"Ogni istante, aveva lasciato perdere, ogni volta aveva lasciato perdere.
E lei non aveva mai più avuto un occhio nero, o un livido in vista. Però aveva iniziato lentamente a spegnersi, sempre più lontana, sempre più distante da Tom. Progressivamente anche Bill si era indurito.
Si era fatto sempre più scostante, sempre più facilmente irritabile.
Presuntuoso, arrogante, pigro, acido.
Il loro mondo stava degenerando.
E Tom aveva ubbidito, aveva lasciato perdere."

Per quanto mi riguarda, noi non avremo mai una fine.

"Noi della crew non eravamo amici: eravamo fratelli.
Per i fratelli si darebbe qualsiasi cosa, anche il proprio sangue, la propria libertà. Anche se io un fratello di sangue lo avevo già.
Avrei dovuto capirlo prima. Avrei dovuto capire prima tante cose."

"Ci sono accenni di ricordi, nello sguardo di chi mente senza motivo. Come il soffio del vento tra i capelli di chi se ne sta andando, ore passate davanti ad un telefono in attesa della sua chiamata, la scottante resa di chi è stato abbandonato.
Poi ci sono accenni di ricordi, nei progetti futuri, nel profumo di un passante che ci ricorda il suo.
E poi quel vuoto, quel vuoto nel palco alle mie spalle."

Una parola che respira per ogni lettera.

"Era giunta la nostra fine, la fine della nostra pazzesca storia, la fine dei Sex Pistols. Sentivo il mio cervello lontano, come se fosse rimasto incatenato a quel motel di San Francisco.
Più consumavamo strada, più i miei pensieri venivano strappati via, ed io rimanevo come un vegetale sradicato, fermo, pallido, emaciato.
Sentivo il calore della sua spalla contro la mia, ma Sid non mi vedeva. Non vedevamo più nulla, eravamo vuoti e morti. Non vedevamo più nessuno, né noi stessi né il mondo che ci circondava. Non c’era nessun futuro, nessun futuro. Non era divertente."

"Le stelle ci sono anche quando non possiamo vederle. Ancora ci credo."
Una ragazza e la sua illusione,
un ragazzo che odia e ama più di chiunque altro al mondo.
Un'illusione che le salva la vita. Ma sarà davvero così?
FF dedicata a Pitty e ad Elisa ^_^

Raccolta di one shots tutte molto diverse tra loro. Storie vecchie e nuove, romantiche a diversi livelli, talvolta introspettive, talvolta crude, spesso erotiche, ma altrettanto spesso violente. Un unico filo conduttore: osservare l'amore omosessuale attraverso un caleidoscopio, accantonando, almeno per una volta, gli stereotipi.

"Odio il mio nome. Ho avuto la sfiga di esserci nato, e la gente mi punisce per questo.
Quando mi aggiro per la città con gli spikes e la maglia strappata, c’è sempre qualche cazzone, di cui non mi importa assolutamente nulla, che viene a fare conoscenza. A quel punto, mi sento spinto a dare la mano e dire un semplice “Piacere, Johnny”. E, in un attimo, da “cazzo quanto sei figo”, passo ad essere “ah, l’ennesimo clone di Rotten”.
Dio Cristo.
A me nemmeno piacciono i Sex Pistols.
E poi io non sono uno sbarbato che si è auto-ribattezzato in onore di chissà quale mito musicale. Quello è il mio fottuto nome.
Punto."
Tre ragazzi profondamente anarchici nella Londra del '78. E il caos.

"Ho conosciuto John quando ancora andavamo alle superiori in quella cazzo di scuola statale.
Quella cazzo di William of York State School.
La odio, cazzo, era veramente una tortura doverci andare.
Ai tempi io ero un vero e proprio segaiolo: mi ci stavo bruciando il cervello su quelle mode e quegli atteggiamenti alla David Bowie, il mio mito assoluto."

Sidestory di ABOUT US, con protagonista Leon. Sarà davvero l'ingannatore senza cuore che crediamo, oppure nasconderà un atroce segreto?
"Più che altro, io avevo il problema del flusso di coscienza, ovvero pensavo troppo e collegavo tra loro pensieri quasi del tutto sconnessi, spesso, sovrapponendoli. A volte mi chiedo se io l’abbia davvero superato, questo problema… poi amavo osservare. La gente mi incuriosiva molto, ogni più piccola abitudine, ogni più nascosta ossessione."

Simone, l'enigmatica fine di un personaggio. Chi è Simone?
Una Oneshot dedicata ad uno dei protagonisti di AboutUs 1.
"Lo voglio con sempre più foga, ansimo con sempre più foga, godo con sempre più foga, desidero sempre più realmente.
Quando il sogno termina, quando torno ad aprire gli occhi sul mio spazio, mi tormenta il finale.
Se è un amore omosessuale ciò che bramo, ciò che potrebbe distinguermi finalmente e totalmente dalla bassezza degli istinti, come mai non provo nulla nei confronti dei corpi, delle forme?
Sono solo fantasie, sono solo pallidi riflessi di un impulso che sembra non appartenermi.
Ci sono diciotto lampioni lungo questa via.
Li conto ogni mattina da quasi dieci anni, camminando verso la gabbia.
Oggi però è diverso… oggi muovo i passi nel buio, i lampioni sono morti.
Qualcuno fischietta solitario. È notte e fa freddo.
Sento un grido, un altro.
Non so perché, ma non riesco a fermarmi."

Sulle note di Gost men on third, i pensieri di una ragazza... morta.

«Devi tirarlo fuori, prima o poi. O rischi di esplodere.»
Non rispondo.
Non so di che parla.
Io non ho niente dentro. Niente.
Non ho mai avuto niente.
IO sono insensibile e superficiale. IO prendo in giro la gente per come si veste. IO l’ho chiamato sfigato e l’ho ritenuto inferiore fino a dieci minuti prima della sua morte. IO GLI VOLEVO BENE.
No, non ho proprio niente da tirare fuori.
...
Seguito di About Us... [Choises]. Si accettano molto volentieri commenti sia positivi che negativi*-*