-Fanfiction ispirata al romanzo "Storia di una ladra di libri"-
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Nell'ottobre del 1943 la Germania nazista era messa in ginocchio dalla guerra, le incursioni aeree sempre più frequenti mietevano migliaia di vittime, spazzavano via case, vite, speranze.
A Molching, una città nei pressi di Monaco, la Himmelstrasse pareva continuare a resistere alle insidie del secondo conflitto mondiale; la vita all'interno del quartiere procedeva più o meno tranquillamente, i commercianti tiravano avanti come meglio potevano, i bambini continuavano a giocare a pallone nel fango e due ragazzi se ne stavano in riva al fiume fantasticando su come sarebbe stata la vita al di fuori di Via Paradiso.
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-Quando tutto questo finirà ti porterò via, Rosalie-
-Davvero?!-
-Ma certo. E tu in cambio... mh, vediamo, che ne dici di un bacio?-
Il ragazzo dai capelli del colore del grano trattenne una risata nell'avanzare come ogni volta quella proposta e, come ogni volta, ricevette la stessa risposta.
-Scordatelo idiota-
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-Mi dispiace Rose, i-io non sono riuscito a trattenermi, scusami t-ti prego-
-Cristo Santo Luke, perchè devi rendere tutto più difficile di quanto già non sia?!-
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-Va via, Hemmings-
-Non finché tu non mi ascolterai, io ti amo, Rosalie-

-Voglio che tu mi renda forte Ace, come te-
Sussurrò il ragazzo non accennando a schiodare gli occhi azzurri e lucidi dai suoi di un colore indefinito tra il verde e il grigio.
Grace sbarrò le palpebre assumendo un’espressione tutt’altro che serena.
-Cosa?!-
Urlò allontanandosi per quel po’ che le era concesso, dato che erano seduti sul pavimento e che le loro gambe erano intrecciate, lo fulminò con un’occhiata e dovette trattenersi dal tirargli uno schiaffo.
Lui voleva smettere di provare dolore, voleva diventare come lei, insensibile.
-Sei solo un ragazzino, non hai idea di quanto faccia schifo essere così, non sai quanto sia orribile morire dentro e non riuscire neanche più a piangere Luke, non sai nulla e io non ti lascerò finire come me, non ti aiuterò a diventare un mostro!-
Luke strinse i pugni sentendo una forte rabbia incastrarsi tra le sue costole indolenzite.
-Perché?-
Il tono di voce del ragazzo si alzò notevolmente e lei sobbalzò, colta alla sprovvista da quella reazione improvvisa, poi gli prese il viso tra le mani in modo che non potesse abbassare il capo.
-Perché a te ci tengo-
E quelle sue parole lasciarono entrambi a bocca aperta.

Compulsivo:"di impulso alla ripetizione involontaria e irrefrenabile che denota la presenza di disturbi del comportamento e neurologici."
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-È pericoloso Am!-
Una fragorosa risata lasciò le labbra rosse della ragazza.
-Sta tranquillo Lou-Lou, non sono la tipa che si spaventa facilmente, lo sai.-
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-Amnisty Evans? Dio,quella ragazza porta solo guai Zayn.-
-Un problema in più non mi cambierà la vita Liam.-
Ghignò il ragazzo facendo un altro tiro dalla sua canna, la voleva e se la sarebbe presa, non importava come.
LA STORIA TRATTA ESPLICITAMENTE TEMATICHE DELICATE, SE NON VI PIACE IL GENERE NON ENTRATE.
 

ZAYN: Oh la principessina si ribella!
Quell'affermazione bastò a far arrivare i miei nervi al limite della sopportazione; quel ragazzo era fottutamente stronzo.
ALEXIS: se qualcuno lo viene a sapere, giuro che non potrai più far nulla con le tue puttanelle Malik.
Sibilai riprendendomi la sigaretta e portandola di nuovo alle labbra.
ZAYN: sto tremando..
Ghignò urtandomi una spalla, per poi lasciarmi sola lì fuori.