Ormai non sapeva che tipi di sentimenti si arrovellassero nella sua mente: era arrabbiato con Silver perché gli stava portando via ogni sua certezza, era devoto a Silver perché gli aveva portato qualcosa di ancora più prezioso di tutto l’oro dell’Urca, era confuso perché non sapeva cosa ne sarebbe stato di James Flint se adesso avesse posto fine a tutto quello di cui era sempre stato portatore. Solo adesso, alzando gli occhi su Silver, nota il fatto che ormai si era lasciato andare sul terreno e che la pistola era lontana dalla sua mano.
«Potrei ucciderti in questo istante e tornare alla mia guerra.»
«Lo so.»
«Potresti non vivere la vita che tanto sognavi con Madi.»
«Ho smesso di sognarla quando lei ha deciso di amare questa guerra più di quanto abbia mai amato me.»
«E quindi cosa ti rimane?»
«Svegliarti dal tuo incubo, come mi ha chiesto Thomas.»
«Non lo ha chiesto a te.» la confusione è palpabile nella voce di Flint, che continua a guardare il ragazzo dai capelli ricci di fronte a sé.

Così si trovò direttamente faccia a faccia con l’altro, i loro nasi potevano quasi toccarsi e il respiro dell’altro divenne prepotente sul suo. Rimasero qualche secondo ad osservarsi, fino a quando il più piccolo non deglutì e spostò la sedia per alzarsi «Forse.. è meglio se ti lascio riposare.»
«Io non voglio riposare.»
«Derek»
«Stiles, non ne abbiamo più parlato.»

"Crimson Peak era ancora nei suoi incubi, ogni notte si svegliava con il ricordo di quei mesi passati in quella casa degli orrori, si svegliava vedendo il sangue di quella donna sulle sue mani, il suo Thomas riverso a terra e gli uomini che arrivavano da lontano per aiutare lei e Alan.
Mentre gli occhi dalle iridi castane sono fissi sul soffitto, ancora ricorda il freddo della neve sotto i piedi, le domande dei poliziotti e il ritrovo del cadavere di Lucille Sharpe in mezzo alla neve. La mano si allunga, in ricerca del petto di lui, dei suoi capelli scuri e ricci, di quel calore di cui aveva bisogno per tornare a dormire, si volta e lo trova come ogni notte nel suo letto, sorride come solo una madre può fare e le si riempie il cuore mentre osserva dormire in modo così beato quel fagottino di quasi tre anni. Il piccolo Carter era l’unica cosa buona di quel periodo di orrori, di quegli incubi che le tormentavano l’esistenza, e più cresceva più somigliava a suo padre. "

«Nico, sei un ragazzo del terzo anno, ormai sei entrato tra quelli più grandi e.. beh hai quell’aria misteriosa..»
«Cosa stai cercando di dirmi?»
«Di Angelo, sta cercando di dirti che le ragazze stanno facendo la fila per uscire con te» il moro quasi sta per strozzarsi con il succo di frutta «EH?!»
«Un paio di ragazze della mia classe di matematica mi hanno anche chiesto se hai una ragazza»
«State scherzando vero?»

Era straordinario tornare a Narnia, quel posto le era mancato così tanto ma era consapevole che quella sarebbe stata la sua ultima avventura in quel luogo e il solo pensiero le spezzava il cuore, quello che più le spezzava il cuore era essere consapevole di cosa le facesse provare Caspian ogni volta che poggiava gli occhi su di lei.

«Pe-Percy» geme il più piccolo, Percy gli porta la mano sul suo pene, e comincia a muoverla andando a masturbarlo, l’altro gli porta le labbra sulla carne mordendolo per smettere di gemere
«No, voglio che urli il mio nome» dice l’altro staccandolo.

«Io..» le parole gli mancano in gola e abbassa gli occhi
«Ah, vuoi fare tanto il moderno, cambiare il mondo.. eppure hai paura di provare qualcosa per un uomo. Vero?»

In ogni caso, anche se Percy adesso aveva circondato con un braccio le spalle di Nico lui sapeva che quello era diventato per lui un movimento molto naturale, non aveva mai fatto nulla per malizia, non l’aveva neanche mai sfiorato in “quel senso”, anche se a lui non sarebbe dispiaciuto dato che aveva una cotta storica per il più grande ormai da quando erano solo due ragazzini.
[b]C'è un personaggio presente in BOO (che io non ho letto)[/b]

Lo guardò negli occhi per un momento interminabile «Io e te siamo come il sole e la luna»
«In che senso?» chiese l'altro
«L'uno non ha ragione d'esistere senza l'altro».

Era abituato a tutte quelle attenzioni, ma non da parte di Lui. Non riusciva proprio a reggerli quegli occhi verdi, quando lo osservava si sentiva andare a fuoco e sentiva le mani fremere, aveva voglia di bloccarlo al muro e baciare ogni parte del suo corpo. Ma lui non era suo, lui non era di nessuno: era uno spirito libero.

Questa storia parla della new generation di Harry Potter. La maggior parte dei personaggi è attinente a quanto si sa dei libri e delle informazioni rilasciate da J.K. Rowling, mentre altri sono inventati.