,tu sei come loro,sei bella come loro.Sei il mio fiore e resterai sempre con me.Ti amo-.

Si era imposta di non andarlo a trovare, non dopo ciò che aveva fatto. Non lo poteva assolutamente perdonare, ma nonostante ciò aveva calpestato il proprio orgoglio per poterlo rivedere. Perché infondo erano passati circa dieci giorni da quando non gli parlava e malgrado fosse rimasta in ospedale per cinque di essi si era rifiutata categoricamente di entrare una seconda volta in quella stanza asettica. Eppure eccola lì, a maledirsi mentalmente per essersi annullata completamente nei suoi confronti, mentre riportava gli occhi a posarsi su quel viso pacifico dal colorito smorto, non essendo in grado di scostarli più.