Luglio 1940, i due squadristi fascisti Alfredo Nespi e Gioacchino Rifredi sono costretti a tornare al podere di Santa Luce, luogo che già fu teatro di infelici eventi.
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« Amore, perché non vai a badare alle pietanze? Credo che i signori non vedano l'ora di un po' di rifocillo, dopo aver viaggiato»
Disse infine Gualtiero Masi, padrone di casa.
Lui, invece, se lo ricordava bene.
« Ammirevole conclusione, amico mio»
lo incoraggiò lo sfacciato Gioacchino, che senza invito sfilò dal tavolo una sedia e vi si accomodò con gran rumore. Alfredo detestava la prepotenza immotivata del suo superiore, dunque cercò di sedersi con quanta più educazione gli riuscì. Ringraziò i due bravi mezzadri italiani che provvedevano alla loro salute.
« il duce ammira molto i buoni lavoratori come voi, signor Masi. Egli ha molto a cuore le fatiche degli italiani che rendono l'Italia produttiva e indipendente».
Il Masi gli rispose con un sorriso un po' fiacco, ma del resto quell'uomo era fiacco in tutta la sua natura. Alfredo provava commiserazione per lui. Non poteva non leggergli negli occhi la disgrazia che lo aveva colpito e di cui lui era ignaro.
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Autore:
ToscaSam |
Pubblicata: 30/03/18 | Aggiornata: 30/03/18 |
Rating: Giallo
Genere: Mistero, Storico | Capitoli: 2 | In corso
Tipo di coppia: Nessuna | Note: Nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Categoria:
Storie originali >
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