NdAmministrazione (07/06/2016):
Account sospeso per la violazione della proprietà intellettuale di parte del lavoro di Elena Piccinini nella storia "mors tua, vita mea" in quanto in tale storia era stato inserito un aforisma originale dell'autrice su indicata senza averne ottenuto il permesso e senza averne inserito i dovuti crediti.
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Detto sinceramente tra noi, chiunque tu sia mio giovane avventuriero, avrei preferito nascere negli anni 70, per poter vivere la vera e semplice musica, quella che ti fa battere il cuore all’impazzata, che ti mette i brividi al primo assolo di chitarra e che ti fa salire dolcemente l’adrenalina. Ebbene, per mia grande sfortuna sono capitata (per sbaglio) negli anni 90, per l’esattezza nel ’93, anno –a mio parere- triste. Vogliamo parlare delle morti o degli album usciti male? Beh, non ho la minima intenzione di farlo odiare al mondo, ha avuto anche i suoi successi e vari lati positivi.

Ascolto gruppi che neanche la vostra testa potrebbe estrapolare dalla rete, alcuni sconosciuti e altri divenuti commerciali nell’arco di un decennio. Band che non esistono più, altre che cambiano vocalist come si cambiano le mutande.

No, non farò la lista delle mie band preferite. Sinceramente non voglio che bimbe minchia arrapate li assaltino ogni qualvolta vedano una foto.

Comunque, signori e signore, il mio nome è Frannie e si, se ve lo state chiedendo sono un’artista folle, eccessiva, rocker stralunata e amante del trash cinematografico. Amo scrivere, cantare e soprattutto Myles Kennedy; beh, questo è un altro paio di maniche e ne parlerò più avanti.

Ho cambiato almeno tre volte il nick e speriamo che dopo questo non ce ne siano più.

Parliamone. TempestBlackCobain non è un nome a caso, ma deriva da alcune passioni che ho: per quanto riguarda ‘Tempest’ era il nome di un’attrice de ‘i Robinson’ e mi è piaciuto subito, ‘Black’ perché è il cognome di uno dei miei personaggi preferiti in Harry Potter (ho addirittura il tatuaggio) e infine ‘Cobain’, beh, non credo di dover dare una spiegazione, ex leader del mio gruppo preferito in assoluto cioè i Nirvana.

Il serpente che non può cambiar pelle muore.

Lo stesso accade agli spiriti ai quali

s’impedisce di cambiare opinione:

cessano di essere spiriti. (F.W.Nietzsche)

Un’altra passione è guardare film e serie tv. Come dico sempre, le migliori serie erano (e sono ancora) quelle abbastanza vecchiotte (Hercules, Hercules young, Xena, 8 sotto un tetto, Buffy), ma alcune si salvano nonostante siano moderne. Una delle mie preferite in assoluto è Queer As Folk, serie di genere omosessuale, trasmessa su canali sky e vista dalla sottoscritta su youtube; che dire, mi sono innamorata all’istante.

Sono una delle poche che si professa a favore dei gay e che lo è realmente.

Odio gli omofobi, dovrebbero estinguersi per il bene dell’umanità.

Per quanto riguarda i film adoro gli splatter- horror-trash giapponesi e i fantasy. Il mio film preferito in assoluto è ‘Il corvo’, famoso (purtroppo) più per la morte dell’attore Brandon Lee avvenuta sul set che per l’epicità del suddetto.

Ah, si, sono una nerd. Fumetti, videogame, anime e tutto il resto, è parte integrante di me stessa medesima (?)

Ma tornando a mr. Myles Kennedy, ecco, è l’unico cantante in grado di farmi emozionare davvero; che dire, è di un’umiltà e carisma pazzeschi e lo ripeterò all’infinito. Canta per passione non per i soldi e si vede lontano km. Non mi stanco mai, ha una voce pazzesca, riesce a farti venire i brividi ogni volta e quando lo guardi, beh, ti sciogli e basta. Ha un sorriso spiazzante e avrò la fortuna di averlo davanti a me il 12 novembre 2013. Si, è questo il ‘vero amore’ per un artista, quando doni tutto per lui, anima e cuore.

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Ci sarebbe molto altro da dire, ma siccome l’ho tirata per le lunghe, la finisco qui.

Per chiacchierare sono sempre disponibile e chissà, magari raggiungeremo insieme Alice nella tana del bianconiglio.

“Ho suonato violino dopo violino per quattro ore di fila

e poi mi sono innamorata di questo.

E' come Harry Potter:

non scegli il violino, è il violino a scegliere te.”