-Carter, guardami.- Zayn la supplicò alzandole il mento con le dita.
-Non posso..- si interruppe. -ho paura.-
*ambientata in parte nella seconda guerra mondiale. le tematiche sono abbastanza forti.*

“Come scusa?” Sussulto scioccata.
“Salta su.” Ripete con meno pazienza. Noto che tamburella con il pollice sul voltante.
“No! Non ti conosco nemmeno.” Una parte di me è indignata dalla sua sfacciataggine, ma l’altra è in ginocchio con le mani giunte che mi supplica di accettare.
“E se ti offrissi tre milioni di dollari?” Ribatte sicuro di sé.

“Questa sarà la tua prima schiava, ho aspettato anni affinché fosse lei a servirti, figlio mio,” replicò il re ecclesiasticamente.
“Te l’ho già detto, io non voglio una schiava.” Proferì Harry, facendo abbassare la temperatura di qualche grado sotto lo zero.
“Ne devi avere una Harry, guardala,” il re mi indicò. Non appena Harry si girò per guardarmi mi sentii avvampare, i suoi occhi incontrarono i miei per la prima volta.

“Dove cazzo è?” Sento una voce in lontananza, è soffocata dalle lacrime non versate. Il vociferare si fa sempre più intenso.
“Non può entrare.” Un uomo risponde; la voce autoritaria e che non accetta che sia fatto il contrario di ciò che ha detto.
“Mi lasci passare, cristo.” Cerco di aggrapparmi a quelle parole come ad un’ancora di salvezza. Vorrei aprire gli occhi, ma le mie palpebre sembrano essere maledettamente pesanti.

Dal primo capitolo:
-Comunque è stato un piacere..- Non terminò la frase.
-Rebecca.- Conclusi mordendomi il labbro inferiore. –E’ stato un piacere anche per me.- Mi voltai e lasciai che la porta sbattesse dietro di me. Che cosa mi era preso? Dovevo avere quel ragazzo, lo volevo come non avevo voluto niente con così tanta forza e desiderio.