Il fatto è che, penso: perché dovrei scrivere sull'adolescenza quando sarò matura e non capirò più nulla delle tempeste ormonali di chi passa quest'età, quando posso scriverlo ora che non solo non capisco nulla di queste tempeste ormonali, ma non capisco proprio nulla in generale.

Poi, d'un tratto, si chiede il perché di tutti quei pensieri legati a Daryl. A Daryl e i suoi occhi blu mare, a Daryl e il suo accento buffo, a Daryl e alla sua insistenza all'isolarsi, a Daryl e al suo sorrisetto che gl'increspa le labbra quelle poche volte che lo vede sorridere, a Daryl e alla voglia di conoscerlo sempre di più, di sedersi su un ceppo di un albero, volendo anche per terra, e chiedergli "Allora, parlami di te". Senza preoccupazioni, senza paura che dal nulla si avvicini un affamato zombie. E per un attimo considera veramente l'idea di poggiare la mano sulla sua spalla e invitarlo a sedersi. [Rick/Daryl].

E' lì, è ancora lì, si sussurra Paul e cerca di vedere nel buio, strizzando una, due volte, gli occhi.
Le linee, i colori e le sagome iniziano a prendere forma e Paul osserva meglio John accanto a sé, addormentato.

New York City, la grande mela, la città del progresso.
Una piccola sciocca ragazzina che si perde nel bel mezzo del Polmone Verde di New York e riceve aiuto da chi mai si sarebbe potuta aspettare.

-Mezzanotte- Sussurro, voltando il viso verso la figura che mi stava accanto, John era steso sul letto con le braccia incrociate dietro la nuca, lo sguardo rivolto al soffitto.
Tanto è concentrato a fissare la parete, che neanche mi sente.

Lo venne a sapere da Astrid e Klaus nella sala d'arrivi dell'aereoporto di Amburgo.
La sua prima reazione fu un incontrollabile scoppio di risa isteriche.
-Era terrificante, John rideva, ma allo stesso tempo piangeva, urlando 'No! No! No!' dimenando le braccia-.

Quando John aprì lentamente gli occhi sentì una mano che stringeva debolmente la sua e un peso che gli premeva sul busto. Inizialmente pensò che fosse Yoko, in realtà non sapeva neanche cosa pensare, ma si stupì quando vide la chioma scura del suo amico Paul McCartney.
E se John non fosse morto?

Chissà quante altre persone, prima di me, avranno sfiorato questo muro, guardandosi affascinati attorno.
Chissà quante altre persone, dopo di me, si appoggeranno furtivi contro la parete dopo essere sfuggiti a una noiosa lezione di scienze.

-Aspetta, non andare- Allunga la mano, afferrando quella del cantante.
Lui si volta, la guarda con gli occhi socchiusi, cercando di intravedere i lineamenti femminili nel buio della stanza d'albergo.

-Come promesso, eccomi qui- Disse, con un marcato accento americano, mentre osservava attentamente Paul, sbattendo ripetutamente le palpebre.
Nessuna risposta, non lo degnò neanche di uno sguardo.

Una mano si poggia tra i capelli di John, scompigliandoglieli con dolcezza e scherno allo stesso tempo.
John sa di chi è quella mano. Versa subito la testa all'indietro, appoggiandosi completamente allo schienale della sedia e fissa con i suoi piccoli occhi semichiusi la figura di quello che è il suo migliore amico, o forse, qualcosa di più.

John ce l'ha fatta, sta per baciarlo, sta per stringersi il corpo del minore a sé e sta per sussurrargli che lo ama, che fanculo i Beatles, fanculo Cynthia e fanculo tutto il resto, lui lo vuole.

Master John e Miss Yoko sono gli orgogliosi proprietari di una struttura redditizia in cui le fantasie sessuali sono l'unica realtà disponibile. Sogni di schiavitù sessuale, la sottomissione, dominazione, dolore e piacere fioriscono tra le mura di questo club. Che cosa ha a che fare un posto come questo con un certo uomo di Liverpool laborioso, ambizioso, con gli occhi da cerbiatta e capelli scuri? La risposta è a portata di clic. Ma attenzione - facendo clic su questa storia, entrerete nella Red Hall. Pensateci. Si può scegliere, ma voglio che la vostra scelta sia sicura e sana. Perché sapete, una volta entrati non c'è ritorno.

Paul prese le chiavi di casa sua e chise lo sportello della macchina con forza, dirigendosi verso la porta. Fece per aprire, le mani tremanti dal freddo, quando notò un pacco. Era di forma quadrata, la carta color marroncino chiaro e non c'era il mittente, ma il francobollo indicava che veniva direttamente dall'America.

Non lo so.