NdAmministrazione (04/10/2011):
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Era una lacrima cremisi, era splendida.
Era.
Fu però macchiata dal peccato, dal sangue e da quella sete che tutte le notti le bruciava la gola.
Era qualcosa di nuovo, qualcosa di mai provato.
Era.
Diventò però una droga, un desiderio incontrollabile.
Sangue.
Lo sentiva scivolare giù per la gola, caldo e dissetante.
Viveva tra le ombre e quelle divennero la sua casa.
Viveva di peccati e quelli erano i suoi viveri.
Viveva di sangue, e quello era la sua droga, la sua morfina.
La morfina per quel cuore dolorante ormai circondato dal ghiaccio.

Le sembrava così normale, camminare tra i morti.
Tra corvi neri e rose cremisi.
Triste e senza un vero volto si aggirava tra quei resti.
Anche lei sarebbe stata così prima o poi.
No, lei lo era già, era diventata un mucchio di ossa vagante.
Lei era già morta, era morta dentro.
Il suo cuore non batteva più da tempo.
Ormai non ricordava più cosa si provava quando spingeva con forza contro la cassa tornacica.
Non ricordava più come era sentirlo scaldarsi.
Non ricordava più l' amore, lo aveva voluto dimenticare.
Ma ricordava ancora l' agonia di quell' assurdo sentimento.

Questa sono io, una ragazza che ha perso la fede nell' amore.
Una ragazza che piange lacrime cremisi.
Una ragazza con un cuore ormai ghiacciato…
Una ragazza assetata di dolore.