C’era una casa maledetta a Silverdale.
Qualcuno nel sentire queste parole avrebbe potuto pensare ad un’iperbole traboccante di arcano; ad un vecchio casolare diroccato colmo in egual misura di polvere e pregiudizi, ma la casa appariva esattamente per quella che era: bellissima, elegante, in puro stile vittoriano.
Se qualcuno avesse voluto informarsi sull’epoca della sua costruzione -come in effetti era avvenuto nel corso degli anni- avrebbe verificato che il catasto non possedeva documenti risalenti a quel periodo. La persona più anziana del paese avrebbe risposto che la casa era sempre stata lì, dai tempi del nonno di suo nonno, e che non era mai stata abitata.
Forse la gente avrebbe dovuto fare due più due e lasciar perdere, ma si sa come vanno queste cose: il prestigio, la scala sociale, la scocciatura dell’affitto…
Perciò, sì: c’era una casa maledetta a Silverdale.
Peccato che nessuno si fosse dato la pena di dirlo al ragazzo che stava per entrarci.

Evelyn Lowell è entrata nel Programma Protezione Testimoni a dieci anni.
Per tre volte ha cercato di condurre un'esistenza normale e per tre volte è stata costretta a rivedere i suoi piani; perchè chi ha ucciso i suoi genitori ha continuato a scovare i suoi nascondigli, sebbene più affascinato dal suo carattere che intenzionato a farle del male.
Ed è alla soglia del suo quarto trasferimento che qualcosa cambia drasticamente.
Perchè Evey scopre che la vita che un tempo conduceva non era ciò che ricorda con rimpianto, e che, forse, stare tra le braccia di un killer è più sicuro del trovarsi nel mondo reale.

" «-Signore sono passati tre mesi! Perché dovrebbero provare a fare irruzione qui con la possibilità di farsi catturare?» - Una parte di lui si era affidata alla retorica di quella stessa domanda per riuscire a dormire la notte, quando nella sua mente si affacciavano le due immagini che lo scaraventavano tra gli incubi più neri: quella di un uomo che era riuscito a fargli chiedere pietà solo guardandolo e quella di una ragazza che traboccava potere anche legata ad una sedia a rotelle.
Alcune volte, preda dell’ebbrezza alcolica, la domanda aveva quasi senso: lui era un militare, circondato da altri militari, con un intero carcere difensivo come quartier generale…perché avrebbero dovuto rischiare?
Ma alla fine la risposta arrivava sempre, per quanto odiata e terrorizzante. Per vendetta, rivincita o per il semplice gusto di farlo. "
[Storia partecipante al “Red Wedding —o di matrimoni deviati” contest indetto da Bellatrix_Indomita sul Forum di EFP]

«-E’ come te l’eri immaginata, la fine della guerra?» - La voce del suo comandante era roca, graffiante, come se avesse ingoiato chili di polvere. L’altro non ebbe bisogno di riflettere, o di attendere che una risposta ispirata salisse alle sue labbra.
«-Sì Shepard: è stata la sfida più difficile della mia vita…e adesso davanti a me c’è la migliore delle ricompense.» - La risata fu bassa e vibrante ma venne sostituita subito da un lamento di dolore. Kaidan si alzò immediatamente, pronto a chiamare la dottoressa, ma Shepard gli afferrò la mano. Le sue dita erano ruvide, callose e forti. Si sentì formicolare la pelle nel ricordarle su di sé.

Vanno avanti così da anni: attraverso il Messico ed il Brasile, separati per troppo tempo, insieme per troppo poco.
Forse è arrivato il momento di cambiare. Nell'atmosfera rovente di Toluca, tra le labbra rosse di Panchito e gli occhi verdi di Josè.
[JosèXPanchito. Gijinka]

"Quando apre gli occhi è come vedere il mondo per la prima volta.
Il mondo ha gli occhi verdi, i capelli neri e la pelle chiara come le prime luci dell’alba.
E’ devastante e magnifico."

E' il figlio di Cenerentola: è venerato per la sua bellezza, osannato per il suo charme e glorificato per la sua eleganza.
E' intelligente e sensato e sa benissimo che i figli dei cattivi non potranno mai fare davvero parte del loro mondo.
Fin quando qualcuno non si insinua nella sua vita nel modo peggiore: con broccato color prugna ed un sorriso che scioglie la sua razionalità.
Lo chiama "altezza" con malizia e arriva direttamente dal passato della sua famiglia.
[Disney "Descendants". ChadXAnthony]

Per un cattivo innamorarsi non è contemplabile.
Innamorarsi per il figlio di un cattivo è altrettanto inimmaginabile
Innamorarsi sull'Isola degli Sperduti è pericoloso.
Ma, alla fine, innamorarsi non è mai una decisione.
[Disney "Descendants". JayXCarlos]

La porta sbatté. Quando Debito si liberò dalla giacca un bottone saltò via, ma se a cose normali si sarebbe preoccupato di cercarlo e di farlo ricucire il prima possibile, in quel momento pensò che non gliene sarebbe fregato niente nemmeno se tutta la giacca fosse finita a pezzi per magia. Con una mano cercò di districare il velo di Felicità, impigliatosi in uno dei codini e con l’altra si accinse a slacciare il grosso fiocco che l’abito da sposa aveva sulla schiena.
La sua bocca non lasciò le labbra della ragazza nemmeno per un secondo.
Felicità gli tolse la cravatta e sbottonò lentamente la camicia. Le sue dita tremavano leggermente.
«-Non abbiamo mandato via gli invitati troppo presto?» - Debito depositò una scia di baci lungo il collo della giovane. Quando arrivò alla giugulare strinse appena la pelle tra i denti. Il gemito improvviso di Felicità gli fece ribollire il sangue nelle vene.
«-Gli abbiamo offerto un pranzo di tre ore, ci siamo trattenuti anche troppo Bambina.»
[Seguito di "Felicity" e "Queen of Coins"]

"Detesta essere disturbato; detesta che i suoi piani geniali, così ben congeniati e predisposti, vadano a monte e detesta che qualcuno lo fissi in costante adorazione come Harley fa sempre. A pensarci bene detesta ¾ delle cose che scaturiscono dalla presenza di Harley. Ma senza, dove sarebbero le risate? Dove sarebbe il divertimento?"

"Come facevano i clienti del suo casinò a pensare che quella che sentivano scorrere nelle vene mentre giocavano fosse adrenalina? Come potevano ritenere il gioco stesso -il poker, il black jack, la roulette- una tentazione?
Quella era una tentazione: la sensazione del corpo di Felicità che vibrava contro il suo."
[Seguito di "Felicity"]

La guerra è finita. Le grandi casate che hanno un tempo segnato i confini di Westeros si sono divorate l’un l’altra fino ad estinguersi. Tutte, eccetto quella dei Lannister.
A spegnere le fiamme che lambiscono i resti di un continente in rovina giunge la Principessa di Essos, colei che sarà giudice dei peccati della famiglia dei leoni. E con lei cavalcano due fanciulle, provate dal dolore ma risolute nella ricerca della loro vendetta. Due fanciulle che i Lannister ricordano bene.

La notte è sempre stata un richiamo per quelli come loro.
Quella notte in particolare ha sempre scatenato tempeste nell'animo di chi si è piegato al suo cospetto.
Vivian è rimasta immune al suo richiamo per quattro anni, ma adesso il suo tempo è arrivato e con esso la certezza di non riuscire a resistere alla tentazione. Perchè colui che la soggioga è vicino, ha occhi come nessun altro e sussurra con ironia "Mia Dolce Vivian".
[VivianXRafe]

[Tiny Toons]
"Era ora che le cose tornassero normali, come erano sempre state. Perchè Godzilla con la frangetta era svampita, tra le nuvole e magari un tantino pericolosa, ma era sua. E non importava che adesso lei la pensasse diversamente: era una cosa che non sarebbe mai cambiata!"
[MontyXElmyra]

“-Hai fatto chiarezza dentro di te cara, la Ruota della Fortuna sarà sempre ai tuoi comandi adesso, ma Gli Amanti…sono una cosa diversa. L’amore che provi per Papà, per me, per tutta l’Arcana Famiglia non è il tipo di amore che il tuo Arcano cerca. Non hai controllato la carta, l’hai solo pacificata. Un giorno qualcuno la farà risvegliare e per il tuo stesso bene dovrai cedere.”