Era sotto la neve che lui lo trovò.
Era prossimo alla morte ma, per un fortunato caso del destino, l'occhio del riccio cadde proprio sul punto nel quale si era addormentato. E fu anche un caso che lui abitasse da solo e che decidesse di aiutare il ragazzo portandolo a casa propria. Fu sempre un caso che il ragazzo nel vicolo aprisse gli occhi al suono della sua voce, mostrandogli un paio di occhi azzurri come il ghiaccio, che in un istante lo conquistarono.

Un incontro passionale tra due giovani amanti su un'anonima spiaggia. Parole sussurrate, portatrici di promesse e segreti, celati fra le onde del mare e la luce del tramonto.
-Non mi hai aspettato- sorride - A cosa stavi pensando? -
- Pensavo a te -

In origine, quando le prime tribù degli uomini iniziarono a formarsi nelle Terre Centrali, si narrava dell'esistenza di una creatura.
Le storie raccontano che avesse il controllo di aria, acqua, terra e fuoco e che li utilizzasse per aiutare la gente.
Si mormorava che non fosse di questo mondo, che provenisse dal cielo...
Era in tutto e per tutto un essere umano anche se di una bellezza straordinaria, e cosa che col passare dei secoli lo ha reso una creatura leggendaria, aveva le ali.
Per questo alcuni affermavano fosse il messaggero alato di Dio, altri invece che fosse un dio egli stesso; ma sin da quando venivano narrate le prime storie su di lui, una cosa è rimasta immutata, il nome.
L'Aibel era chiamato, l'Angelo dei Cinque elementi.
"Racconti e leggende di epoche passate"
(Biblioteca Reale di Tarimar)