Il giorno in cui la vita di Rose ebbe una piccola svolta, si presentò in una semplice mattinata di maggio.

Vorrei poter passare la mano in ogni singola parte del tuo corpo, vorrei delineare il profilo delle tue labbra e trovare tutte le sfumature dei tuoi occhi, anche sentirti cantare sotto la doccia sarebbe stupendo. Rubarti l’asciugamano e vederti correre per casa, cercandolo invano e trovarlo nella mia mano, mentre rido a crepapelle per la tua faccia sconvolta. Oppure semplicemente rilassarsi sul divano e restare accoccolati tutta la notte perché ci amiamo, oppure, se ti va, potremmo fare l’amore fino all’alba, fondendoci e vivendoci gli attimi più belli.

Era sempre davanti a me, mi passava accanto, mi guardava e non mi vedeva, mi sentiva ma non mi ascoltava, era questo il problema. Lui c’era e non c’era. Magari mi chiedeva i compiti di matematica ma non badava mai a me, ero una delle tante capitate sotto mano.

Come potevo resistere? Come facevo senza di lui? Mickey sarebbe venuto a portarmi le sue ciabatte e a ricordarmi insistentemente la sua assenza, come facevo con il letto per metà vuoto? Senza il suo odore la mattina o i baci dopo aver fatto l’amore? Avrei resistito?