Torno dopo una lunga assenza, con una storia che avevo già iniziato a pubblicare nove anni fa, ma alla quale non riuscivo a dare una direzione. Per questo motivo l'avevo tolta e messa in un cassetto. Alcune volte però le storie sospese riaffiorano e cercano una fine, e in questi anni, questa storia mi ha tormentata a ondate, finché mi sono decisa . E' una storia con elementi soprannaturali, per cui non per tutti i gusti, è una storia ambientata ai giorni nostri, quindi a rischio OOC, è una storia dove gli elementi vengono chiariti un po' alla volta, quindi a rischio pasticcio. Ma pazienza, mi faccio meno pare di un tempo, per cui la propongo per il gusto di tornare a confrontarmi con voi. Ecco la mia storia dunque: siamo nel 2016, Françoise è la direttrice di un' importante fondazione privata, per la quale organizza esposizioni ed eventi. Vuole organizzare la più grande mostra itinerante mai realizzata su Maria Antonietta d'Austria, l'ultima regina di Francia. Con lei ci sono Alain e Rosalie, gli unici a conoscerla davvero, gli unici a conoscere la sua missione.

E' la notte della morte di Louis Joseph...le campane di Notre-dame suonano e Oscar , nelle sue stanze assieme ad André, sente quei rintocchi arrivarle dentro, in profondità...sarà un inizio o una fine?

One-shot molto poco seria e abbastanza OOC ...un pensierino di Natale per augurarvi Buone Feste con leggerezza.Prendetela per quella che é.I personaggi sono il trio Oscar-André-Alain

E' la prima volta che scrivo nella sezione Originali.Questa storia parte come una poesia e prosegue con un'introspezione abbastanza cruda.L'ho modificata pesantemente perchè conteneva dettagli troppo personali .Parla del difficile rapporto tra una madre e una figlia.Parla della morte e di come mi ha cambiata.Parla delle mie origini.Non è per tutti.E' lunga, triste, deprimente e autoreferenziale.Ma è aperta alla speranza...e avevo bisogno di scriverla.Siete avvertiti.

Ho da poco rivisto l'episodio "Nemici del popolo" e lo sguardo di Oscar quando si lascia sfuggire quel: "Il mio Andrè" di fronte a Fersen, mi ha ispirata...non è una gran cosa, ma mi è venuto dal cuore...ho visto che altre di voi hanno descritto questa scena con l'interior monologue (eh,quanto me la tiro...)...e penso che sia il modo migliore.

Questa storia approfondisce la puntata numero 20(Un amore impossibile), in particolare le scene iniziali, dove André quasi si lascia sfuggire ciò che prova per Oscare e lei in tutta risposta, con la sua solita sensibilità lo sfida a duello per sfogare la frustrazione della giornata appena passata con Fersen...e se invece avesse capito benissimo quello che intendeva André?

Allora ...questa è una ff ipersdolcinata e quindi sconsiglio a quelli che non amano il genere di astenersi ,perchè già a scriverla mi è venuto il diabete...figuriamoci voi che dovete leggerla... Ho sempre pensato ad André come ad un poeta;la sua sensibilità quasi femminile,certe cose che dice(come quella degli uccelli migratori o la famosa frase della rosa), secondo me le aveva già in mente da tempo per dirle ad Oscar nel momento più adatto...lo immagino anche con il suo taccuino mentre scrive i suoi pensieri tormentati.Questa ,chiamiamola immodestaente "poesia" vuole essere una di quelle cose che lui tiene nel cassetto,ma che non si sente degno di consegnare ad Oscar...si colloca nel periodo immediatamente precedente allo strappo della camicetta.