Bakugou Katsuki/Kirishima Eijirou
IPF - Normalmente Bakugou non si permette nessuna distrazione durante gli allenamenti, ma non aveva previsto l’erezione dovuta a Kirishima che praticava il Salmon Ladder in palestra.
«Che cazzo è questo casino?» Urla Bakugo con il chiaro intento di intimorirli, ma è da tempo ormai che la sua voce rauca e le parolacce non sortiscono più alcun effetto su di loro.
«E’ Kirishima. Dice che arriva fino all’ultimo gradino senza cadere.» Risponde Mineta indicando l’attrezzo di risalita per il salmon ladder.
«E lo faccio!» Si affretta a confermare il ragazzo che sta già preparando l’asta. «Merda se lo faccio!»
A quel punto Bakugo, da copione, dovrebbe infuriarsi ancora di più, sgridarli perché sono dei fancazzisti e perché lo hanno distratto da quello che stava facendo; a quel punto Bakugo dovrebbe fare Bakugo, ma Kirishima che guarda proprio lui prima di posizionare la sbarra sul primo gradino strizzandogli l’occhio prosciuga ogni impeto.

Kageyama Tobio/Hinata Shouyo
IPF - ti piace quello che vedi
«Lo hai sentito anche tu, vero? Mentre giocavamo.» Hinata ha lo sguardo luminoso ed entusiasta, quello di quando qualcosa lo elettrizza, spesso qualcosa che riguarda la pallavolo. «Sarà fantastico quando giocheremo come avversari. Non vedo l’ora.»
Tobio avverte uno smottamento, qualcosa che scivola via, dentro, mentre l’altro continua a guardarlo estatico.

Mirio Togata/Tamaki Amajiki
IPF - Fluff sex
Da quando ha perso i suoi poteri Mirio ha fatto della resilienza il suo quirk. Non ha sprecato un solo attimo ad arrendersi e ha impegnato tutte le sue energie per rimettersi in gioco. Questo non lo ha stupito, Tamaki non si aspettava niente di diverso da lui, ma ha sicuramente fatto in modo che il suo amore crescesse ancora di più.

Kindaichi Yutarouu/Kunimi Akira
IPF - “Se ti fa stare meglio, puoi continuare a chiamarmi Tobio. Non mi importa.”
TW: depressione TW: suicidio TW: autolesionismo
Akira Kunimi non sente quasi niente. Sa che le emozioni esistono, che lo circondano, ma da quando ha memoria di se, sono sempre state qualcosa che non gli appartiene, qualcosa di astratto e debole.
Non prova nulla con intensità, non si espone. Per lui è sempre stato tutto superficiale, a livello epidermico, mai a fondo.

Dalla finestra dietro la scala antincendio la città non faceva poi tutta questa paura; era solo un gomitolo grigio di strade, un susseguirsi di luci e palazzi che da così lontano sembravano più costruzioni di mattoncini Lego che una vera e propria metropoli.

« Se devo morire Kosta, voglio farlo come mi pare. »
Kosta annuisce, riconosce che lo ha seguito perché gli credeva, ma è altrettanto sicuro di non voler morire.
« Da uomo libero. » Gli fa eco, per assicurargli che se lo ricorda ancora il motivo per cui sono scappati.

Piena, per una notte soltanto.

Piedad camminava sempre dove la sabbia era ancora asciutta, dove i suoi piedi non lasciavano traccia e nessuno avrebbe potuto testimoniare che era passata di lì.

« Non riesco a immaginare qualcuno che odia la primavera. »

« Il suo tè si è raffreddato, madame. » Afferma grave lui alzandosi e invitandola a fare lo stesso.

« Un giorno. » Decide, lo fa ad alta voce. « Tutto questo sarà anche tuo. »

Nessuno aveva fatto caso né a lui né al suo cappello mentre uscivano indisturbati dall’edificio, ma una volta fuori si era reso subito conto che proprio non sapeva da dove parti-re per cercarlo, il mare.

[Raven/Garfield Logan]
- AU del comic!verse
Lui non capisce ancora cosa significhi essere padre, cosa significherà, ma è coraggioso e matto quanto basta.

[Raven/Garfield Logan]
- comic!verse
Per questo, pensa Gar, lui è lì: per riportarla tra loro quando si allontana per troppo tempo, perché lui è quello fastidioso, quello spudorato, quello che certe cose se le può permettere.

[Donna Troy, Dick Grayson]
- comic!verse
Perché Donna è l’unica della quale non ha mai davvero pensato di innamorarsi, neanche per un attimo, neanche quando ha capito quanto importante fosse per lui, per loro, per tutti loro.