Fragili resti si scontrano in una danza macabra, la neve che li aveva coperti che cadeva a terra mentre gli arti si scuotevano. Poi qualcosa corse attraverso un raggio di luna piena e Ashlyn intravide dei capelli neri e degli raggianti occhi violetti. Un uomo. Un uomo grande e muscoloso che si stava avvicinando a lei velocemente. La sua espressione era di pura brutalità.

"Oh mio Dio", sussurrò. "Fermo. Fermo!"

Improvvisamente lui era la, proprio di fronte a lei. Avvolgendola, bloccandola, annusando il suo collo. "Erano Cacciatori", disse con un leggero accento Inglese, la sua voce dura e roca come i suoi lineamenti. "Lo sei anche tu?" lui afferrò il suo polso destro e tirò indietro il tessuto della sua giacca e del suo maglione. Fece scorrere il pollice sopra il battito. "Nessun tatuaggio, come avevano loro".

Loro? Cacciatori? Tatuaggio? Un tremore scorse lungo la sua spina dorsale. L'intruso era enorme, massiccio, la sua figura muscolosa che la circondava e intimidiva. Un odore metallico esalava da lui, misto con la fragranza di uomo e caldo e qualcosa che lei non riusciva ad identificare.

Da vicino, lei poteva vedere gli schizzi di rosso sul suo volto troppo duro. Sangue? Il vento pungente sembrava scivolare sulla sua pelle e dentro le sue ossa. Selvaggio, diceva lo sguardo negli occhi violetti di lui. Predatore.

"Lo sei anche tu?" ripeté l'uomo.

Scioccata fin nel profondo del suo essere, spaventata oltre ogni dire, le ci volle un momento per realizzare che qualcosa era... diverso. L'aria, la temperatura, la... le voci avevano smesso come se avessero riconosciuto la presenza dell'uomo e fossero spaventate da lui come lo era lei. I suoi occhi si spalancarono. Aprì la bocca per dire... cosa? Non lo sapeva. Alla fine, non importava.

"Non importa. Torna in città. Per qualsiasi cosa tu sia qui, non l'avrai..."