Louis non si è mai goduto a dovere la città in cui vive, fa doppi turni quasi ogni giorno pur di non restare solo e nulla pare stanarlo dalla routine plastica che ha il controllo della sua vita. E' ancorato ai ricordi di qualcosa che avrebbe dovuto archiviare da tempo ed è innamorato dello skyline notturno. Harry è uno studente a tempo perso, non vuole finire l'università perché spaventato da ciò che verrà e scrive un blog che riempie di fotografie e autoscatti che non inquadrano mai il suo viso.
Zayn è permaloso e Liam troppo invadente.
---
Louis/Harry - accenni Zayn/Liam
NewYork!AU - Student!Harry/Barista!Louis

«Non portarmi all’ospedale» biascicò Louis tentando di sedersi senza sentire dolore ovunque, abbandonandosi contro il sedile di pelle.
«Lo so, andiamo al mio appartamento» disse Harry tenendo d’occhio il passeggero dallo specchietto retrovisore «Non ti muovere Lou» aggiunse tornando poi a guardare la strada, ma accelerando ad ogni semaforo che da verde diventava arancione, sfidandoli.
«Vai troppo veloce» disse Louis con voce seria «Sono un criminale, se mi prendono il numero di targa sono fottuto»
«Non sei un criminale baby, sei solo qualcuno che gioca a fare il delinquente» sorrise Harry sentendo il suo passeggero brontolare e poi gemere di dolore quando, a causa di una curva presa troppo stretta, si ritrovò a essere sospinto contro la portiera e a prendere una gran bella botta.
«Non fare battute di spirito proprio ora, sto sanguinando troppo per i miei gusti» attaccò stringendo il tessuto della camicia contro un taglio lungo il bicipite, causato dalla caduta su una coccio di bottiglia procurata da una delle guardie di Malik. «E sbrigati, per favore»
---
Vegas!AU [Larry - Accenni Ziam]

Mentre cercava la scatola di un gioco di società al quale mancavano delle pedine e parte della struttura, Louis ritrovò quei vecchi bicchieri attaccati allo spago. Il cartoncino leggero era spiegazzato e lo spago tutto attorcigliato, ma quando Harry avvicinò all'orecchio l'altro capo mentre Louis teneva un bicchiere contro il petto giurerebbe di aver sentito il cuore di Louis battere forte forte mentre gli sorrideva e lo guardava con gli occhi limpidi come il mare d’estate.
---
Childhood!AU/Teen!AU

Si sorrisero, ma quello che si erano dati non era un bacio vero, non si poteva nemmeno paragonare a uno finto da attori e, come tutti dicevano, un vero bacio doveva durare il tempo di ripetere mentalmente tre volte la parola Mississippi.
---
Zayn/Liam - '50!AU

Mi aveva raccontato di come una volta, quando ancora era un bambino, sua madre lo aveva per sbaglio chiuso fuori casa dimenticandosi che suo figlio maggiore fosse rimasto a giocare un po' più del solito nel parco dietro casa e di come lui aveva battuto più volte alla porta senza ottenere una risposta, così si era arreso ed era rimasto seduto su quel gradino per tre ore buone, in silenzio senza dire niente.
[Harry/Louis]

Il resto è buio, come se i miei occhi si rifiutassero di guardare oltre il nero dell’interno delle mie palpebre e il cervello decidesse di non visualizzare più quello che è successo, come se le mie dita non riuscissero più a sentire il calore del corpo della ragazza che avevano toccato fino a poco prima e le mie labbra non sentissero più il sapore di ciliegia delle sue.
Come se non avessi scopato con quella ragazza, come se lei non mi avesse fatto provare quel piacere proibito che solo il sesso è in grado di dare, come se non avessi giocato con la sua intimità, soprattuto come se lei non mi avesse graffiato la schiena presa dagli spasmi del piacere che sono un orgasmo può dare.

-Cosa c’è che non va?- domandò lui, sussurrandolo all’orecchio.
- Niente. – rispose e si strinse ancora più forte a lui, mimando con le labbra ogni singola parola della canzone, sorridendo al ricordo di tutte quelle volte che Zayn la prendeva in giro per la sua passione nei riguardi di Lana Del Rey.
- Capisco quando menti.
- Lo so. – sorrise. – Am I what your heart desires?- domandò sussurrandoglielo all’orecchio, seguendo il testo della canzone.
Il ragazzo sorrise, notando quanto fossero lucidi gli occhi di Grace e quanto forte lo stesse stringendo. 
-Non devi nemmeno chiederlo. – sussurrò mentre continuavano a ballare sulle note di quella canzone, sulle note della loro canzone, una di quelle che esprime tutto e niente allo stesso tempo, una che descrive perfettamente due persone e il loro rapporto incasinato.  
Semplicemente una OS riferita a Burn Everything You Loved o una versione alternativa del tredicesimo capitolo di essa.

- Non sono capace di tenere in piedi una relazione. – ammise Zayn, Grace era la sua prima ragazza seria, la prima che gli facesse provare qualcosa che non fosse solo eccitamento sessuale.
- Neanche io. – ammise a sua volta la ragazza. – Mio padre da piccola mi diceva sempre una cosa: ‘Se qualcuno ti spezza il cuore tiragli uno schiaffo, schiaffeggialo e poi prenditi un gelato’, ci siamo già presi a manate abbastanza, andiamo a prendere questo gelato? – domandò la ragazza sorridendo, lasciando Zayn senza parole.
- Vuoi davvero un gelato? – rise il ragazzo, di gusto, come se non fosse successo nulla. – Vuoi dire che di tua spontanea volontà vuoi mangiare?
- Preferisco un Happy Meal, ho fame, comprami un Happy Meal Bad Boy. – rise a sua volta Grace guardandolo con gli occhi che luccicavano, loro facevano pace così, con leggerezza, dimenticandosi di tutto quello che era successo poco prima.
- Agli ordini. – sorrise e si pulì il sangue della mano su i pantaloni neri per poi mettersi alla guida.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Heather non è Grace, Heather non sa nemmeno quanto lei sia falsa e finta, non sa nemmeno che Zayn Malik è esattamente come lei.
Continuazione di This Is What Makes Us Girls :3

-Sei squallida, Fitch, non mi stupisco che tutti i weekend torni a casa all'alba sola barcollando su quei trampoli dopo essere stata con non so quanti sconosciuti.
- E lasciala, Zayn.
- Harry, guardala, è la cosa più penosa che abbia mai visto.
- Falla andare a casa, non incasinarti per una troietta.
- Non è finita qui, Fitch.-
“Chi ti vorrebbe se tu non facessi la fame per avere quel corpo perfetto, non ti imbottissi il reggiseno per avere quelle due belle bocce e non ti tingessi i capelli tornando ad averli di quell’anonimo biondo slavato da ragazza della porta accanto?” Si tormentava con questi interrogativi che non avevano una risposta semplice.
Fanfiction in revisione.