Accovacciata per terra con le ginocchia al petto, la vista appannata dalle lacrime disperate e lente che scendono dagli occhi fino all'incavo del collo.
Una bambola abbandonata nel bel mezzo della stanza, una tazzina rovesciata sul tavolo.
Gli urli, le lacrime provenienti dall'altra camera da letto e le imprecazioni ed i pugni che si udivano incessanti dal bagno.
Un colpo secco di una porta che si chiude e dei passi che si fanno sempre più lontani...
Le lacrime che ora scendono con maggiore velocità i singhiozzi che fanno eco nella stanza ora non più silenziosa.
Non sono pronta e non credo che lo sarò mai, prima o poi magari mi ci abituerò, come al resto delle cose.
Faccio tutto questo perché lo amo.