Scritta per il primo giorno della Kurtofsky Week organizzata su Tumblr.
“Capitano, la ciurma chiede cinque minuti di pausa per andare a comprare un ghiacciolo.”
Dave storce il naso e si gratta il braccio, ma non la smette di guardare fisso quello che i suoi occhi identificano come l'orizzonte blu senza fine del mare che incontra il cielo.
“Z, ma siamo in alto mare! Sono giorni che navighiamo in questa distesa piatta e calma-”
“Dave, noi andiamo a prenderci il gelato.”
Azimio chiude il discorso con un sorriso, prima di scendere con un balzo i tre gradini della scala che portano alla zona del timone della possente nave di legno scuro che spicca nel grigio del parco giochi.

Smut del peggior tipo. E non c'è davvero altro da dire.

Sebastian uscì dalla doccia ancora gocciolante, si asciugò con cura e si infilò l'intimo e una maglietta per andare a dormire. Prese il cellulare dalla scrivania per controllare se Blaine fosse arrivato a casa, ma non gli era arrivato ancora nessun messaggio. Guardò l'ora e constatò che effettivamente il suo ragazzo doveva essere ancora in viaggio.
Si frizionò i capelli con l'asciugamano e si sedette sul letto che ancora profumava di Blaine.
Sorrise e senza pensarci due volte prese il cellulare. Digitò veloce un messaggio, due singole parole che gli fecero quasi scoppiare il cuore nel petto.
Poi appoggiò l'apparecchio sul comodino in attesa di una risposta.

A Blaine piace giocare con i nei di Sebastian.

AU Seblaine. Teacher!Sebastian e Student!Blaine.
“Mi hai dato una B.”
Sebastian corrugò le sopracciglia. “Lo so, e allora?”
“Quel compito era da A e lo sai benissimo.”
Sebastian ridacchiò incrociando le braccia al petto. “No, fammi capire. Tu ce l'hai con me e non rispondi alle mie chiamate da due giorni perchè volevi una A? Guarda che andare a letto con il professore non è che ti garantisca voti più alti, eh.”

Scritta per il settimo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Tre sono le volte in cui Blaine dice a Sebastian che vuole passare il resto della sua vita con lui.
La prima è quasi uno scherzo.
La seconda delude.
La terza ferisce.
Ma si sa che è la quarta la volta buona.

Scritta per il quinto giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
AU!Seblaine: nerd!Blaine & popular!Sebastian
Tutti a scuola bene o male conoscevano Blaine Anderson e sapevano quanto fosse sfigato. Quello che però nessuno sapeva, era che Blaine il venerdì pomeriggio non si fermava al McKinley per studiare nell'edificio deserto, ma si chiudeva in una delle aule vuote più sperdute della scuola e aspettava.
Aspettava finché non sentiva la porta dell'aula in cui si era nascosto aprirsi e chiudersi velocemente con uno scatto.
In quel momento alzava gli occhi dal suo libro per incontrare quelli del quarterback della squadra di football, del ragazzo più popolare della scuola, dello storico fidanzato di Quinn Fabray capitano delle Cheerios.
E quando incontrava quegli occhi verdi chiaro sorrideva sornione e si toglieva gli occhiali per appoggiarli al banco, per poi alzarsi e andargli incontro nel silenzio della stanza.
Si fermava soltanto quando si trovava tra le sue braccia e dopo averlo baciato sulle labbra, dopo aver cercato la sua bocca affamato ed essersi aggrappato alle sue spalle forti e allenate, facendosi cullare dal suo gusto sulla lingua.

Scritta per il quarto giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Sebastian sorrise nell'oscurità e, cercando di fare meno rumore possibile, si lasciò cadere il mantello dalle spalle e si liberò della divisa scura che ancora indossava, compresa quella orribile cravatta gialla che aveva preferito indossare nel caso avesse incontrato qualcuno che gli avesse voluto fare qualche domanda. Si spogliò del tutto e, senza aspettare oltre, si avvicinò a Blaine per scostargli delicatamente le coperte di dosso.
Prima di salire sul letto si avvicinò alla finestra e spostò una delle tende dal vetro, facendo entrare un fascio di luce lunare che andò a illuminare il ragazzo addormentato, facendo quasi rimanere Sebastian a bocca aperta.
Perchè Blaine poteva anche essere un noiosissimo Tassorosso, ma era assolutamente perfetto alla luce della luna.

Scritta per il terzo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Sebastian e Blaine sono migliori amici da sempre.
Il primo nasconde una grandissima cotta, il secondo non si accorge invece che tutto ciò di cui ha bisogno è sempre stato lì per lui, ad aspettarlo in un abbraccio.

Scritta per il secondo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Tac tac sul pavimento di marmo, il fruscio di gonna e il clip di una molletta per i capelli riempirono il corridoio deserto lungo il quale una ragazza si affrettava per raggiungere la sala prove.
Blair era in ritardo, come al solito dopotutto, i lunghi ricci neri le svolazzavano sulle spalle insieme a una sciarpa azzurrina che aveva legata al collo, in pendant con il gilet dell'uniforme scolastica.
Camminava veloce, non facendo troppo caso al rumore dei tacchi sul pavimento, sperando che la sala prove non fosse già occupata. Doveva esercitarsi per una canzone che doveva presentare al consiglio per ottenere l'assolo per le Regionali, e non aveva assolutamente intenzione di lasciarsi soffiare il posto da quella nuova.

Scritta per il primo giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr.
Le prime volte di Blaine e Sebastian.
La prima volta che Sebastian sentì Blaine cantare durante West Side Story pensò di avere di fronte un angelo senza ali, rimase ammaliato come un turista che visita Parigi per la prima volta e rimane incantato dalle luci della Torre Eiffel la sera mentre il sole tramonta all'orizzonte.
Blaine era la sua Torre Eiffel.

“Davvero mi hai perdonato?” chiese Sebastian con un sussurro senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Blaine.
“Sì.” rispose lui senza esitare e senza far venire a mancare quel contatto così intimo.
Sebastian deglutì per il modo in cui gli aveva risposto Blaine e senza pensarci alzò il braccio e portò il dorso della mano sulla guancia del ragazzo seduto di fronte a lui. Tracciò il contorno della sua mascella con i polpastrelli, lentamente e con mano ferma, accarezzando la pelle morbida illuminata dalla piccola lampadina sul comodino. Non smise neanche per un attimo di guardarlo e ammirarlo. Si sporse in avanti in modo lento e graduale, pronto a tirarsi indietro nel caso Blaine avesse detto qualcosa.
Ma Blaine non disse nulla, rimase immobile a guardare il viso di Sebastian che si avvicinava al suo.
Il warbler si fermò soltanto quando fu a pochi centimetri dal suo volto, riusciva a sentire il suo respiro sulle labbra leggermente inumidite e il cuore di entrambi che batteva forte nel silenzio della camera.
“Sei bellissimo.” sussurrò a fior di labbra, prima di colmare la distanza tra loro con un bacio.

Fu solo quando Dave si trovò a pochi passi dal suo armadietto che lasciò che le sue labbra si distendessero in un sorriso, perchè esattamente di fronte ad esso c'erano Santana Lopez e Kurt Hummel a battibeccare su chissà quale argomento, vestiti di rosso e con un orribile basco in testa. Anzi, il basco lo aveva solo Santana, Kurt teneva il suo in mano e lo indicava con una smorfia guardandolo disgustato. Ecco, forse aveva capito perchè stavano discutendo così animatamente.
Si avvicinò a loro, ma prima che potesse dire qualcosa, Santana lo notò e ignorando le lamentele di Kurt fece un grande sorriso. “Ma guarda un po' chi ha deciso di presentarsi oggi. Visto Hummel, te l'avevo detto che sarei riuscita a farlo tornare, a zia Tana non si dice mai di no.”

“Sebastian, ti prego non smettere...”
Il Warbler sorrise nel bacio che aveva stampato sulle labbra di Blaine interrompendo i suoi gemiti che rischiavano di essere sentiti anche al di fuori della stanzetta in cui si erano nascosti e si spostò sul suo collo, leccando con cura tutta la porzione di pelle sotto il mento fino ad arrivare all'orecchio e sussurrare piano. “Non ci credo che sei qui con me...”
Non ci credeva davvero, non pensava che fargli una dedica alle regionali e cantare una canzone particolarmente melensa sarebbe bastato per farsi perdonare per quella stupida granita.
“Vorrei dedicare questa canzone a un mio amico. L'ho ferito e non volevo. Volevo che sapessi che non è mai stata mia intenzione. Spero che ti piaccia.”

“Mi ci è voluto un po', ma per la prima volta nella mia vita sto cercando di essere onesto riguardo quello che provo.” la voce gli tremava, non credeva di essere mai stato così agitato in vita sua, probabilmente perchè non aveva mai vissuto un'emozione così grande e vera. Allungò la mano, lentamente, tremante, offrendo direttamente il suo cuore su quel tavolino di Breadstix, e la appoggiò su quelle candide di Kurt.
Non ci credeva che l'aveva fatto davvero, non credeva possibile di aver avuto abbastanza coraggio di un contatto così semplice seppur così complicato e insormontabile.
Le mani di Kurt erano fredde, lisce, come se le era sempre immaginate.
Kurt abbassò gli occhi e rimase in silenzio per qualche minuto, le labbra socchiuse e lo sguardo basso.
Non allontanò le mani da quelle di Dave, le lasciò dov'erano, immobili.
“E cosa provi?” gli chiese con un sussurro senza muovere un muscolo.
Dave deglutì nervoso. Doveva dirglielo.