Draco aveva passato la notte in bianco. Erano due mesi che non riusciva a chiudere occhio che per poche ore e poi il sonno svaniva lasciandolo in balia dei suoi pensieri.
Si rigirava in quel letto troppo grande per una persona sola. L'aria profumava ancora di lei. Quella stanza che aveva visto consumare il loro amore, bruciava nella fiamme.
Mi manchi.
Si era girato sul fianco destro e con la mano carezzava quella parte di letto vuota. Era strano vederla così, quando fino a poco prima c'era lei ad occupare quel posto.
Non era stato facile fare quello che aveva fatto. Ci era voluto tutto il suo coraggio, ma soprattutto il suo amore. Era stata dura anche per uno come lui.
Non potevo tenerti con me.

Quanto dolore può sopportare un'anima?
Qualcuno dice infiniti, qualcun altro dice limitati.
La verità è che l'anima si sgretola sempre di più ad ogni nuovo dolore.
Lucifero aveva perso il suo amore, di nuovo.
Gli era scappato via come sabbia tra le mani e non aveva fatto niente per fermarla.
L'aveva solo guardata allontanarsi. Non una parola, non un addio. Per lui non c'era niente, solo un silenzio sordo.

Tate è seduto sul letto accanto a Violet, ma lei non percepisce la sua presenza.
Da quando gli ha urlato in faccia di sparire non si è fatto più vedere. Ogni giorno le lascia dei piccoli simboli, segnali per farle sapere che non è sola, ma lei non ha mai pronunciato il suo nome.
Il temporale fa da cornice alla notte, i lampi, per pochi istanti, illuminano quel quadro che emana una profonda tristezza.
Un lampo.

Effy stava davvero male, non riusciva a metabolizzare quello che gli era stato detto.
“Freddie è morto.”
Troppo dolore in così poche parole. Lei non era abituata ad affrontare le situazioni difficili.
Lei fuggiva.
Fuggiva da se stessa ma soprattutto dalla realtà.
Effy si nascondeva dietro quel muro che si era creata, dove non ci faceva entrare nessuno, era il suo nascondiglio segreto e lì, poteva vivere felice nei ricordi.
Si sentiva viva.
Nel suo nascondiglio Freddie era vivo, stava con lei ed erano felici insieme.