Il clima freddo di Novembre, si fa' sentire anche nella calda Huntington Beach. L'aria fresca della sera colpisce dispettosa il viso della giovane ragazza dalla maglietta tagliuzzata dei Guns 'n Roses e con una sigaretta mezza consumata tra le labbra. Con cautela, si avvicina alle sue spalle l'uomo dei suoi sogni: l'uomo dai capelli neri in aria e t-shirt nera con uno scollo a V che mette in mostra una parte di una frase dolorosa del tatuaggio: FoREVer. L'uomo che per tutta la sua adolescenza ha guardato da lontano sperando che, un giorno, la notasse tra la folla di qualche concerto o solo per le strade della città. L'uomo, che corrisponde al nome di Brian Haner, copre gli occhi della ragazza dai capelli rossi con le sue mani fredde, ogni volta che si trova al suo fianco lui capisce che è lei, la donna della sua vita.

Brian Haner, ovvero Synyster Gates, si ritrova a viaggiare nell'Inferno, Purgatorio e, infine, Paradiso. Cosa combinerà il nostro protagonista in questo insolito viaggio?

Tutto è iniziato circa due anni fa', quando Itachi Uchiha mi trovò in un angolo buio per le strade di Ame, in fin di vita. Avevo 17 anni appena compiuti, stavo tornando dalla mia festa di compleanno a sorpresa organizzata dalle mie più care amiche. Avevamo bevuto troppo, quella sera di Maggio, intonavamo parole senza senso mentre camminavamo a piedi nudi.
Non avrei mai immaginato che, dopo quella notte, la mia vita sarebbe cambiata..
[Itachi/Nuovo Personaggio]

«Doitsu! Doitsu! Apri la porta!»
Per la quarta volta, dietro la porta del povero Germania, Italia cercava di farsi notare da lui.
Germania, pur non avendo un carattere tranquillo, cercava di assecondarlo. Perciò, anche se controvoglia, andò ad aprire la porta.
«Ciao, Italia»
«Doitsu, ho portato una cosa per te!» gridò entusiasta la Nazione sventolando le mani in aria.
[...]
«Andiamo a fare un picnic?»

Alla fine ho deciso: lascio il tuo amore.
Lascio questi stupidi sentimenti che io provo per te.

Sospesa.
Sono passati dieci giorni dall'ultima volta che ci siamo visti.
In tutto questo tempo ho cercato di non pensarti, ci sono riuscita in parte.
Con i miei amici mi sono mostrata neutrale, felice, sorridente come sempre. Mentre la sera, beh, piangevo.
(Seguito di "Goodbye.")

«Però mi dispiace.. Non voglio che ci stai male»
Troppo tardi.
«Non sto' male.. Infondo lo immaginavo!»
Eri rimasto in silenzio. Un silenzio che mi uccideva lentamente.

Una lettera d'amore.
Prima fanfiction, pietà!