Tutti hanno segreti, tutti hanno paura di qualcosa.
La paura può darti forza, può far si che si crei adrenalina nel tuo corpo...
Ma quando quei segreti vengono svelati? Quando la verità viene alla luce?
Scapperai? Lotterai?

Capo Cod era sempre stata una cittadina molto tranquilla, si poteva vivere in una serenità assoluta conducendo una vita semplice, se lo si voleva.
Era piena di pescatori, l'attività primaria li, e tutti si conoscevano tra loro; Quindi un 'piccolo' scandalo navigava alla velocità della luce, in un solo minuto tutta la cittadina era a conoscenza di quello che era accaduto ed i giudizi non mancavano mai.
Emma Jane lavorava nel piccolo pub del padre accanto al porto, lo aiutava a gestirlo, e passava quasi tutto il suo tempo li dopo la scuola; amava dipingere e lo faceva ogni volta che ne aveva l'occasione.
Adrian era un soldato appena tornato da una missione, giovanissimo, ma aveva quel viso di chi ha già visto tanto, aveva una storia da raccontare.
Tutto succede un po' per caso, un po' per assenza di accortezza, per quell'ingenuità che caratterizza i giovani, che li rende cosi impulsivi e irresponsabili.
Proprio cosi, giorni dopo, l'intera cittadina sapeva, conosceva quanto accaduto e puntava loro il dito contro.

"Non mi ha fatto venire qui perché volevo, ma cerca di mettermi alla prova" la mia testa rischiava di esplodere, tutto intorno a me sembrava confuso e non sapevo come smetterla.
"Non guardarmi senza dire nulla Cruns, rispondimi." mi avvicinai a lui con tutta la rabbia che avevo in corpo, i battiti acceleravano e la vista diventava sempre più scura.
"Lui non vuole che io parli, ed io cosi farò." era sparito, in poco tempo, era sparito.
Scaraventai tutto per terra, tutto ciò che mi capitava a tiro.
Lui mi metteva alla prova.
Lucifero mi metteva alla prova.

In certe situazioni non sai davvero come comportarti.
Fingi di sapere tutto, di avere la soluzione a quel problema, fingi di stare bene e di non aver paura..
ma quelle sono tutte bugie, bugie dette cercando di far bene.
Ma la verità è sempre la miglior cosa, è sempre la miglior cosa affrontare le proprie paure, è sempre la miglior cosa ammettere di aver bisogno di aiuto.
Ma in certe situazioni, la confusione è cosi grande che dimentichi come ci si comporta, dimentichi le cose importanti.. dimentichi chi sei davvero.

Avevo deciso di fare qualcosa, volevo aiutarli.
Ma come? Come avrei potuto fare?
Tutto era cosi veloce e spaventoso, un minuto prima eri solo una ragazzina e quello dopo dovevi sbrigarti a crescere per accettare tutto quello che stava accadendo.
Dovevi impegnarti a non provare niente, dovevi diventare impassibile.
Ma più persone incontri, più le cose si complicano.
Più cose vedi, più è difficile da accettare.
E più cose senti, più diventa irreale.

La porta si aprì.
Mascella serrata, labbra dipinte di un rosso acceso, leggermente schiuse.
I capelli erano leggermente scombinati e le si erano attaccati al viso, gli occhi erano neri e non solo il colore delle sue iridi, erano neri dentro.

-"E' ghiacciata."- rabbrividii al solo tocco.
-"E' morta."- gesticolò con le mani.
-"Siete sicuri?"- alzò un sopracciglio.
-"Ovvio, siete dei cretini, è da milioni di anni chiusa in un cubo di ghiaccio."-
-"Dio, questo è spaventoso."- afferrai la prima cosa che mi capitò tra le mani.
Un urlò riempì la stanza. spalancai gli occhi, correndo via.

"ma io tornerò presto, starò via qualche mese, il tempo di sistemare alcune cose e tornerò da voi, da te."
io ci speravo, come ancora ci spero.
io ci ho creduto, come ancora ci credo.
io l'aspettavo, come ancora l'aspetto.

Quelle poche parole.. che mai saranno lette.

"Smettila di fingere"
"Non fingo"
"Si invece, continui a fingere, perché lo fai?"
"Perché ho paura."

'prendimi, sto cadendo.'
'afferra la mia mano, io sono qui.'
'non lasciarmi, ti prego.'
'non ti lascerò, lo prometto.'
'dove sei?'
'io sono qui.'
'va via.'
'rimango.'
'ti odio.'
'ti amo.'
'stringimi.'
'non ti lascerò più.'
'ho paura.'
'ci sono io.'

-“E tu? Tu chi sei?”- mi sorrise e si avvicinò a me, risi mordendomi il labbro-“Io non sono niente, io non sono nessuno.”- sorrisi guardando avanti.
Mi guardò confuso-“Io so chi sei.”- mi accarezzò una mano-“Chi sono secondo te?”- sorrisi-“La ragazza che mi farà impazzire.”-

-"Ti amo."- risi -"Mi dispiace per te."-
______
-"Ti amo."- accennai una risata -"Mi ami?"-
______
-"Ti amo."- lo guardai e mi avvicinai a lui -"Anche io."-
Così diversi, ma nello stesso tempo così simili.
Uniti in una lotta senza fine, una lotta contro se stessi.
Ronnie Gonzales.
Derek Lighten.

E se le bambole potessero prendere vita?
Se non fossero solo di plastica?
Se anche loro fossero fatte di carne?
Se anche loro avessero un cuore funzionante?

Non tutto cambia.
Le cose, anche se passati tanti anni, possono rimanere le stesse.
L'unica cosa che non è possibile è di non poter tornare indietro.