E dire che avere sempre odiato scene come quella.
Quando, in improbabili telefilm, la protagonista - ovviamente terribilmente sexy anche se tutta scarmigliata- si rendeva conto di essere innamorata di un uomo solo in un momento critico, lei scoppiava a ridere come una matta.
Perchè- si diceva- una dovrebbe accorgersi dei suoi sentimenti proprio mentre lui si sta sposando, o mentre è in procinto di partire per la Zambia senza alcuna intenzione di tornare indietro? Non poteva farlo prima?
Un sorriso amaro fece capolino sulle sue labbra.
Quello che non aveva mai considerato era che, purtroppo, l'amore non si può controllare.
E che, spesso e volentieri, quando anche il destino aggiunge le sue zampacce, saltano fuori dei casini allucinanti.
Ecco perchè stava correndo come una pazza sotto la pioggia incessante.
Si era accorta di amarlo.
Si sentiva vicina a quelle protagoniste, adesso.
Forse, in quel preciso istante, erano loro a ridere di lei.

La rossa scosse la testa, pensando ai giorni allucinanti che avrebbe dovuto affrontare a Pisa, dove si sarebbero tenute le gare nazionali dell' European Youth Parliament, ovvero del Parlamento Europeo dei Giovani. Lì, insieme alla sua squadra, avrebbe dovuto vivere cinque giorni da deputata europea, discutendo in inglese e francese di questioni importanti, sostendendo le proprie tesi e confutando quelle degli altri.
Il problema maggiore non era quello di discutere con estranei in lingue straniere, ma era la sua stessa squadra!
Era un covo di matti, a partire da Gavella e dalle sue unghie eternamente sporche.
Che schifo.
Sarebbero stati in cinque: lei, Vittoria Crosetti, la sua migliore amica (che forse costituiva l'unico punto positivo dell'intera faccenda), Walter Scott Meyer, un tizio americano, depravato ed eternamente arrapato, Elena Marconi, una ragazza logorroica capace di parlare per ore di cose senza senso e poi lui, il dannato Lorenzo Gentile, messo in squadra soprattutto a causa della sua fantastica conoscenza dell'inglese, dato che la madre era londinese.
Porca miseria.
E dire che Angelica trovava l'accento British così sexy!
Sicuramente, pensò con un sospiro, quei giorni sarebbero stati infernali.
E non sapeva ancora quanto.

Lui non era l'essere più dannatamente sexy che avessi mai visto. E io non stavo sbavando. Oh, no. Non avevo una voglia matta di baciarlo, di morderlo dappertutto. Certo che no. Sospirai, portandomi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio destro.
Maledetto ragazzo.

Sbuffai sonoramente, allungando una mano in direzione del mio astuccio azzurro, in segno di difesa, puntando i miei occhi castani in quelli del ragazzo che si trovava accanto a me e che, a sua volta, stava per agguantare il prezioso contenitore di tutti i miei oggetti personali, confusamente mischiati tra cianfrusaglie e cancelleria di ogni tipo.
- No.- sibilai minacciosamente, aumentando la presa su quel pezzo di stoffa celeste. - Non osare.- continuai, stringendo leggermente gli occhi.
Lui si morse lievemente il labbro inferiore, inclinando la testa da un lato, per poi dare vita ad un sorrisetto.
Insopportabile.

Un vento gelido e tagliente faceva ciondolare i suoi capelli, inducendoli a seguire i passi di una singolare danza.
Il ragazzo di fronte a lui lo fissava, con gli occhi colmi di incredulità e stanchezza.
Si era alzato, ancora una volta. Si era alzato, sì, ma sentiva irrigidirsi ogni lembo della sua pelle.
Il suo corpo urlava, preda di terribili tremolii. La sua mente lottava, non voleva che tutto finisse così.
Iniziava a piovere.

Kagome fissava il vuoto, mentre un gelido vento spostava alcune ciocche dei suoi capelli corvini.
Sospirò, socchiudendo per un attimo gli occhi stanchi e sotto i quali apparivano due profondi segni violacei.
Sentiva un forte bruciore all'altezza dello stomaco, qualcosa che non aveva mai provato, ma che la turbava.
La soffocava.

Un'altra One-shot ... Spero che sia di vostro gradimento!^^
Dai Kagome, non essere ingorda ... Dammi un po' di giollato!-
- Accidenti, Inu-Yasha! Si chiama gelato, non giollato! Quante volte devo ripetertelo ?-
Dedicata alla mia fiammaccia!^3^

Ciao a tutti!!^___^ Sono nuova di questa sezione ... Ultimamente mi sono appassionata ad Inu-Yasha e stamattina mi è venuta l'ispirazione ... Quindi una fanfiction era d'obbligo! XD Ditemi che ve ne pare!^.^
Un ringhio. Inizialmente sommesso, appena udibile, poi sempre più forte. Fortissimo. Proveniva dalla sua gabbia toracica, in un terribile urlo di dolore.
Kagome.

Lo so che il titolo potrà sembrarvi alquanto bizzarro ma...tutto quello che accadrà, accadrà per colpa di un paio di boxer!!XD
Era un lunedì pomeriggio, un solito e monotono lunedì pomeriggio : gli alberi iniziavano ormai a fruttare , permettendo a piccole sfere rosate di sostituire i fiori profumati che erano sbocciati in primavera. Infatti era già giugno, la scuola era finita e per tutti i ragazzi cominciava la stagione del divertimento.

Ciao!!^__^ sono in vena di aggiornamenti, quindi approfittatene!!XD In questa ff la nostra Ichigo è perdutamente innamorata di Ryou, ma lui...(lo scoprirete solo leggendo!!XD) *riuscirà a conquistarlo??* Il titolo è uguale a quello di una fiction, ma la trama non c'entra niente!!ciaoo smack!^3^ ditemi se piace!!^^

Era tutto così maledettamente difficile. Il dolore. Perchè esisteva? La morte. Perchè? Perchè, dannazione? Era terribile sapere che lui era vivo, solo diverse ore fa. E che era morto, in quel preciso istante. Ditemi se piace!

Sento le gocce infrangersi sul vetro della finestra della mia camera, lasciando piccoli segni che, lentamente, scivolano sul muro.
Vorrei essere come loro: viaggiare attraverso il cielo, sentirmi veramente viva e poi, finire la mia corsa. L'ennesima creazione della mia menta malata!XD Ditemi se piace!!smack!^3^

Prendete una quindicenne grintosa, piena di vitalità ma un po' inesperta con i ragazzi, aggiungete un bel moretto con gli occhi blu, un fratello impiccione, un papà geloso e il risultato sarà un frullato di emozioni!^_^ ...ditemi che ve ne pare!

Occhi tristi, vuoti e sofferenti si posarono sulla bacinella d'acqua che avevano dinnanzi: Ichigo continuava a fissare insistentemente l'acqua oramai sporca in cui si rifletteva la luce fioca del camino, mentre numerosi pensieri le affollavano la mente. La vita era così ingiusta...aveva perso la madre da bambina e ora il padre si era risposato con una donna acida, sempre inviperita e saccente; senza contare che quest'ultima aveva due figlie altrettanto crudeli e idiote!
una ff ispirata alla fiaba di cenerentola!

Un pugno.
Forte, potente, colmo di rabbia si abbattè violentemente contro il rugoso tronco di un albero.
Un altro, seguito da un altro e da un altro ancora: ormai le sue nocche erano diventate rubiconde, ma non gli importava più niente, perchè fratturarsi una mano non era niente in confronto al dolore che provava dentro.
La mia prima one-shot!^^