"Umano, troppo umano
- mio detestato amore!
[...] E il mio parlare difficile
E il tuo vivido silenzio
- E una pioggia salmastra
Sui miei capelli
Sui tuoi occhiali
- Nebbia disciolta
Sulle parole inutili
Sui passi sospesi"
Avrebbe potuto essere la storia monocorde di un'esistenza già programmata, prevedibile come il percorso di una malattia fastidiosa e inevitabile. Perché tale si ritiene Lars Christensen, psicologo irrealizzato alla soglia dei quarantadue anni: un malato dell'anima, una linea retta su un foglio bianco, un binario abbandonato in aperta campagna.
Almeno, così è sempre stato: finché è comparsa lei.
Una creatura senza nome e intoccabile, tutta capelli e occhi sgranati.
Una figlia del Caos, inselvatichita da un morbo innominato.
Con lei, Lars trova il coraggio di sbirciare l'Abisso, oltre il bordo del precipizio: e dopo averlo combattuto per anni, finalmente comprende l'orribile fascino del baratro...
(Dedicata a Charlie, la mia più adorata creatura, e al mio danese)

"..Prese la chitarra: già, lei non badava a com’era o come non era, non le importava del suo aspetto tanto disprezzato. Voleva solo essere suonata, sfiorata, accarezzata, maltrattata.. Non desiderava altro, solo essere vivo veicolo dei suoi pensieri repressi.."
..Nemmeno io so come finirà questa storia. Forse sarà demenziale, forse melodrammatica, forse una gran perdita di tempo. Perché scrivo? Non so nemmeno questo. So solo che voglio bene a queste persone. Proprio loro, con i loro pregi splendidamente nascosti e i loro difetti palesati ancor meglio. Ho riso, mentre scrivevo, e anche un po' lacrimato: forse perché c'è talmente tanto di me in loro, più di quanto sembri..
Anyway, spero che vi piaccia!

François Gaultier de Claireux non piangeva: i suoi occhi erano più aridi del suo cuore immobile.
François Gaultier de Claireux non amava: la Decadenza e il Sangue erano i suoi soli compagni.
François Gaultier de Claireux non moriva: la Cupa Mietitrice lo seguiva soltanto.
..E posava i piedi scheletrici sulle insanguinate impronte del mostro, sui passi del sadico artista - sul sentiero del Vampiro.
-
Freya Wolfstone non aveva mai creduto nei romanzi.
Freya Wolfstone non aveva mai creduto nei principi azzurri.
Freya Wolfstone non aveva mai creduto che qualcuno le avrebbe insegnato a vivere.
..Freya Wolfstone credette a chi le insegnò a morire.

[Ronnie James Dio]
-Spero che lei stia scherzando! Questo è un furto, un furto, chiaro?!-
Il barista, visibilmente scosso dalla reazione di Mr Capellone, cerca di spiccicar parola e di spiegargli che i prezzi sono quelli da circa il dopoguerra, ma con scarsi risultati.
Mr Capellone si puntella con le mani sul bancone (bel culo, i pantaloni di pelle gli stanno a meraviglia) e grugnisce qualcos’altro contro l’ometto pelato.
Però, che caratterino. E mica male la voce.
Potente, roca.
Ha un che di familiare..
Sorseggio la mia birra e accavallo le gambe, per meglio godermi lo spettacolo, mentre Mr Capellone continua a sbraitare.
-Lei evidentemente non sa chi sono io!-
E per qualche strana ragione, si volta verso di me.
Una stilettata. Il bicchiere mi cade di mano e si infrange miseramente, mentre il liquido biondo insozza il pavimento. Solo per un secondo posa il suo sguardo terso su di me, sul mio rossetto scarlatto, sulla scollatura, sulle gambe accavallate.
In un secondo mi ha fatto la radiografia, per poi tornare a tormentare l’omuncolo.
E io tento disperatamente di tornare a respirare.
Il barista può anche non sapere chi ha davanti: ma io lo so bene.
Oh, se lo so.

-Guardami bene, bastardo. All’Inferno potrai chiamare per nome la tua Morte.-
Per Gin.
Per lei, spezzata, per la sua lenta agonia.
Per sua sorella, per la sua infanzia violata.
Per il dolore provocato, per l’Oscurità che aveva avvolto la loro anima.
Per i morti ricordi, per il ricordo della Morte.
Per lui, che l’aveva vista andarsene.
Per il loro amore brutalmente strappato, ma non distrutto.
Per loro, per Astrid, per tutte le altre.
Per i suoi peccati, quell’uomo moriva.
Annegava nel suo stesso sangue, quel sangue marcio e corrotto che lordava la lama del coltello, che insozzava le mani e il volto pallido del suo assassino. E ancora il Corvo, silente sulla spalla di Frank, fissava negli occhi dell’uomo morente il suo sguardo d’Oltretomba.

Il Decadimento è ovunque.
Là fuori, corrode le fondamenta del Mondo.
Dentro di noi, scava, Verme primordiale, nei nostri precordi e nella nostra anima.
Ventuno flashfic, ventuno Vermi del Decadimento.

Solo pensieri.
Pensieri lasciati andare, liberi.
Pensieri, note, di te.
Di te che mi hai incatenata al tuo cuore, e mi hai dato la libertà.
Ti amo.

Una OS senza il minimo senso, di un uomo e della sua Vamperilla.
Una OS che dedico a due persone a cui voglio parecchio bene, per un motivo o per l'altro:
- a un certo Vincent Neil, che oggi compie i suoi bravi annetti e, nonostante la pancia imperversi, riesce ancora a dare i suoi brividi..
Grazie Darling, davvero.
- a una certa LilythN., la vittima più riuscita del mio progetto "I Crue conquisteranno il globo, DI NUOVO", che sul suddetto Vincenzino di storie, discorsi, sogni eccetera ne ha fatti proprio tanti.. In buona compagnia ;)
..Ma è anche per tutti voi, che sapete che l'8 febbraio nacque un uomo che di lacrime, risate, sospiri, incazzature, nevrosi e org.. ehm.. ne ha procurati tanti.. :)
Happy b-day, Mr Neil.
Kisses.

Cosa avrebbe visto Sarah nella sfera di cristallo, se solo avesse ceduto al Re dei Goblin?
..La delirante sintesi del Labirinto.
Niente di più.

"-Ogni uomo merita di essere felice.-, così mi ha detto. -Perché tu no?-
Già, perché io no?"

"-Non mi ha forse mentito il tuo cuore?-, sibilo, stringendo l’ormai inutile pulsare del tuo ormai inutile muscolo cardiaco: non senti le mie unghie penetrarvi, gelide come stilettate di Morte?"

La chiamo "Poesia", ma è un Pensiero.
Un Pensiero delirante sulla Solitudine.
La Solitudine di un ragazzo di nome Sixx.
La Mia Solitudine.
E forse, la Solitudine Universale.

Un delirio. Lasciato in un angolo, al buio, per secoli: ma ora, eccolo.
Perché a volte anche il Lato oscuro e Malato di un bassista in balia dei demoni vuole dire la sua..
"..Sempre Solo voStro,
Sikki."