Jimin non era un ragazzo ritardatario, anzi tutt'altro, arrivava sempre per primo per prendersi il suo posto preferito. Posto che, neanche a farlo apposta, oggi era occupato. Jimin, seccato e ancora col fiatone, continuò a camminare nel pullman alla ricerca di un posto libero.
Lo trovò finalmente, nel sedile che dava le spalle all'autista in fondo all'autobus. Il posto di fronte a lui era occupato da un ragazzo con la bocca nascosta da una mascherina nera e dei bellissimi capelli grigi che gli coprivano leggermente le sopracciglia.

Tratto dalla storia.
"SBAM! La porta si spalancò e batté contro il muro. Jungkook sobbalzò. Aveva gli auricolari nelle orecchie, ma il rumore fu così forte che lo sentì ugualmente. Non fece in tempo ad alzare la testa dal cuscino che una figura magra e dai capelli scompigliati si scagliò nella sua direzione e si butto sul suo letto a stella marina, schiacciandolo.
“Hyung alzati! Sei matto?” sbraitò Jungkook nonostante le difficoltà respiratorie causategli dal suo torace compresso.
“GUARDIAMO FILM D’AZIONE? EH? VERO CHE LO GUARDIAMO? DAI NON DIRMI DI NO GUARDIAMO UN FILM TI PREGO TI PREGO TI PREEGOO!” rispose un euforico Taehyung scalciante e urlante. Nonostante la scomoda posizione la sua voce sembrava anche più squillante del solito."

Tratto dalla storia.
"Era notte. Pioveva, ma non faceva freddo.
Yoongi sedeva sul davanzale del balcone, le gambe a penzoloni, e ammirava la traiettoria delle gocce di pioggia nel cono di luce arancione dei lampioni. I suoi capelli biondi erano fradici e attaccati alla fronte, e il suo maglione, appesantito dall’acqua gli pendeva addosso come i vestiti di uno spaventapasseri nella tempesta. Yoongi era contento che piovesse, perché poteva piangere senza che nessuno lo notasse."