“Leeds 2011: Thirty Seconds To Mars” gli rimbombava nella testa da ore ed ore.
Era un continuo «Oh mio Dio!» ma anche «Piuttosto spostiamo una data del tour.» e addirittura «Farò in modo che i Leto mi rapiscano.» e davvero tutti volevano solo chiuderlo nello stanzino delle scope e lasciarcelo marcire per qualche ora.

«Quel giubbino verde fa schifo, Tomlinson.»
«Smettila, mi sento già abbastanza in colpa da solo.»
Certo che devi sentirti in colpa, stronzo! Vorrebbe dirgli Harry. Ma improvvisamente, decide solo di sfilarsi gli occhiali da sole sbilenchi e lanciarli in un angolo della tenda, avvicinarsi gattoni a Louis e soffiargli sul collo «Non te la perdonerò mai.»

La metà della volte si finisce a fare l'amore, l'altra metà, invece, finiamo con l'addormentarci l'uno sull'altro sul divano, mentre il finale di un film stupido scorre sulla tv. Quel che ci ferma, stamattina, è solo il brontolio del mio stomaco affamato e che provoca in entrambi qualche risata.

Ho vinto un Torneo Tremaghi, ho visto la morte davanti agli occhi più volte, ho sfidato professori e creature mostruose, ma ho paura di perdere te.
Ci vediamo sul treno, vero?
LARRY, HP!WEEK.

Judi aspettava Zayn, con lo sguardo fiero e inasprito da Serpeverde quale era, ma contagiato dalla malinconia mentre pensava già a come sarebbe stato l'anno seguente senza di lui. Senza i suoi capelli neri, senza i suoi occhi profondi in Sala Grande, senza i suoi denti splendenti e la sua pelle morbida.

«Lui è Niall Horan, non ti hanno raccontato? Dicono abbia mangiato tutti gli Zuccotti di Zucca che sarebbero dovuti andare alla sua squadra di Quidditch!» e senza nessuna vergogna, Judi esclama «Horan, vuoi un altro Zuccotto?»

«Come ho fatto senza di te durante queste vacanze?» sospirò Harry chiudendo gli occhi.
[ LARRY! ;) ]

Ma era il loro piccolo angolo di paradiso, aveva conosciuto i loro corpi, poco a poco, esattamente come loro stessi.

«Le chiavi sono già nella tua giacca, Harold.»
Harry infilò una mano nella tasca della giacca grigia e quando sentì un rumore di chiavi si sentì pieno, completo, rassicurato.
[Louis/Harry ;) ]

E ad Harry quasi gli si mozzava il fiato ogni volta che lo guardava. Vestito, nudo, con addosso una carota di gommapiuma, non importava.
[ Larry! ;)

Avevo già pubblicato il primo capitolo di questa storia, ma poi per vigliaccheria l'ho cancellato. Ora ci riprovo, coraggiosa come non mai. Spero che vi piaccia, è la prima su EFP e sui 30 Seconds To Mars.
Desi :)
New York. Mi si illuminó il viso. Iniziai a sorridere come un ebete per tutto l'aeroporto, a camminare ciondolante e a riguardare quel pezzetto di carta dorata. Quel pezzetto di carta mi avrebbe regalato il sogno più grande della mia vita, il sogno per il quale avevo lavorato per 4 lunghi anni.

E forse era quello che mi aveva più colpito di Selene. Il non voler ostentare il suo corpo, il non voler rincorrere per forza una bellezza omologata, perchè lei, bella c'era già: con quegli occhi profondi e quelle labbra carnose, con quelle curve abbondanti e la morbidezza che la caratterizzava, senza bisogno di chili di trucco e piega perfetta.

Alle 17, ci sarebbe stato il "momento della canzone", mentre alle 20 quello delle candele. Era una veglia in piena regola, che contemporaneamente si svolgeva in tutto il mondo via twitter: una Livecam mondiale. Secondo altri gossip, perfino Shannon (con chissà l'aiuto di chi) la seguiva dalla stanza asettica del fratello.
Arrivarono velocemente le 17 e tutte ci sedemmo in cerchio, per mano. Al centro, una rosa rossa fresca. Una ragazza imbracciava una chitarra e insieme inziammo a cantare: I fell apart, but got back up again...
L'atmosfera era strana: eravamo come avvolti da una strana magia, una sensazione di positività, mista però ad una leggera paura: speranza, amore, ecco cosa ci avvolgeva.
Una OS, una Drama, una delle mie paure nascoste.