"Ogni volta ti riprometti di non affezionarti più ma puntualmente succede senza che tu te ne accorga. "
Dopo tanto tempo (forse troppo), sono di nuovo qui a scrivere e devo essere sincera, quel foglio bianco che aspetta di essere riempito, mi mancava.. Spero vi piaccia :)

E se Kate non si fosse beccata l’influenza proprio nel giorno dell’intervista a Christian Grey?
E se Christian Grey avesse messo gli occhi sulla bellissima ragazza bionda che aveva difronte?
Cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente?
La storia che state per leggere è basata sul primo libro della Trilogia.
Kate si appresta ad incontrare il miliardario Christian Grey per un’intervista.
Una normalissima intervista, come le altre svolte per il giornalino universitario.
Almeno questo è quello che pensa Kate all’inizio ignara di come in realtà, questa giornata le cambierà la vita.

Dicono tante cose sull’amore, che è cieco, che arriva quando una persona meno se lo aspetta, ma soprattutto dicono che non ha età, che può arrivare a 15 come a 60 anni e che può coinvolgere persone anche con età diverse.
E’ il caso di Federica ed Emanuele, i protagonisti della storia, due persone diverse, con vite diverse, con interessi diversi ma soprattutto con età diverse.
Lei, adolescente, sedicenne al secondo anno di liceo socio psicopedagogico; non ha mai conosciuto il vero amore ed è in attesa del principe azzurro in cui fortemente crede.
Lui, persona matura, 25 anni, con un lavoro fisso che gli permette di mantenersi da solo. Ha conosciuto fin troppe stronze da credere ancora nell’esistenza del vero amore.
Apparentemente questi due individui non hanno niente in comune e i meno fiduciosi direbbero che il l'incontro sia stato solo un caso.
Loro ancora non lo sapevano ma di lì a poco tutto questo avrebbe avuto molto significato, avrebbe cambiato i loro stili di vita, e quella che sembrava abitudine sarebbe stata sconvolta e loro si sarebbero ritrovati catapultati e immersi in una situazione quasi impensabile che li avrebbe fatti maturare, cambiare e soprattutto vivere.

Ci vuole forza per tutto nella vita, anche per i gesti più semplici...

La storia è completamente inventata e racconta di un bambino che viene da una famiglia povera ma che, nonostante questo, riesce ancora ad avere dei sogni.
Vuole essere qualcuno, aiutare gli altri a sentirsi meno soli e aiutare la sua famiglia ad uscire dalla difficile situazione in cui si trovano.
Le sue ambizioni sono così grandi che dovrà affrontare non pochi ostacoli per raggiungerle...ci riuscirà?

So che questo non è il più allegro dei pensieri che sono usciti da questi tasti, ma ieri sera girava così e non ho potuto evitare di mettere nero su bianco tutto quello che sentivo.
La lettera è rivolta ad una persona importante che ha fatto parte della mia vita; l'ho scritta pur sapendo di non potergliela consegnare, pur sapendo che lui, purtroppo non la leggerà mai..

Come nei momenti di sconforto più totale, mi metto a scrivere, lo faccio anche quando ripenso ad emozioni forti che ho provato.
Questo pensiero, è nato semplicemente dall'ispirazione del momento.

Nei momenti di maggiore sconforto, l'unica cosa che mi consola è scrivere...e questo è uno dei pezzi che sono venuti fuori dai miei pensieri contorti.

E quando nella notte, non hai sonno perchè troppi pensieri affollano la tua mente, ti metti a scrivere, prendi confidenza con la tastiera e inizi a buttare giù qualsiasi cosa ti passa per la testa.
Pensieri che riguardano lui, che riguardano quel "NOI" che da un po' di tempo non esiste più...