Dal secondo capitolo:
Era stato un suo paziente, anche se solo per i pochi minuti del prelievo, e tecnicamente lei era tenuta a mantenere un comportamento professionale; eppure… eppure quello sguardo l’aveva toccata, aveva riconosciuto in lui qualcosa di se stessa e aveva sentito l’egoistica necessità di avvicinare quello sconosciuto, capire che cosa c’era di comune tra di loro. Avrebbe voluto sapere, certo, e in fondo in fondo aveva solo sperato di sentirsi meno sola. Ma era stata ingenua e Michele, come un animale selvatico, era scappato appena lei aveva allungato la mano.
Nel frattempo, da qualche parte, qualcuno sta cercando di accendere un fuoco su un terreno arido e freddo.

Jughead Jones abita orgogliosamente nella roulotte di suo padre, perché nessuno, tanto meno gli assistenti sociali, possono controllare la sua vita o dirgli cosa farne. Peccato che non abbia un lavoro. O qualsiasi tipo di entrata. E adesso, Jugghy?
What if che cerca di fare i conti con la realtà dei fatti, ambientato poco dopo l'inizio della seconda stagione, prima che la trama prendesse una piega quanto meno fantasiosa.

All'alba del tre maggio Harry, Ginny e gli altri reduci della Seconda Guerra Magica si ritrovano a fare i conti con... il ritorno alla normalità. Le ferite sono fresche, gli incubi li perseguiteranno ancora per anni e poco sembra essere come prima, ma la voglia di ricominciare è tanta. A passi lenti e incerti dovranno trovare la loro strada verso un futuro nel quale non potevano nemmeno sperare fino a qualche giorno prima.