Mentre cercavo di rimettermi nella giusta posizione, sentii un rumore sordo provenire da un punto impreciso, davanti a me. Alzai la testa e lo vidi. Era qualcosa che si muoveva, non riuscivo ancora a distinguere bene. Anzi no, era qualcuno, qualcuno che mi avrebbe aiutata, sicuramente. Non ci pensai una seconda volta ed iniziai ad urlare nel mezzo del nulla "hey!". La persona in questione alzò la testa, smettendo di rovistare nei resti di quella che una volta era una casa: era un ragazzo.
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"Ah giusto" disse dandosi una scrollata e venendo verso di me "sono Harry" disse poi sedendomi di fronte "Harry Styles".
La prima cosa che notai furono i capelli: particolarmente disordinati, ricci, indomabili. E gli occhi. Quegli occhi erano tanto smeraldi quanto immensi e misteriosi. Immaginai racchiudessero un passato non troppo felice e sereno. Le labbra erano carnose e rosee e la pelle del viso era leggermente abbronzata, ma segnata da piccoli graffi e cicatrici.
Mi accorsi che stava tendendo la mano verso di me in attesa che la stringessi, così sussurrai
"Catherine; Catherine Edwards".