" Perché non te lo metti tu in bocca?! Visto che hai tanta voglia di farlo fare a me..."
" Oh... è questo il punto allora..."
" Che intenzioni hai?"
" Ti faccio morire."
~
" Questa... è la mia parte preferita: ho temuto davvero di morire. [...] Sai... noi francesi chiamiamo l'orgasmo 'la Petite Mort'... romantico, vero?", chiese baciandogli il lembo di pelle tra l'orecchio e il collo.

Il piccolo Arthur era seduto per terra, in un angolino isolato del piccolo giardino dell’asilo. Parlottava da solo mentre gli altri bambini giocavano con il pallone.
Lui non aveva bisogno di compagnia, lui aveva i suoi veri amici: le fatine e i folletti che, neanche all’asilo riuscivano a lasciarlo solo.

[Francia/Inghilterra] Venne spinto contro la porta con forza ed energia, ed il basso lamento che gli sfuggì fu subito fatto tacere dalla pretenziosa bocca dell’amante.
Teoricamente Inghilterra sapeva che non sarebbero dovuti restare lì fuori, sarebbe potuto passare chiunque, perfino America - per quanto sarebbe stato assurdo il vederlo lì, in territorio inglese.

Rischiava di impazzire o, come aveva detto l'inglese, di morire. Non a caso i francesi chiamavano l'orgasmo 'Petite Mort' per il senso di oblio che accoglieva i corpi inondati dal troppo piacere. C'era infatti chi, soffocato dalla lussuria, arrivava persino a svenire.
Una piccola morte, la morte migliore che si poteva desiderare. E se era proprio Inghilterra l'artefice della sua morte Francia non poteva che esserne felice.

Sarebbe stato interessante iniziare questa storia con un: " Le leggende narravano di un pugnale dai misteriosi poteri, da sempre nelle mani di una nobile famiglia dell'attuale Regno Unito. Un pugnale maledetto, la cui fama non era stata mai sopita dal passare delle primavere. Una storia destinata a non essere sepolta dal tempo."
[Prima Classificata al contest "Passato, Presente e Futuro" indetto da Vogue91 e partecipante al contest “Pieces of a Journey” indetto da Pagliaccio di Dio]

Erano sedute ad un tavolino di un piccolo bar delle vie di Amsterdam.
Chiacchieravano amabilmente, scherzando e criticando i passanti che affollavano il marciapiede.
Era un passatempo semplice e divertente per Bella e Sesel, adatto nell'attesa di un cameriere che avrebbe preso le loro ordinazioni.

[Francia/OC!Monaco] Francis era solito portargli dei regali ad ogni sua visita ma per Monaco quei pacchi potevano anche essere vuoti: per lui, l’importante, era la semplice e sola presenza di suo fratello.

[OC!Principato di Monaco/OC!Principato di Andorra] Monaco aveva sempre apprezzato la compagnia femminile - oltre a quella indispensabile di Charlotte, si intende. L'abbracciare i loro lisci e delicati corpi, l'inspirare dei dolci profumi e il bearsi dei teneri gemiti che erano in grado di emettere, era un'esperienza unica e anche alquanto utile.

[Inghilterra/Cina] Poteva leggerlo nei suoi occhi ardenti d'orgoglio e di voglia di rivalsa: la sconfitta del suo esercito non equivaleva a quella del suo ego.
Cina avrebbe piegato la testa, avrebbe ubbidito agli ordini che gli sarebbero stati impartiti, ma avrebbe anche continuato a battersi per non farsi sottomettere.

[Francia/Inghilterra] L'amore, per Francia, era arrivare agli estremi.
Era fare tutto ciò che era in suo potere per compiacere l'amante e renderlo felice, era fare lunghi viaggi solo per poter stringere tra le braccia l’altro ed era anche non andare mai via, nonostante le lamentele e gli insulti.

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23. Sentire e Godere: Era stato privato della vista attraverso una benda scarlatta che si stringeva attorno al suo capo, e mentre gli occhi erano celati da quel misero pezzo di stoffa, anche i movimenti erano quasi del tutto bloccati dal corpo dell'altro sopra il suo - oltre che dagli altri veli carmini che lo incatenavano contro la testiera del letto.
Non pesava ma bastavano le sue mani, le carezze e le labbra sulla sua pelle, a costringerlo a restare fermo.
Sentire e godere: quelle erano le uniche cose che l'altro di aveva concesso di fare.
24. Solo la sua Fantasia: L'acqua scorreva rossa nel lavandino, densa di sangue e terra.
Bielorussia la osservava, ferma e fredda come una statua di marmo, senza neanche provare sfregare le mani sporche per pulirle.
Era inutile lavarle con quella dovizia quasi maniacale che aveva visto in molti soldati e, talvolta, anche in delle Nazioni: il sangue rimaneva lì. Sfregarle energeticamente nel tentativo di eliminare la prova di un assassinio - se tale poteva definirsi la difesa dell'amato - avrebbe solo ferito le mani, scorticandole.

[FrUK] La festa era stata un successo.
Una rivisitazione storica di quelle antiche, con abiti sfarzosi e curiose maschere che celavano i visi. Molte coppie ancora affollavano la sala, ballando e chiacchierando, mentre altre avevano già iniziato ad abbandonare la festa. Arthur Kirkland si poteva dire fiero della sua organizzazione.
Non vi erano stati problemi durante tutta la serata, ed era anche riuscito a sventare l’entrata di alcolici nella palestra - tentata da Gilbert e da suo fratello. E, vederla giungere lì al termine esattamente come l’aveva progettata, lo faceva sentire orgoglioso del suo ruolo di Presidente del Consiglio Studentesco.

[Thailandia Centric] Thailandia sorrideva sempre.
Era una Nazione semplice e cordiale, buona e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Impossibile non considerarlo il “tipico tipo su cui fare affidamento”.
Sfortunatamente, quella, era una menzogna. Portava semplicemente una maschera - grande e pesante - per nascondere il suo vero viso.

Era steso su quella superficie fredda ed osservava l'altro che, ancora vestito, lo sfiorava delicatamente. Sembrava quasi pensieroso, indeciso sul come e dove toccarlo con più decisione.
Era quasi frustrante quella attesa, soprattutto all'idea di essere lì, nudo, mentre l'altro indossava ancora il suo tappo.

[America/Inghilterra, Francia] Tese le braccia verso America, elemosinando un abbraccio con sguardo quasi supplichevole. Lo guardava con occhi lucidi, carichi di quelle cristalline lacrime che scorrevano copiose lungo le sue guance arrossate.
“ A-ah... Alfred...”, ansimò, ricevendo dall’altro un leggero morso sul collo. “ T-ti prego... please... prendimi.”
America sorrise nel sentire quelle basse parole soffiate appena sul suo orecchio.